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Traffico aereo, gli utili volano basso secondo Iata

Scendono a 4 miliardi di dollari le stime per gli utili del trasporto aereo. Il dato è stato annunciato (nel corso della 67ma Assemblea sul trasporto aereo mondiale) da Giovanni Bisigniani, amministratore delegato e dg della Iata, l’Associazione internazionale che riunisce 230 vettori.

A determinare la revisione in negativo della previsione è l’aumento del prezzo dei carburanti. “Per il 2011 il prezzo medio del petrolio dovrebbe essere di 110 dollari a barile”, ha affermato il manager. “Per ogni dollaro medio in più le compagnie affrontano costi aggiuntivi per 1,6 miliardi di dollari: considerando che il 50% del fabbisogno è coperto ai livelli di prezzo del 2010, il conto per il settore salirà a 176 miliardi”.

Il costo del carburante rappresenta il 30% delle spese sostenute dalle compagnie aeree, una cifra esorbitante se paragonata al dato del 2001, dove il carburante pesava per il 13% nei bilanci. Bisignani non ha mancato di sottolineare gli enormi sforzi fatti negli ultimi 10 anni: “Nel 2001 – ha detto – per avere profitto il prezzo del carburante avrebbe dovuto essere di 25 dollari al barile, oggi riusciamo a fare un minimo di utili con un costo molto più elevato”. Il dato, secondo la Iata, dimostra la solidità del settore su cui si sono abbattuti, tra l’altro, il terremoto in Giappone e le sommosse del Nord Africa e del Medio Oriente.

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