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Zelensky incontra Macron e Scholz a Parigi e il re Carlo a Londra: con Meloni solo un bilaterale

FIRSTonline

Mentre Giorgia Meloni attende il Consiglio europeo a Bruxelles, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky volava a sorpresa a Londra per incontrare il premier britannico Rishi Sunak e re Carlo III, poi, in serata, a Parigi per l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La premier italiana invece non è stata invitata. E ottiene solo un bilaterale con il presidente ucraino a margine del summit. Incontro importante, certo, ma non l’unico che il leader ucraino terrà a Bruxelles. In ambienti di governo si minimizza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha negato che l’incontro a tre a Parigi configuri “un’esclusione dell’Italia”, ma le opposizioni – Pd e Terzo polo – non possono che rimarcare lo sgarbo diplomatico, subito inserito nel quadro di rapporti con Parigi che rimangono piuttosto instabili.

E non è la prima volta. Circa due settimane fa c’è stata una chiamata tra il presidente degli Usa Biden, Macron e Sunak per “continuare lo stretto coordinamento negli sforzi per sostenere l’Ucraina”. E solo all’ultimo – attraverso l’intervento della diplomazia – Giorgia Meloni è stata inserita nella conversazione. Le scelte relative all’ucraina sono sempre state caratterizzate da una certa vaghezza, troppi tentennamenti, al di là del pieno supporto a Kiev sempre manifestato da Meloni, ma sempre con freno a mano tirato per non far crescere malumori nella sua maggioranza. E che si traducono nell’ennesima marginalizzazione dell’Italia, vista ancora come il junior partner dall’asse Parigi-Berlino.

Ma non c’è solo l’Ucraina. L’Italia è stata esclusa anche dal viaggio a Washington del vice cancelliere tedesco Robert Habeck e del ministro dell’economia francese Bruno Le Maire per un chiarimento sulla politica americana di contenimento dell’inflazione.

Il treno con Draghi, Macron e Scholz è solo un ricordo

Solo 8 mesi fa una celebre foto immortalava l’ex premier Mario Draghi, proprio con Macron e Scholz, in viaggio per Kiev. Ad oggi, invece, Meloni su quel treno non ci è mai salita. E disegna un’immagine ben diversa dell’Italia sullo scenario internazionale. Soprattutto sul fronte politico della guerra in Ucraina.

Quel che è certo è che Zelensky non ha ancora fatto tappa a Roma. E non c’è ancora traccia del viaggio di Meloni a Kiev, annunciato nelle ultime settimane. Nelle sue missioni, il presidente ucraino è stato a Washington, Londra e Parigi, incontrando i leader dei Paesi che ritiene più affidabili, per la sua causa. 

A dimostrarlo è anche l’atteggiamento molto prudente sull’invio delle armi, ma anche le parole di questi giorni di Matteo Salvini sull’intervento di Zelensky a Sanremo: “Non mi dispiace la sua assenza”, dato che il presidente ucraino ha scelto di inviare solo una lettera.

“Un Paese sempre più isolato in Europa”, ha denunciato la presidente della commissione Econ a Bruxelles Irene Tinagli – e una premier “costretta a inseguire gli eventi”, ha sottolineato la deputata di Azione Daniela Ruffino. Il fatto è che l’Italia è ritornata ai margini di un’Europa che va avanti anche senza il nostro Paese e che vede rafforzarsi l’asse Francia-Germania.

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