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Anas: Armani si dimette dopo stop a integrazione con FS

Imagoeconomica

Gianni Vittorio Armani si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Anas, l’Ente nazionale per le strade. Il manager ha comunicato mercoledì la decisione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e al Gruppo FS Italiane.

Armani – riferisce una nota – ha scelto di farsi da parte alla luce del mutato orientamento del Governo sull’integrazione di Fs Italiane e Anas. Il Gruppo Fs Italiane “ha ringraziato l’amministratore delegato Armani per il lavoro svolto in questi anni nel ristrutturare l’Azienda”.

L’integrazione tra FS e Anas era stata annunciata un anno fa dal predecessore di Toninelli, Graziano Delrio. Sarebbe dovuto nascere un colosso nel campo delle infrastrutture e del trasporto da 11,2 miliardi di fatturato annuo, con 81mila dipendenti e una potenza di fuoco da 108 miliardi di investimenti in 10 anni. Le sinergie fra le due società avevano consentito di programmare tagli dei costi per 800 milioni di euro.

Secondo Armani, l’operazione avrebbe consentito ad Anas “di offrire agli italiani una maggiore capacità intermodale e servizi di trasporto integrati e di migliore qualità”.

Per rendere effettiva l’operazione, lo scorso gennaio il ministero dell’Economia aveva anche sottoscritto un aumento di capitale da 2,86 miliardi, ufficializzando la nascita del primo polo integrato di ferrovie e strade in Europa per abitanti serviti e investimenti.

Sei mesi dopo, però, Toninelli ha firmato il provvedimento per far decadere l’intero consiglio di amministrazione di Fs nominato a fine 2017 dal governo Gentiloni. In questo modo è stata anche affossata la fusione con Anas. “La decisione è presa – ha spiegato Toninelli – non c’è alcun motivo per tenerle insieme”.

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Categories: Economia e Imprese