“Un onore avere Zelensky qui. Amiamo gli ucraini”. Questa volta il presidente statunitense Donald Trump ha accolto decisamente meglio il collega ucraino Volodimir Zelensky, rispetto all’umilazione in diretta tv inflitta quasi sei mesi fa, il 28 febbraio scorso, sempre alla Casa Bianca. Stavolta i toni sono stati distesi, ad indicare una comunione di intenti dopo l’incontro tra Trump e Vladimir Putin di venerdì scorso ad Anchorage, in Alaska, che a questo punto effettivamente è servito a rompere il ghiaccio nel faticoso processo verso la pace tra Russia e Ucraina. “Questo uomo, Putin, io, tutto il mondo vuole la fine di questa guerra”, ha ribadito, rivolgendosi a Zelensky, il tycoon nello Studio Ovale. Il presidente Usa ha confermato che il prossimo passo sarà un trilaterale tra Mosca e Kiev con regia statunitense, e il presidente ucraino ha colto la palla al balzo per accettarlo e anzi sollecitarlo: “Dobbiamo mettere fine a questa guerra, sono pronto per il trilaterale”.
Si va verso il trilaterale, ma ancora nessuna data. Trump: “Il cessate il fuoco non serve”
Tuttavia, secondo quanto riporta l’emittente Fox, la data per il trilaterale non uscirà oggi, ma si ipotizza che sarà calendarizzato in una o due settimane al massimo. Tra l’altro Trump ha detto chiaramente che fino a quando non sarà raggiunta la pace effettiva, che è l’obiettivo dichiarato di tutti, non sarà necessario nemmeno un cessate il fuoco: “Non penso ci sia bisogno di un cessate il fuoco. Non penso ci sarà un cessate il fuoco. Possiamo lavorare a un accordo di pace mentre continuano a combattere”.
Il presidente Usa invece, forte del suo ruolo di mediatore, subito dopo l’incontro con Zelensky e gli altri leader europei sentirà Putin, il quale nei giorni scorso, dopo Anchorage, ha informato “i suoi”: vale a dire che mentre Washington riferisce e tratta con l’asse Europa-Nato e con Kiev, Mosca rende conto alla sua sfera di influenza e cioè in primis la Cina e poi anche ad esempio il Brasile. Il presidente Lula è un interlocutore in questa fase, essendo uno dei pochi leader occidentali ad avere un rapporto cordiale e ad essere in contatto costante con Putin: ed in effetti dopo Xi Jinping anche lui oggi ha ricevuto una telefonata da Mosca per essere informato della situazione.
“Vladimir Putin si aspetta la mia telefonata una volta finiti gli incontri di oggi”, ha dunque confermato Trump nello Studio Ovale. I temi della difesa e soprattutto delle garanzie di sicurezza post-pace è attualissimo e in questo senso il tycoon ha detto che “quando si tratta di sicurezza l’Europa è la prima linea di difesa dell’Ucraina perché sono lì. Ma anche noi li aiuteremo, saremo coinvolti. Gli Stati Uniti saranno coinvolti nelle garanzie di sicurezza all’Ucraina. Ci sarà molto, molto aiuto per quanto riguarda la sicurezza. Ci sarà molto aiuto. Sarà positivo”.
Nel corso dell’incontro Zelensky ha da parte sua ribadito la necessità di mettere fine alla guerra ma senza stavolta insistere sul fatto che l’Ucraina non cederà di un millimetro sui territori, forse per non irritare il suo interlocutore, che invece è convinto della necessità di spartire alcune aree e lo aveva ampiamente fatto capire in occasione del summit con Putin in Alaska: “Sui confini sarà un dare e avere”, aveva affermato il presidente statunitense. Il quale ha poi detto che anche stavolta se ne è parlato, ma senza fornire dettagli.
Zelensky apre alle elezioni: “Ma serve una tregua totale”
Il presidente ucraino, eletto nel 2019 e il cui mandato in teoria sarebbe scaduto un anno e mezzo fa, ha quindi aperto alla possibilità di farsi da parte dopo la pace: “Certo che siamo aperti alle elezioni nel nostro Paese. Dobbiamo però avere le giuste circostanze di sicurezza, e dobbiamo lavorare un pò in Parlamento, ma non possiamo durante la guerra. Serve una tregua in cielo, in terra e in mare per rendere possibile per la gente andare a votare in elezioni democratiche e legali”.
Su questo punto si è quasi sfiorato un alterco con Trump, che ha interrotto dicendo: “Quindi, vuoi dire, che durante la guerra non si possono tenere elezioni? Allora, se tra tre anni e mezzo dovessimo trovarci in guerra con qualcuno, non ci saranno più elezioni?”, ha incalzato il leader americano tra l’ironico e il sarcastico, e per fortuna il siparietto stavolta è finito con una risata, a differenza che a fine febbraio quando la freddezza tra i due fu palese e imbarazzante.
Il presidente ucraino Zelensky ha anche ringraziato la First Lady Melania Trump, moglie del presidente statunitense Donald Trump, in apertura dell’incontro nello Studio Ovale: “Lei ha firmato una lettera indirizzata a Vladimir Putin riguardo ai nostri bambini rapiti”, ha ricordato Zelensky, consegnando a sua volta una lettera di sua moglie, Olena Zelenska, e anticipando che tratta dello stesso soggetto.
L’incontro con i leader europei: disaccordo sul cessate il fuoco
Anche l’incontro a seguire con i leader dell’Unione europea è stato cordiale e propositivo, ma con alcune tensioni. Ad esempio quella sul cessate il fuoco, che secondo Trump – vedi sopra – non è necessario, ma per il vecchio continente, minacciato più da vicino dall’aggressione russa, invece sì. Prima del trilaterale tra Ucraina e Russia sotto l’egida degli Stati Uniti “serve un cessate il fuoco”, ha detto il cancelliere tedesco Fridriech Merz nell’incontro alla Casa Bianca. “I prossimi passi sono i più difficili. Al prossimo meeting vogliamo vedere una tregua, non posso immaginare che possa avere luogo senza un cessate il fuoco. Lavoriamo su questo, proviamo a mettere pressione sulla Russia perché la credibilità dei nostri sforzi oggi dipendono almeno dal raggiungimento di una tregua”, ha aggiunto Merz.