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Ue: più flessibilità per l’Italia. Letta esulta

“Ce l’abbiamo fatta! La Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i paesi come l’Italia con i conti in ordine”. Questa l’esultanza del premier Enrico Letta su Twitter.

In una nota di Palazzo Chigi si legge invece che “il Governo italiano raccoglie con grande soddisfazione un risultato importante, forse il più importante di tutti nel rapporto con le istituzioni europee. Il Presidente della Commissione Europea Barroso ha infatti appena annunciato a Strasburgo per i Paesi usciti dalla procedura di deficit eccessivo, come l’Italia, una maggiore flessibilità di bilancio nel 2014 per investimenti produttivi e per rilanciare la crescita”.

Palazzo Chigi aggiunge che questo “è il premio per la scommessa che questo Governo ha fatto fin dall’inizio sul rispetto degli obiettivi di finanza pubblica”.

In precedenza, a Strasburgo, Barroso aveva spiegato che la Commissione europea “consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” che permetteranno “investimenti pubblici produttivi” cofinanziati dalla Ue. Oggi il commissario Olli Rehn scriverà ai ministri per chiarire quale sarà il nuovo approccio.

La Commissione europea ha confermato che nell’esame dei Programmi di convergenza e stabilità riguardanti i bilanci degli Stati membri applicherà le regole del Patto di Stabilità riformato, secondo cui i paesi con deficit inferiore al 3% del Pil potranno “deviare” dal percorso di riduzione ulteriore del disavanzo verso l’obiettivo di medio termine, ovvero il pareggio di bilancio, a condizione che il deficit resti comunque sotto la barra del 3%. In più (e questa è la novità), le deviazioni saranno consentite solo se riguarderanno i cofinanziamenti nazionali dei programmi comunitari relativi alla politica di coesione e alle infrastrutture di interesse europeo. 

Letta sarà oggi a Berlino per una conferenza sull’occupazione giovanile con la cancelliera Angela Merkel. Tra i relatori, anche il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e lo stesso Barroso.

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