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Banco Bpm, utile più che triplicato nel primo semestre

Imagoeconomica

Banco Bpm ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto di 353 milioni, più che triplicato rispetto ai 94 milioni al 30 giugno 2017. I proventi operativi nel periodo sono cresciuti del 6,1% a fronte di una riduzione degli oneri operativi del 4,4%. La raccolta è rimasta sostanzialmente stabile a 107,7 miliardi mentre gli impieghi sono pari a 106,7 miliardi, con un calo del 27,1% di quelli deteriorati rispetto allo scorso dicembre. Per quanto riguarda le coperture, i crediti deteriorati hanno un coverage del 51,2% rispetto al 48,8% del 2017 e le sofferenze del 66,2% rispetto al 58,9 dello scorso anno. Il margine d’interesse è a 1.180,1 milioni; al netto delle riclassifiche IFRS 9 il dato si attesta a 1.051,2 milioni rispetto a 1.032,2 milioni del primo semestre 2017 (+1,8% al netto dell’effetto non ricorrente degli interessi su finanziamenti TLTRO-II relativi al 2016). Gli oneri operativi (al netto degli oneri relativi al sistema bancario) risultano nel primo semestre in flessione a 1.390,7 milioni, rispetto agli 1.454,1 milioni del 30 giugno 2017 (-4,4%).

In flessione a 2,9 miliardi le sofferenze, mentre è stata individuata la ‘short list’ per la cessione di altri 3,5 miliardi di Npl. Il gruppo ha comunicato che “valuterà una potenziale ulteriore accelerazione del piano di cessioni”. Tre i soggetti in campo: si tratta della cordata costituita da DoBank, Fortress e Spaxs (la Spac fondata da Corrado Passera), quella costituita da Credito Fondiario ed Elliott e quella costituita da Christofferson Robb & Company Davidson Kempner e Prelios.

I conti sono stati diffusi al termine di una giornata complicata per il titolo Banco Bpm in Borsa: in apertura è arrivato a perdere quasi il 3%, recuperando poi nel finale e limitando i danni con il -0,8%, comunque in sensibile controtendenza rispetto all’andamento del Ftse Mib, che ha chiuso in territorio positivo di 0,8%.

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Categories: Finanza e Mercati