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Banche e riflettori sotto i riflettori. Vola il dollaro, oro e petrolio ai minimi

FIRSTonline

Partenza sprint della settimana a Tokyo (+1,3%) sulla scia dei dati dell’occupazione Usa annunciati venerdì sera. La tensione resta alta ad Hong Kong +0,3%, dove la Borsa e gli edifici governativi hanno riaperto i battenti dopo l’ultimatum del governatore Leung, cui Pechino ha ribadito il pieno appoggio. Ancora chiusa per festività Shanghai. Intanto la Banca Mondiale ha tagliato al 7.4% la crescita del pil cinese. 

Riflettori accesi anche sul Brasile. Dilma Rouseff è in testa alle presidenziali con il 44% dei voti, ma dovrà vedersela al ballottaggio del 26 ottobre con lo sfidante pro-business Aecio Neves, che ha ottenuto il 33% circa dei suffragi davanti a Marina Silva (21%). La Borsa di San Paulo, ostile alla riconferma della Rousseff, ha ceduto la scorsa settimana il 4,7%. Il real tratta a 2,5070 ad un passo dalla soglia di intervento della banca centrale (2,50). 

Anche l’eco di questi eventi caratterizzerà le riunioni della Banca Mondiale e del Fondo Monetario di Washington ove terrà banco ancora una volta il confronto tra l’austerità dell’Europa, in recessione, e i segnali sempre più robusti della ripresa Usa. Un tema ormai tradizionale ma con una novità: l’ascesa del dollaro sull’euro, scivolato a 1,2501 (-1,3%) ai minimi dal 2012 mentre lo yen (-0,4%) è ai livelli più bassi dall’agosto 2008. “Troppo poco – scrive stamani sul Financial Times Wolgang Munchau – per offrire un effettivo beneficio per l’export italiano: la leva del cambio non può risolvere i problemi dell’eurozona”. 

I mercati tornano a scommettere su un possibile aumento dei tassi Usa. In attesa del meeting della Fed della prossima settimana, il segnale più atteso per decifrare gli umori della banca centrale sarà la pubblicazione mercoledì del Beige Book, il “termometro” più fedele dello stato di salute dell’economia Usa.  

Per l’Italia l’appuntamento più atteso (e temuto) è fissato per venerdì: Moody’s annuncerà il rating dell’Italia, in contemporanea con quello della Francia. I due Paesi, nello stesso giorno, renderanno noti i dati della produzione industriale. Anche per effetto del rialzo del dollaro, le quotazioni del petrolio sono scivolate sotto quota 90 dollari. L’oro tocca stamani i minimi dell’anno a 1.183 dollari l’oncia.

BORSE, SORPASSO DI MADRID SU MILANO 

I mercati riaprono i battenti dopo un finale ruggente, reso possibile dai dati brillanti dell’occupazione Usa. Grazie all’exploit finale, gli indici di Wall Street hanno contenuto il ribasso della settimana: S&P 500 -0,8%, Dow Jones –0,6%, Nasdaq +0,7%. HP verrà divisa in due, scrive The Wall Street Journal: pc e stampante saranno conferiti ad una conferiti ad una società ad hoc. 

E’ andata peggio all’Europa: lo Stoxx 600 accusa un calo del 2,1%, frutto della delusione per il mancato avvio del QE europeo da parte della Bce. Nonostante il rimbalzo di venerdì +1%, l’indice ha registrato la peggior performance settimanale dall’8 agosto. 

Il bilancio finale di Milano è un calo del 2,86%, che ridimensiona la performance da inizio anno a +6,4%. Piazza Affari non è più la migliore Borsa d’Europa dall’inizio dell’anno, ma è dietro a Madrid che dal primo gennaio a oggi è salita del 6,6%. 

BOT ALL’ASTA, MA GIA’ SI GUARDA A BTP ITALIA

Ha tenuto assai meglio dell’azionario il mercato del debito sovrano. Lo spread tra Btp e Bund è sceso sotto i 140 punti dopo l’impennata di giovedì (144 bp). Il rendimento è al 2,31%. 

E’ già cominciato intanto il lavoro del Tesoro per potenziare il Fondo centrale di garanzia o altri strumenti a sostegno delle imprese per riconoscere una garanzia pubblica sulle emissioni Abs mezzanine, in modo che possano essere acquistate dalla Bce nell’ambito del programma dettagliato ieri dal presidente Mario Draghi. In una riunione al ministero sono state già esaminate “le forme tecniche possibili” e sottolineato “come il governo e le autorità di Vigilanza vogliano utilizzare al meglio l’opportunità sugli Abs che viene con il programma della Bce”.

Sul fronte delle emissioni, il Tesoro comunicherà domani i quantitativi di BOT a 3 e a 12 mesi offerti in asta venerdì. Ma l’attenzione è già concentrata sul Btp Italia: il 17 ottobre verrà fissato il tasso minimo garantito della settima emissione offerta al pubblico tra il 20 ed il 23 ottobre. Con il nuovo Btp, durata sei anni (cedola semestrale indicizzata al Foi), il ministero potrebbe centrare un obiettivo storico: salire dai quasi 87 miliardi raccolti dal marzo 2012 in poi oltre il tetto dei 100 miliardi. 

BANCHE, OGGI I PRIMI RISULTATI DEI TEST BCE 

Cominciano stamani i colloqui preliminari della banche italiane con la Bce in vista degli esiti finali degli stress test. I primi ad affrontare la prova saranno il Banco Popolare e Veneto Banca, poi seguiti, fino a venerdì, dagli altri 12 istituti impegnati nell’esame. Il supervisory dialogue metterà di fronte gli ispettori dell’Eurotower (affiancati dalla Banca d’Italia) e i manager delle banche in una serie di incontri one-to-one in cui i rappresentanti di Francoforte illustreranno per sommi capi l’esito del lungo monitoraggio di questi mesi in vista dell’avvio della Vigilanza Unica (4 novembre). Sarà una sorta di primo segnale, in po’ criptico pr evitare fughe di notizie, cui seguirà, il 24 ottobre, la segnalazione esplicita delle eventuali necessità di capitale. 

Ai vertici delle banche italiane regna un certo ottimismo sull’esito dell’operazione. Dopo la violenta discesa di giovedì pomeriggio, in coincidenza con la conferenza stampa di Mario Draghi, l’indice bancario ha meso a segno venerdì un rimbalzo dell’1,7%. 

Unicredit ha messo a segno un recupero positivo del 2,4%. Nell’arco della settimana è scesa dell’1%. Dopo la cessione, tramite la controllata Bank Austria, del 16% dell’immobiliare austriaca Ca Immo (295 milioni) va verso la conclusione l’asta per Uccmb: favorita la cordata Prelioss/Fortress. 

Intesa è salita del 2,9% (nella settimana -3,9%), Monte Paschi +2,5%, Ubi Banca +3,4%, Banca Popolare di Milano +2,4%. 

FIAT, DA COLLOCARE IN USA TITOLI PER “PIU’ DI MEZZO MILIARDO”

“Noi non abbiamo nulla a che vedere con i problemi di Ford”, ha risposto Sergio Marchionne al salone di Parigi a chi gli faceva notare il difficile momento borsistico della casa di Detroit, scivolata dell’11% nella settimana peggiore degli ultimi tre anni. Un dato che non scalfisce ottimismo del numero uno di Fca ad una settimana esatta dallo sbarco di Fiat/Chrysler a Wall Street. 

“Il nostro benchmark – ha detto – è di arrivare ad un volume di scambi a New York superiore a quello di Milano”. Un risultato che, per la verità, non è stato nemmeno sfiorato da Cnh Industrial nel primo anno di presenza nel listino di Wall Street. Ma Fca dovrebbe essere un’altra storia.

Marchionne ha stimato in “oltre mezzo miliardo di euro “il valore delle azioni che verranno collocate sul mercato Usa, comprese le azioni proprie in portafoglio.

Sul tema della congiuntura Alfredo Altavilla, responsabile dell’area Emea, è stato cauto sulla forza della ripresa dopo anni di vendite in ribasso: non più del 2-2,5% in Italia, il 3,5% in Europa. Venerdì Fiat è salita dell’1,7%.

FINMECCANICA, OGGI LA FORMULA MORETTI 

Riflettori accesi sulla riunione odierna della holding pubblica. Mauro Moretti presenterà al management la nuova struttura aziendale suddivisa in cinque divisioni: Elicotteri, Sistemi di difesa, Aeronautica, Elettronica e Servizi centralizzati. Lo stesso Moretti sta verificando la fattibilità di una eventuale vendita della controllata DRS che gli analisti stimano intorno a 1,3 miliardi di euro. L’eventuale cessione contribuirebbe a tagliare drasticamente il debito di gruppo. 

TELECOM ITALIA PREPARA L’OFFERTA PER METROWEB

In grande movimento lo scacchiere delle tlc, anche sull’onda delle agevolazioni fiscali sulla fibra ottica contenute nel decreto Sblocca Italia. Sotto i riflettori Telecom Italia, in movimento nella Penisola sul fronte di Metroweb in attesa che si esaurisca la maratona elettorale brasiliana: solo dopo prenderà (forse) corpo la trattativa per il merger tra Tim Brasil ed Oì da cui potrebbe nascere l’operatore leader sia nel fisso che nel mobile nel terzo mercato del pianeta. Carico di debiti, però.

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