Toyota Motor e la società immobiliare privata Toyoda Fudosan hanno annunciato un’offerta pubblica di acquisto da 4.700 miliardi di yen, pari a circa 33 miliardi di dollari (28,8 miliardi di euro), per acquisire il pieno controllo di Toyota Industries Corporation e ritirarla dalla Borsa. È una delle operazioni di delisting più grandi mai viste in Giappone, e segna una svolta profonda nella governance e nella struttura del conglomerato Toyota.
Toyota Industries non è una semplice controllata: è la società madre originaria del gruppo, fondata nel 1926 da Sakichi Toyoda come azienda di telai tessili, oggi attiva anche nella produzione di carrelli elevatori e componenti per auto. Da qui è poi nata, nel 1937, la Toyota Motor Corporation.
Perché Toyota vuole privatizzare Toyota Industries
L’obiettivo dichiarato dell’operazione è semplificare la struttura azionaria del gruppo e rafforzare il controllo della famiglia fondatrice, oggi rappresentata da Akio Toyoda, nipote del fondatore ed ex ceo di Toyota Motor, oggi presidente.
Ma dietro la mossa c’è anche la volontà di rispondere alle pressioni crescenti degli investitori e delle autorità regolatorie giapponesi, che da anni sollecitano un alleggerimento delle partecipazioni incrociate tra conglomerati e controllate. Toyota Industries possiede il 9,1% di Toyota Motor, mentre quest’ultima detiene a sua volta il 24,2% della società industriale.
Snellire questa rete di incroci dovrebbe consentire una maggiore trasparenza e migliorare i ritorni per gli azionisti, in linea con le linee guida del governo giapponese sulla governance societaria.
Il nodo del prezzo: un’Opa a sconto che sorprende i mercati
Ciò che ha stupito analisti e investitori è il prezzo offerto per il delisting: 16.300 yen per azione, pari a un sconto dell’11% rispetto al prezzo di chiusura del titolo prima dell’annuncio. Nonostante l’operazione fosse attesa da mesi, il mercato si aspettava un premio, non un ribasso. Le azioni di Toyota Industries erano salite di oltre il 40% dalle prime indiscrezioni (ad aprile) sull’operazione.
Secondo alcune fonti, questo pricing rifletterebbe non tanto una sottovalutazione della società quanto la volontà di concludere l’operazione in famiglia, senza eccessive resistenze da parte degli azionisti storici e del board, che ha creato un comitato ad hoc per valutarne la congruità.
La struttura dell’operazione
La privatizzazione passerà attraverso la costituzione di una nuova holding veicolo nella quale:
- Toyota Motor investirà 700 miliardi di yen attraverso azioni privilegiate senza diritto di voto;
- Toyoda Fudosan metterà sul piatto altri 180 miliardi di yen;
- Akio Toyoda investirà personalmente 1 miliardo di yen, rafforzando così simbolicamente il legame personale e familiare con l’operazione.
In parallelo, Toyota Motor e i fornitori chiave del gruppo (Aisin, Denso e Toyota Tsusho) venderanno le proprie partecipazioni in Toyota Industries, contribuendo a semplificare la catena azionaria interna. Toyota riacquisterà anche parte delle proprie azioni oggi detenute dalla società industriale.
Corporate governance e ristrutturazione: una tendenza giapponese
L’opa rientra in un trend più ampio che sta interessando i gruppi industriali giapponesi: semplificare le strutture complesse (Zaibatsu) e spesso opache nate nel dopoguerra, spesso basate su partecipazioni incrociate, al fine di migliorare la governance e l’attrattività per gli investitori internazionali.
Toyota Industries era stata al centro di scandali legati alla qualità e alle certificazioni nei mesi scorsi. L’operazione, dunque, rappresenta anche un tentativo di rilanciare l’immagine di solidità e trasparenza del gruppo Toyota, in un momento in cui la concorrenza, soprattutto elettrica con Tesla e Byd, spinge verso una ridefinizione delle strategie industriali.
Le prossime tappe
Il board di Toyota Industries si riunirà ufficialmente il 10 giugno, mentre l’assemblea di Toyota Motor è prevista per il 12 giugno. Entro l’autunno l’operazione potrebbe essere formalmente lanciata, con il supporto di un consorzio di advisor finanziari già incaricati di predisporre l’offerta.
Se completata, la privatizzazione di Toyota Industries sarà una delle più grandi operazioni di buyout al mondo e segnerà l’inizio di una nuova fase per una delle eccellenze industriali giapponesi sotto la guida sempre più centralizzata della famiglia Toyoda.