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Autostrade cambia: Atlantia la vende a Cdp e ai fondi internazionali

Imagoeconomica

Nessuna sorpresa dall’assemblea di Atlantia. I soci del gruppo ha dato il via libera all’offerta del consorzio formato da Cdp Equity (51%), Blackstone (24,5%) e Macquarie (24,5%) per l’88,06% di Autostrade per l’Italia. 

A dire sì alla vendita sarebbe stato circa l’87% degli azionisti (oltre il 64% del capitale sociale, 1.129 azionisti), confermando a grande maggioranza la proposta del board di Atlantia. A votare a favore dunque non solo i due azionisti principali, vale a dire Atlantia e Fondazione Crt, ma anche gli investitori istituzionali, spinti anche dalle raccomandazioni dei proxy advisor Glass Lewis, Iss e Frontis secondo cui la vendita al consorzio guidato da Cdp rappresenta la migliore opzione possibile sul tavolo dopo 34 mesi di profonda incertezza iniziati il 14 agosto del 2018 con il crollo del Ponte Morandi. Via libera anche dal fondo hedge Tci, mentre il 12,75% dei presenti (e l’8,9% del capitale) ha votato contro l’offerta di Cdp. 

Determinante per convincere gli azionisti è stato il ritocco al rialzo (200 milioni in più) grazie a cui il valore di Aspi è salito a 9,3 miliardi di euro. 

La notizia sta avendo anche ripercussioni in Borsa, dove sin dai primi scampoli di seduta, il titolo Atlantia si è piazzato in vetta al Ftse Mib e attualmente segna un rialzo del 3,1% a 16,135 euro. 

Occorre sottolineare che il voto dei soci è di carattere consultivo, ma è stato comunque voluto dal cda per avallare una decisione che avrà forti ripercussioni sul futuro di Aspi e di tutto il gruppo. Ricordiamo inoltre che il board di Atlantia si riunirà domani, 1° giugno, allo scopo di ratificare l’esito del voto, mentre è in programma per il 10 giugno un altro cda chiamato a prendere la decisione finale. Secondo le previsioni, se tutto andrà come previsto, la firma dovrebbe arrivare entro fine giugno, mentre il closing è previsto entro la fine del 2021. 

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Categories: Finanza e Mercati