Webuild archivia il primo semestre 2025 con numeri solidi e in crescita a doppia cifra, battendo le attese degli analisti su ricavi, utile ed ebitda. Nonostante lo scenario macroeconomico complesso, il gruppo di costruzioni guidato da Pietro Salini conferma la traiettoria positiva avviata con il piano industriale 2023-2025 e guarda a una seconda metà dell’anno con fiducia. Nonostante i numeri positivi, il titolo Webuild perde lo 0,97% a 3,89 euro, dopo un +29,6% negli ultimi sei mesi. Equita e Banca Akros confermano il giudizio positivo: buy e accumulate con target price a 4,10 euro.
I conti del primo semestre 2025 di Webuild
Nel dettaglio, il gruppo ha chiuso il semestre con ricavi in crescita del 22% a 6,7 miliardi di euro, un utile netto salito del 61% a 132 milioni e un ebitda di 564 milioni, in aumento del 38% rispetto allo stesso periodo del 2024, con una marginalità migliorata all’8,4%. La posizione finanziaria netta si conferma positiva per il sesto semestre consecutivo (+275 milioni), mentre la leva finanziaria si riduce a 2,6 volte, in calo rispetto alle 3 volte di fine 2024. Un segnale positivo che avvicina il gruppo al ritorno al rating investment grade: Fitch ha recentemente alzato il giudizio da BB a BB+ con outlook stabile, a un solo gradino dalla soglia tanto attesa.
Webuild ha anche completato un’operazione di liability management: emesso un bond da 450 milioni con scadenza 2031 e riacquistato anticipatamente titoli in scadenza nel 2025 e parte di quelli 2026. Oltre il 90% del debito corporate al 30 giugno è ora a tasso fisso, proteggendo il gruppo dalla volatilità dei tassi.
Ordini oltre metà del target annuale: focus su progetti strategici globali
Nel semestre, Webuild ha acquisito nuovi ordini per 6,5 miliardi, già oltre il 50% del target annuale. Tra i principali progetti:
- Ospedale Women and Babies a Perth (Australia)
- Prolungamento Linea C metropolitana di Roma
- Polo culturale e commerciale Diriyah in Arabia Saudita
- Ampliamento Interstate 85 in North Carolina (Usa)
Il portafoglio ordini supera i 58 miliardi, di cui 50 miliardi nel construction, garantendo ampia visibilità sui ricavi futuri. La pipeline commerciale da 85 miliardi – si legge nel comunicato – riflette gli investimenti in infrastrutture legate alla transizione verde, alla sicurezza energetica e all’urbanizzazione.
Guidance 2025 confermata: ricavi attesi oltre 12,5 miliardi
La guidance per il 2025 è stata confermata in tutte le sue componenti: ricavi attesi oltre i 12,5 miliardi di euro (12,8 la stima del consenso), ebitda superiore a 1,1 miliardi (in linea con il consenso a 1,12), book-to-bill ratio superiore a 1 e una posizione di cassa netta prevista oltre i 700 milioni. Il gruppo ribadisce che oltre il 90% dei ricavi è generato in mercati a basso profilo di rischio, a conferma di una strategia di espansione internazionale improntata alla sostenibilità finanziaria e operativa.
La crescita è spinta dai progetti chiave in Italia (Alta Velocità), Australia (Snowy 2.0, Sydney Metro) e Arabia Saudita (Trojena Dams), con oltre il 90% dei ricavi generati in mercati a basso rischio.
I commenti
L’ad Pietro Salini ha commentato: “i risultati del primo semestre hanno superato le attese e confermano la solidità e la resilienza del nostro modello industriale e la capacità di Webuild di generare e condividere valore sostenibile in un contesto globale oltremodo complesso e in continua evoluzione”. La strategia di crescita “è alimentata da investimenti mirati, oltre 450 milioni nel semestre, e da un impegno costante verso l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle persone che rappresentano il nostro più grande valore, con una competenza ed una passione fuori dal comune”.
“Rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di raggiungere e forse superare l’obiettivo di fine anno di una cassa netta superiore a 700 milioni di euro. Si tratta di un obiettivo rivisto al rialzo a marzo – un punto chiave da ricordare – ha affermato Massimo Ferrari, direttore generale di Webuild, durante la conference call con gli analisti per la presentazione dei risultati di primo semestre. Per quanto riguarda il debito lordo”, ha aggiunto, “siamo riusciti a mantenerlo su livelli stabili intorno ai 2,9 miliardi di euro, che consideriamo solidi e sostenibili per la nostra dimensione. Infatti, grazie alla crescita del business, il nostro rapporto di leva finanziaria lorda continua a diminuire costantemente, raggiungendo 2,6 volte, a conferma del nostro impegno nel mantenere una struttura finanziaria solida e un bilancio robusto”.