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Wall Street, poker di record. Ftse Mib oltre quota 22 mila

Imagoeconomica

Il poker di record a Wall Street incornicia la corsa del Toro, spinto dalle banche centrali e dagli annunci sui vaccini. Ieri le autorità Usa hanno annunciato la prossima approvazione del farmaco di Moderna (+5% al Nasdaq). Il listino di Times Square, al terzo primato consecutivo (+0,84%, a 12.764 punti), guida la carica davanti al Dow Jones (+0,49%) e all’S&P 500 (+0,58%). Completa la marcia trionfale l’indice Russell, riservato alle piccole imprese (per i parametri Usa, spesso si tratta di aziende dal giro d’affari miliardario), a conferma di una tendenza generale: l’attesa degli stimoli del Congresso prevale sui numeri che segnalano un aumento delle richieste di assegni di disoccupazione. Si spiega così l’incertezza di stamane, legata alle manovre parlamentari in atto a Washington: gli stimoli arriveranno, ma i tempi li detteranno i partiti, impegnati in Georgia nell’ultima partita di un anno elettorale durissimo. Nel corso della notte, un ostacolo dell’ultima ora nella trattativa ha contribuito a ridimensionare la propensione al rischio. Stamattina il future dell’indice Nasdaq è in calo dello 0,3%.

Anche l’Asia, al termine di una settimana da incorniciare, perde colpi per le inevitabili prese di beneficio. Tokyo cede lo 0,2%. Bilancio del tutto positivo per i mercati azionari della Cina: CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +2,6%.

Tiene banco il nodo delle misure anti-Cina annunciate da Donald Trump, una delle ultime decisioni dei tycoon. Il Financial Times riporta che il Tesoro Usa non ha ancora presentato le linee guida che definiscono quali siano le società controllate da Pechino con le quali le aziende statunitensi non possono avere rapporti d’affari. Il Pentagono e la Segretaria di Stato sarebbero infuriati con il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, in quanto sarebbe venuto da lui l’ordine di temporeggiare in attesa di capire le implicazioni legali del provvedimento.

Anche per questa ragione, il dollaro è tornato su, dopo quattro giorni filati di ribasso: il dollar index è in rialzo dello 0,2% e l’euro dollaro perde lo 0,3%, a 1,224.

Il petrolio Brent, salito per quattro giorni di fila, stamattina perde lo 0,5%, a 51,3 dollari il barile. Oro poco mosso a 1.880 dollari l’oncia. Il future dell’indice EuroStoxx 50 è in calo stamane dello 0,2%.

FRANCOFORTE A UN PASSO DAL RECORD, LONDRA FRENA SULLA BREXIT

Il clima finanziario resta sereno-variabile, spinto dalle tante correnti in atto, sorretto prevalentemente dei massicci interventi a sostegno della ripresa, da parte degli Stati e delle banche centrali. Ieri, dopo le decisioni della Fed, anche la Bank of England ha lasciato i tassi invariati allo 0,1% e confermato il piano di stimoli, con un target per gli acquisti di bond fissato a 895 miliardi di sterline. Ma all’azione delle banche centrali fa in parte da contraltare la prudenza dei listini europei, spaventati sia dal potenziale inflattivo delle misure in atto che dall’aumento geometrico dei debiti. Sull’ipotesi di cancellare i debiti emessi per la pandemia è tornata il membro tedesco del consiglio della Bce Isabel Schnabel in una sessione di domande e risposte su Twitter. “Una cancellazione dei debiti nazionali costituirebbe una chiara violazione dei trattati europei”, ha detto Schnabel. “Il dibattito è dannoso e dovrebbe essere fermato”.

Poco mossa Piazza Affari (+0,12%), ma di quel tanto che basta per risalire sopra quota 22 mila punti (22.012).

Francoforte si conferma la migliore e si colloca in zona record, con un rialzo dello 0,87%, a un soffio da 13.700 punti, a meno di un punto percentuale dal record storico che risale al febbraio scorso.

È piatta Parigi (+0,03%) dopo la notizia che il presidente Macron è positivo al coronavirus. Madrid segna un rialzo dello 0,23%.

Chiude in rosso Londra (-0,35%), alla luce di una sterlina che si rafforza, mentre i negoziati per definire i rapporti fra Ue e Gran Bretagna dopo il divorzio non sono ancora arrivati a conclusione e all’ottimismo dell’Unione fa da contraltare il pessimismo britannico. “Le probabilità di un deal sulle relazioni post-Brexit sono inferiori al 50%”, ha detto il portavoce del governo britannico, Michael Gove.

WPP balza del 2,9% dopo che la più grande azienda pubblicitaria al mondo ha previsto che ritornerà ai livelli delle vendite nette del 2019 entro il 2022.

SPREAD AI MINIMI, DECENNALE A 0,51%

Il Btp ha chiuso poco mosso una seduta incolore, in un mercato dai volumi sottili in vista della fine dell’anno. Lo spread Italia-Germania sul tratto a 10 anni vale 109 punti base, contro i 108 della vigilia.

Il rendimento del decennale di riferimento si allontana dai minimi storici scambiando a 0,51%, stabile dall’ultima chiusura.

PIRELLI SUPERSTAR, EQUITA CONSIGLIA FCA

In evidenza a Piazza Affari l’automotive. Il titolo migliore è Pirelli (+4,67%), che rimbalza dopo lo storno legato al bond convertibile.

Fca (+0,63%) è stata inserita nelle best pick di piazza Affari di Equita sim, che ha confermato la raccomandazione buy (comprare) e alzato il prezzo obiettivo a 20,5 euro. Da novembre, con il rimbalzo dei listini dopo l’annuncio dell’efficacia del vaccino anti-Covid, il titolo ha guadagnato il 36,6%. A novembre la quota sul mercato europeo è salita a 6,2%.

Cnh Industrial +0,6% dopo che la società ha rimborsato anticipatamente l’intero importo pari a 600 milioni di sterline in commercial paper emessi nell’aprile 2020.

UN PASSO VERSO L’USCITA DA OPEN FIBER

In evidenza anche le utility. Enel +1%: il Consiglio di amministrazione ha avviato la cessione dell’intera sua partecipazione del 50% in Open Fiber al fondo australiano Macquarie Infrastructure. Nel dettaglio, il mandato prevede la possibilità di vendere agli australiani una quota tra il 40 e il 50%. Open Fiber è il gestore della rete digitale in fibra ottica partecipato al 50% da Cassa depositi e prestiti e per un altro 50% appunto da Enel (nell’azionariato del gruppo energetico Tesoro e Cdp hanno una quota del 30%). In caso di vendita dell’intera partecipazione Enel si attende di incassare 2,6 miliardi di euro.

Brillanti nel comparto anche A2A (+2,07), Hera (+1,98%) e Terna (+1,2%).

IL CONSIGLIO DI STATO ASSOLVE DIASORIN

Positiva Diasorin (+0,24%): il Consiglio di Stato ha detto che l’accordo tra la società vercellese e l’Ircss San Matteo è legittimo.

Rimbalzano i titoli del risparmio gestito: Banca Mediolanum +1,4%, FinecoBank+0,5%, Banca Generali+1%.

Monte Paschi +0,39%. Il cda ha dato il via libera al nuovo piano strategico al 2025, che non pone vincoli a ipotesi di aggregazione, ma quantifica in 2,5 miliardi il fabbisogno di capitale. L’agenzia Moody’s ha comunicato di aver esteso la revisione per un possibile miglioramento del rating dell’istituto.

MENO INCIDENTI, AVANZA UNIPOL

Unipol +1,7%. Secondo le stime preliminari dell’Istat, tra gennaio e settembre c’è stata una forte diminuzione degli incidenti stradali. Nello specifico, ci sono stati 90.821 incidenti con lesioni a persone (-29,5% sul 2019), 123.061 feriti (-32%) e 1.788 vittime (-26,3%). La diminuzione dei morti nei primi nove mesi del 2020 riguarda sia gli incidenti sulle autostrade (-50% rispetto allo stesso periodo del 2019) sia quelli sulle strade urbane ed extraurbane (tra il 40 e il 44% in meno). Il calo è una conseguenza indiretta delle restrizioni per contenere la pandemia, in particolare del lockdown della scorsa primavera, iniziato a marzo e proseguito fino a maggio, che “ha determinato il blocco quasi totale della mobilità e della circolazione”.

ARIA DI AUMENTO DI CAPITALE PER FINCANTIERI (-4%)

Fincantieri (-4%) sta valutando diverse opzioni per porre rimedio al colpo inferto alle sue finanze dall’epidemia di coronavirus, incluso un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro. Un portavoce del gruppo ha ribadito a Reuters che il gruppo sta decidendo su eventuali operazioni straordinarie.

Banca Akros ha ridotto il rating del titolo a reduce da neutral con tp di 0,5 euro.

IN FRENATA TELECOM, MEDIASET ED ATLANTIA

Tra i titoli peggiori, Telecom Italia (-3,1%), Mediaset (-2%) e Atlantia (-1,9%).

Cyberoo ha annunciato una partnership con Cybertech, controllata da Engineering, uno degli operatori di riferimento in Italia, per quanto riguarda i software.

NOTORIOUS FA AFFARI CON UNA MAJOR

Ritraccia Ovs (-1,95%), che martedì ha presentato un’offerta vincolante per l’acquisizione di alcuni asset di Stefanel e non ha smentito il suo interesse verso Conbipel.

Sull’Aim, in evidenza Notorious (+4,71%), che ha sottoscritto un accordo commerciale, con un primario gruppo leader di mercato a livello mondiale nel settore broadcast per la cessione in licenza di film per lo sfruttamento pluriennale per un valore complessivo di circa 7,2 milioni di euro.

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