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Vuelta, l’acuto di Quintana accende la sfida tra i big

Finalmente Nairo Quintana ha deciso di attaccare. Passivo per tutto il Tour, sempre dietro Froome, il colombiano è tornato il Condor sulle rampe terribili della Camperona, traguardo dell’ottava tappa della Vuelta, dove le pendenze nell’ultimo chilometri toccano il 22%. Davanti c’era un drappello di fuggiaschi fuori classifica a giocarsi la vittoria di tappa con il russo della Katusha, Sergei Lagutin che coglieva a 35 anni il suo primo importante successo, ma era dietro che la Vuelta si incendiava mettendo in scena per la prima volta  quel duello sempre mancato al Tour tra i big. Tutti si aspettavano l’ennesima frullata di Froome, era invece Quintana a prendere in contropiede il britannico involandosi verso la conquista della maglia rossa che fino a ieri era sulle spalle di un altro colombiano, Darwin Atapuma.

Froome era scavalcato anche da Alberto Contador, che sulla prima grande salita della corsa spagnola ha dato segni di riscossa dopo un inizio in chiaroscuro, segnato anche da una caduta non indolore nella tappa precedente.  Il Pistolero tagliava il traguardo a 25” da Quintana ma per la prima volta quest’anno riusciva a guadagnare terreno su Froome. Otto secondi, un’inezia ma importante per il morale del campione spagnolo che nella prima settimana aveva accusato più di un minuto di ritardo nei confronti dei suoi principali rivali, complice anche una deludente prestazione nella crono a squadre che ha aperto la Vuelta sabato scorso.

Ora Quintana guida la classifica generale con 19” sul compagno di squadra Alejandro Valverde, un indomito combattente che punta al podio: sarebbe il primo corridore nella storia a entrare nella top ten dei tre grandi giri nella stessa stagione. Terzo è Froome a 27”, quarto Chaves a 57”. Contador è settimo a 1’39”. Distacchi ancora minimi che lasciano presagire grandi battaglie sulle montagne che la Vuelta affronterà nelle due settimane che mancano all’arrivo di Madrid, dagli Altos delle Asturie ai Pirenei. L’acuto di Quintana ha aperto le sfide. Peccato che tra i possibili protagonisti siano già usciti di scena MIguel Angel Lopez  e Steven Krujiswijick, protagonisti di rovinose cadute, spesso avvenute negli ultimi tre km della tappa. Incidenti che hanno spinto Contador a twittare all’Uci una sorta di riflessione, se non sia il caso in certe tappe con arrivi in volata di fissare i tempi a tre km dal traguardo in modo tale di salvaguardare l’incolumità del plotone, lasciando ai velocisti la possibilità di esprimersi al meglio.

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