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Assunzioni: ad agosto le imprese italiane cercano 285mila lavoratori, ecco i profili più richiesti

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Le imprese italiane cercano 285mila i lavoratori per il mese di agosto e circa 1,3 milioni per il trimestre agosto-ottobre. È quanto emerge dal Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, secondo cui i dati risultano in crescita rispetto a un anno fa: +27mila assunzioni programmate nel mese (+10,8%) e +70mila nel trimestre (+5,7%). Il confronto con luglio registra una flessione della domanda di lavoro dovuta alla stagionalità (-221mila entrate). Le previsioni delle imprese appaiono, in ogni caso, condizionate dalle incertezze legate a diversi fattori: la guerra in Ucraina, l’inflazione e la stretta creditizia avviata dalla Bce.

Aumentano le difficoltà nel reperimento del personale

Tornando ad agosto, dall’analisi emerge che “cresce ancora la difficoltà di reperimento” del personale, “che riguarda il 41,6% delle assunzioni programmate, in aumento di quasi 9 punti percentuali rispetto ad agosto 2021, quando la differenza fra domanda e offerta di lavoro riguardava il 32,7% dei profili ricercati”.

Le imprese hanno spiegato che per il 26,8% delle figure professionali cercate non si trova personale a causa della “mancanza di candidati” (+8,2% su anno). Al secondo posto c’è invece la “preparazione non adeguata dei candidati”, addotta come motivazione per il 10,9% dei profili.

Le imprese più in difficoltà su questo fronte sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo, con il 55,6% dei profili professionali ricercati di difficile reperimento. Seguono le industrie del legno e del mobile (53,7%), le imprese delle costruzioni (52,7%), le imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (48,9%) e infine le industrie meccaniche ed elettroniche (47,9%).

Le figure più difficili da trovare

In generale, le figure che risultano più difficili da trovare sono le seguenti:

  • artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (il 71,7% è di difficile reperimento);
  • operatori della cura estetica (71,1%);
  • fabbri ferrai e costruttori di utensili (65,1%);
  • meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (64,8%);
  • fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (60,5%).

Tra i lavori più qualificati, invece, la classifica è questa:

  • tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (57,5%);
  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%);
  • tecnici della salute (55,1%);
  • tecnici in campo ingegneristico (54,9%).

In valore assoluto si segnala, inoltre, la difficoltà a reperire oltre 22mila addetti nelle attività di ristorazione, 9mila tra il personale non qualificato nei servizi di pulizia, 8mila conduttori di veicoli a motore, 6mila addetti alle vendite e 5mila artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili.

Le assunzioni programmate nei vari settori

Industria

Per quanto riguarda i singoli settori, ad agosto l’industria cerca complessivamente 81mila profili professionali (+11,3% su anno), di cui 55mila da impiegare nel manifatturiero (+3,4%) e 26mila nelle costruzioni (+32,9%). Nel dettaglio, le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle imprese dell’agroalimentare (13mila assunzioni previste; +16,7%) e dalle imprese della meccatronica (anche in questo caso 13mila assunzioni, +6,4%). Seguono le aziende metallurgiche e dei prodotti in metallo (10mila assunzioni, -20,3%) e quelle chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma (5mila assunzioni, +33,3%).

Servizi

Nei servizi, invece, per agosto sono programmati 204mila ingressi, in crescita del 10,6% su anno. In testa c’è il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e dei servizi turistici, che esprime la domanda più elevata con circa 59mila assunzioni programmate, sebbene in flessione rispetto ad un anno fa (-6,2%). Seguono il commercio (37mila entrate, +19,5%), i servizi alle persone (36mila, +17,0%) e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (27mila, +21,6%).

Boom dei contratti a tempo determinato

Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale più proposta, con 156mila unità, pari al 54,9% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (45mila), i contratti di somministrazione (38mila), gli altri contratti non alle dipendenze (16mila), i contratti di apprendistato e gli altri contratti alle dipendenze (entrambi con 13mila) e i contratti di collaborazione (3mila).

La classifica delle Regioni

A livello territoriale, le regioni che programmano maggiori entrate ad agosto sono Lombardia (54mila unità), Veneto (29mila), Emilia-Romagna (27mila), Lazio (26mila) e Campania (22mila). Tra le regioni con maggiori difficoltà nel reperire i profili ricercati si segnalano il Trentino-Alto Adige con il 52,5%, il Veneto con il 49,5% e il Friuli-Venezia Giulia con il 48,9%.

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Categories: Lavoro