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Tim: Amos Genish è il nuovo Ad, a de Puyfontaine le strategie, a Recchi la sicurezza

Tim ha scelto il nuovo amministratore delegato: é Amos Genish, attuale direttore generale che viene cooptato in Cda e assume le deleghe esecutive previste dallo statuto. Lo ha deciso all’unanimità il consiglio d’amministrazione del gruppo telefonico riunitosi a Roma giovedì pomeriggio. Arnaud de Puyfontaine, presidente esecutivo, conserva i poteri sulla definizione delle strategie e sulle linee guida di sviluppo del gruppo, queste ultime d’intesa con l’amministratore delegato. Il vice presidente Giuseppe Recchi ottiene la responsabilità organizzativa della funzione Security, precisa il comunicato diffuso da Tim, “preposta – fra l’altro – al presidio di ogni attività e asset rilevante ai fini della sicurezza e della difesa nazionale all’interno di TIM e delle altre società italiane del Gruppo (in particolare: TI Sparkle S.p.A. e Telsy S.p.A.). Un punto delicato vista l’intenzione del governo di ricorrere ai poteri speciali (golden power) proprio su Sparkle e Telsy, le società che racchiudono i cavi sottomarini per le comunicazioni intercontinentali. Proprio giovedì pomeriggio il comitato per il golden power, istituito a Palazzo Chigi, ha completato l’istruttoria sull’obbligo di notifica del controllo in capo a Vivendi e ha deciso di procedere: ora Tim rischia una sanzione di 300 milioni (e forse qualcosa in più). La decisione, legata alla normativa sui poteri speciali, è contestata dal gruppo telefonico: “Non sussisteva alcun obbligo di notifica – affermano fonti del gruppo – non avendo mai adottato alcuna delibera, atto o operazione che avesse per effetto una modifica della titolarità del controllo o della disponibilità della rete di comunicazioni elettroniche oggetto delle norme di legge in materia di golden power, rete che è quindi rimasta sempre nella piena titolarità, controllo e disponibilità di Tim”.

La controversia arriva dopo che la Consob ha contestato a Vivendi il controllo di fatto su Tim, obiettando tra le altre cose, che il Comitato Strategico e quello sulle Nomine e Remunerazione nonché il Comitato controllo e rischi fossero caratterizzati dalla presenza maggioritaria di consiglieri tratti dalla lista Vivendi. Da giovedì comunque il Cda ha deciso di affidare a Giuseppe Recchi la presidenza del Comitato Strategico pur lasciandone inalterata la composizione.

“Abbiamo una chiara visione di lungo termine: vogliamo riportare TIM ai fasti che le competono, contribuendo in maniera determinante alla digitalizzazione del Paese, alla creazione della Digital Italy, attraverso investimenti e persone. TIM deve avere una collaborazione costruttiva con le istituzioni e le autorità: creare valore per TIM vuol dire creare valore per il Paese”, ha commentato Arnaud de Puyfontaine. “Il nostro obiettivo è trasformare TIM in una vera Digital Telco” aggiunge Amos Genish che ha poi spiegato la sua idea di DigiTim in una lettera ai dipendenti.

Si confermano dunque le indiscrezioni che indicavano la nomina di Genish come Ad alla guida di Telecom a fianco ad Arnaud de Puyfontaine, uomo forte di Vivendi che gode della piena fiducia dell’azionista Vincent Bolloré. Il presidente esecutivo cede a Genish soltanto le deleghe sul Brand strategy & Media, per il resto l’assetto della governance di vertice viene confermato dal Cda a maggioranza, come osserva il comunicato. Il che lascia presupporre che i consiglieri indipendenti – che pure hanno votato la nomina di Genish – non abbiano dato il loro formale consenso alla distribuzione delle deleghe.

Fino a tutto il 2016, Genish è stato CEO di Telefonica Brasile / Vivo, il principale operatore integrato di telecomunicazioni del Paese con oltre 90 milioni di clienti e la cui offerta comprende fisso, mobile, servizi e intrattenimento. Da gennaio a luglio 2017, Amos Genish ha ricoperto il ruolo di Chief Convergence Officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la strategia di convergenza del Gruppo fra contenuti, piattaforme e distribuzione. “Genish si qualifica come amministratore esecutivo non indipendente – precisa il comunicato Tim – e alla data odierna, non possiede azioni di Telecom Italia S.p.A.”.

Il Cda ha approvato a maggioranza “il principio della creazione di una joint venture con Canal+, intesa a consentire un’importante accelerazione dei progetti di convergenza fra telco e media”, operazione che si configura come “un’operazione con parte correlata (essendo Canal+ società controllata da Vivendi S.A., che Consob ha qualificato come controllante di fatto di TIM)” conclude il comunicato della società telefonica nazionale.  

Aggiornato venerdì 30 settembre alle 9,30

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