X

Vaccini al via, Borse a caccia di nuovi record, Brexit sul filo

Photo by Daniel Schludi on Unsplash

Margaret Keenan, ex commessa nordirlandese che vive a Coventry, 91 anni la prossima settimana, e nientemeno che William Shakespeare, 81 anni, omonimo del bardo. Sono i nomi dei pionieri, i primi ad aver avuto l’onore di ricevere il vaccino Pfizer, la prima risposta efficace alle tribolazioni di un anno orribile. Una notizia così attesa che ha oscurato le non poche nuvole all’orizzonte: il braccio di ferro sul budget al Congresso Usa, il possibile (anzi, probabile) naufragio del negoziato sulla Brexit, lo strappo sul Recovery Fund e, ben più importanti, i dati drammatici del contagio. Ma i progressi dei vaccini, combinati con la terapia del denaro a costo quasi zero, funzionano sui mercati. Anche troppo bene, a giudicare dalla lunga striscia di record.

SOFTBANK (+7%) TORNA ALLA CARICA

Stamattina l’indice Msci World tocca nuovi massimi storici, così come il paniere Asia Pacific (646,10). I future di Wall Street (+0,11% il Nasdaq) segnalano l’arrivo di nuovi record. 

Il Nikkei di Tokyo sale dell’1,2%, ai massimi da 29 anni e mezzo. Sotto la spinta degli stimoli appena approvati dal premier Suga, in Giappone, gli ordini di macchinari sono rimbalzati del 17% a ottobre, l’incremento più forte dal 2005.

Il conglomerato Softbank, assorbite le perdite per le speculazioni estive sui listini, è tornato alla carica. Il colosso, numero uno della Borsa nipponica, detentore di una miriade di attività in tutto il pianeta, guadagna il 7% per effetto delle indiscrezioni sulla volontà del primo socio, Masayoshi Son, di incrementare la quota, ora al 27%.

In salita anche le altre piazze: l’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dello 0,9%, il Kospi di Seul dell’1,4% sull’onda dei record della bilancia commerciale, l’S&P ASX 200 di Sidney dello 0,7% e il BSE Sensex di Mumbai dello 0,7%.

In lieve calo il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. A sorpresa, il mese scorso c’è stato il primo calo anno su dell’inflazione in Cina dal 2009. Ma il sorprendente -0,5% di novembre dovrebbe essere in parte giustificato dalla caduta del prezzo dei maiali vivi causato dalla scomparsa della peste suina africana che aveva afflitto gli allevamenti negli anni precedenti.

PROVA A RIPARTIRE IL TURISMO, MA È UN FLOP

In Asia, prova a ripartire anche il turismo. Ma la crociera partita due giorni fa da Singapore, la prima dopo lo stop decretato in marzo, è già finita, perché a bordo della nave c’è un positivo. Tutti i duemila passeggeri sono stati messi in quarantena nelle loro cabine.

Negli Usa si profila, dopo mille rinvii, un accordo entro venerdì su un bilancio provvisorio. Ma, sul fronte politico si avvia alla conclusione la lunga stagione elettorale: Donald Trump è stato respinto su tutta la linea. Lievi rialzi per gli indici: Dow Jones +0,35%, S&P +0,28%, Nasdaq +0,50%.  

In grande forma i titoli dei vaccini: Pfizer avanza del 3,16%, Johnson & Johnson +1,7%.

LONDRA GIÀ TRATTA SUI DAZI CON WASHINGTON

L’euro sterlina stamane è in lieve apprezzamento, a 0,906. La Gran Bretagna ha tolto ieri i dazi su alcuni prodotti degli Stati Uniti, in vista dell’apertura di un negoziato complessivo con Washington.

BREXIT APPESA ALL’ULTIMA CENA DI BORIS E URSULA

Solo stasera, al termine della cena tra Ursula von der Leyen e Boris Johnson, suo ospite a Bruxelles, sarà possibile sbloccare lo stallo sulla Brexit, uno degli elementi di incertezza che paralizzano la scena politica europea. Alcuni segnali, a partire dall’ammorbidimento della posizione di Londra sull’Irlanda, lasciano sperare in un accordo dell’ultim’ora, ma sia il Regno Unito che l’Unione Europea non vogliono dare l’impressione di cedere. E così, dati i precedenti, non è da escludere l’ennesima fumata nera. Michel Barnier, il negoziatore per conto della Ue, si è detto pessimista. In ogni caso, la Commissione europea ha detto che i colloqui per stabilire le future relazioni commerciali tra Gran Bretagna e Unione europea potrebbero proseguire dopo la fine di quest’anno, quando si concluderà il periodo di transizione della Brexit.

Non meno drammatico lo stallo sul Recovery Fund, vista l’ostinazione di Polonia e Ungheria. Il premier ungherese, Viktor Orbán, si è detto fiducioso sul raggiungimento di un accordo: non resta che attendere.

BORSE SOTTOTONO, MIGLIORA LO ZEW

Seduta con poca storia sulle piazze europee. Non fa eccezione Milano (-0,24%), in linea con Parigi (-0,23%), poco meglio di Madrid (-0,59%).

In terreno positivo Francoforte (+0,08%) grazie al buon andamento dell’indice Zew, salito a dicembre a 55 punti, contro i 39 di novembre e assai meglio delle pessimistiche previsioni degli analisti.

A Londra (+0,05%), più che la Brexit ha contato la prima volta del vaccino Pfizer.

BTP, AL VIA LE ASTE. IL DECENNALE PORTOGHESE SOTTO ZERO

Anche il mercato obbligazionario si adegua al clima festivo: scambi modesti, la carta italiana in recupero nel finale sui Bund. Oggi prendono il via le aste di metà mese con il collocamento del Buono annuale, i cui rendimenti sono sostanzialmente stabili rispetto al minimo storico di -0,478% toccato a metà novembre. Il decennale tratta a 0,55%. Il rendimento del Bund decennale è sceso al minimo di circa un mese a -0,602%. In territorio negativo per la prima volta anche il decennale del Portogallo.

IL MERCATO PROMUOVE MONCLER, BOOM DI CUCINELLI

Banche chiuse, volumi modesti. Piazza Affari in una giornata semifestiva festeggia il colpo grosso del made in Italy, ovvero l’acquisto di Stone Island ad opera di Moncler (+2,05%) e l’Opa di Investindustrial su Guala Closures (+19%).

L’acquisto di Stone Island è avvenuto ad una valutazione di 1,15 miliardi. Il 70% in mano alla famiglia Rivetti sarà pagato per metà in contanti, per metà con azioni Moncler di nuova emissione, a 37,50 euro ciascuna. La società di Remo Ruffini potrà acquistare il restante 30% dal fondo di Singapore Temasek alle stesse condizioni. L’esborso complessivo per Moncler in questo caso sarà di 748 milioni. Infine la famiglia Rivetti, nome storico del tessile abbigliamento italiano, conferirà le azioni di Moncler (il 22,5% del capitale) al gruppo: Carlo Rivetti entra nel board, anche se i due marchi resteranno indipendenti. Prende forma così un nuovo gruppo made in Italy. Oggi alcuni broker hanno aumentato il prezzo obiettivo sul titolo: Kepler Cheuvreux l’ha portato a 44 euro da 38 euro, mentre Deutsche Bank a 46 euro da 35,5 euro.

Brunello Cucinelli è tra le migliori blue chip di oggi: +2,7%, a 36,1 euro. Il guadagno da inizio anno cresce a +14%, poco sopra quello di Moncler.

GUALA (+19%) PRENDE IL VOLO DOPO L’OPA

 Guala Closures +19%. Special Packaging Solutions Investments (Spsi), veicolo del fondo InvestIndustrial, ha raggiunto l’accordo per l’acquisto di pacchetti di azioni a 8,20 euro per azione portando la sua partecipazione al 48,9% del capitale. Spsi lancerà quindi un’Opa obbligatoria sul titolo allo stesso prezzo, che rappresenta un premio del 26,6% rispetto alla media dei corsi di borsa di Guala degli ultimi sei mesi, dice una nota.

SNAM GUIDA LE SETTE SORELLE DELL’IDROGENO VERDE

Da segnalare la nascita delle sette sorelle dell’idrogeno, con un ruolo importante per Snam (+0,7%), che insieme ad altre sette società, tra cui lo sviluppatore saudita di centrali elettriche Acwa Power, e l’utility spagnola Iberdrola, hanno dato il via a un’iniziativa congiunta per aumentare la produzione di idrogeno “verde” nei prossimi sei anni e ridurre i costi. La squadra si completa con Cwp Renewables, il gruppo tecnologico a basse emissioni di carbonio Envision, lo sviluppatore danese di energie rinnovabili Ørsted e l’azienda di fertilizzanti Yara. L’iniziativa mira a distribuire 25 gigawatt (GW) di produzione di idrogeno basata su fonti rinnovabili entro il 2026 e a dimezzare il costo attuale del carburante a meno di 2 dollari a kg. L’obiettivo richiederà un investimento di circa 110 miliardi di dollari

POCHI SCAMBI, IN FLESSIONE SOLO LEONARDO

Banca Monte Paschi -0,3% e Unicredit -1%. Al termine di un incontro con i segretari regionali dei sindacati, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha detto che cercherà di “indurre il Governo a mantenere le sue quote in Mps per fermare il processo, di cui si paventa un’accelerazione, per la fusione con Unicredit”.

Generali -0,8% e Cattolica +0,8%. Un eventuale superamento da parte di Generali della soglia del 25% del capitale di Cattolica non esenterebbe la compagnia triestina dall’obbligo di un’offerta di pubblica di acquisto. È quanto chiarisce la Consob rispondendo, con una comunicazione dello scorso 24 novembre pubblicata oggi sul suo sito internet, a un quesito posto da Generali.

Fiat Chrysler (-0,2%) ritiene che l’autorità antitrust brasiliana, Cade, confermerà la sua decisione di approvare senza condizioni l’operazione, nonostante la richiesta di ulteriori approfondimenti sulla fusione da parte di uno dei consiglieri. Chiude il Ftse Mib Leonardo (-2,34%). Male Inwit (-1,99%) e Stm (-1,19%).

Related Post
Categories: Finanza e Mercati