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Assicurazioni, arriva l’Arbitro: Ivass e Mise vicini al via libera

Imagoeconomica

Dopo l’Arbitro Bancario, arriva anche l’Arbitro assicurativo. L’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni sta lavorando con il ministero dello Sviluppo economico “per redigere le norme attuative”, mentre “sono in corso le attività per reclutare e formare il personale e realizzare la piattaforma informatica per la presentazione e l’efficiente gestione dei ricorsi”. Lo ha annunciato giovedì Fabio Panetta, presidente dell’Ivass, nelle Considerazioni sull’attività dell’Istituto nel 2018.

L’Arbitro assicurativo si occuperà della risoluzione extragiudiziale delle controversie in materia di assicurazioni, affiancandosi all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) e all’Arbitro bancario e finanziario (Abf). Per l’avvio dell’Arbitro assicurativo “il legislatore ha ampliato di 45 unità la pianta organica dell’istituto – continua Panetta – ferma sino ad ora alle 355 unità previste dalla legge istitutiva”.

SITI IRREGOLARI

Ma non ci sono solo le normali controversie da risolvere. Le assicurazioni italiane sono afflitte da una piaga che si fa ogni anno più grave: quella dei siti irregolari, trappole online che alterano la concorrenza truffando migliaia di consumatori, soprattutto nel settore dell’RC auto. Il loro numero è in continua crescita: nel 2018 sono stati individuati 103 casi, più del doppio rispetto ai 50 del 2018, mentre quest’anno le segnalazioni sono già arrivate oltre quota 80.

Il tema rientra nelle competenze delle autorità inquirenti, le uniche che hanno il potere di mettere off line i siti-truffa (cosa che avviene nel 95% dei casi). Anche grazie al supporto fornito dall’Ivass, è in corso un’indagine del Nucleo speciale frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Milano, per il sequestro e l’oscuramento di oltre 100 siti irregolari.

RC AUTO

Intanto, al netto delle truffe online, in Italia continua a calare il costo dell’assicurazione Rc auto. In cinque anni il premio medio è sceso di 100 euro, passando dai 515 euro del 2013 ai 415 euro del 2018. Come sempre, la media nazionale nasconde al proprio interno profondi squilibri geografici, ma negli ultimi anni anche il differenziale Nord-Sud si è ridotto in modo sostanziale. Fra la città più cara (Napoli) e quella più a buon mercato (Aosta), il gap si è ristretto di oltre 140 euro, dai 380 euro del 2013 ai 237 del 2018.

“Nel confronto internazionale – spiega Panetta – il premio medio netto nel 2018 è ancora superiore a quello dei maggiori Paesi europei (Francia, Germania e Spagna), ma vi è stata un’evidente riduzione del divario: da 202 euro nel 2012 a 97 euro nel 2018”. Meno della metà.

Al calo dei premi RC auto ha contribuito in modo decisivo la diffusione delle scatole nere, che a fine 2018 erano previste in più di un contratto su cinque (il 22,2%), con valori più elevati nelle province più esposte al rischio di frodi.

Tuttavia, l’Ivass rileva che gli assicurati con scatola nera sono meno propensi a cambiare compagnia, il che incide negativamente sul costo finale della polizza. Per questo “è essenziale il completamento della disciplina sulla portabilità delle scatole nere – continua Panetta – in modo da evitare effetti indesiderati sul grado di concorrenza del mercato”.

POLIZZE DORMIENTI

L’Istituto di vigilanza fornisce anche un aggiornamento sulle polizze dormienti, ossia i premi mai riscossi dai beneficiari (spesso inconsapevoli della loro esistenza) che rischiano la prescrizione e il passaggio al Fondo Rapporti Dormienti della Consap. Le polizze fin qui “risvegliate” hanno superato quota 200mila, mentre i pagamenti ai cittadini sono arrivati a sfiorare i 4,5 miliardi di euro.

I NUMERI DELLE ASSICURAZIONI ITALIANE

Per quanto riguarda i conti del mercato assicurativo italiano, l’Ivass fa sapere che nel 2018 la redditività è scesa, rimanendo però in territorio positivo per il settimo anno consecutivo. A pesare è stata soprattutto la flessione degli utili nel ramo Vita, causata a sua volta dalle rettifiche di valore sui titoli: il risultato del 2018 è stato di poco inferiore ai 2 miliardi di euro, contro i 3,5 del 2017. Modesta invece la contrazione del risultato della gestione Danni (circa 2,2 miliardi, dai 2,4 del 2017) perlopiù dovuta al minor apporto del ramo RC auto.

La raccolta premi complessiva è cresciuta del 3 per cento rispetto al 2017. Nella gestione Vita c’è stata una ricomposizione del portafoglio: i prodotti di ramo I (assicurazioni sulla durata della vita) sono cresciuti del 5,5 per cento, dopo due anni di calo; quelli di ramo III (unit e index linked) sono invece diminuiti del 4,5 per cento.

Sul versante patrimoniale, l’Ivass scrive che “la volatilità dello spread si è riflessa sui bilanci delle imprese assicurative italiane”. A livello di mercato, l’indice di solvibilità si è attestato l’anno scorso al 222 per cento, quasi 20 punti percentuali in meno rispetto alla fine del 2017, ma comunque più del doppio rispetto al limite regolamentare del 100 per cento.

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