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Tiger Woods salta l’Arnold Palmer Invitational: mi ritiro per il mal di schiena

Le buone notizie sono che la stagione di golf entra nel vivo, con bellissimi tornei che si succedono l’uno all’altro a ritmo incalzante. Questa settimana siamo a Orlando, all’Arnold Palmer Invitational, una delle competizioni più esclusive del circuito, voluta dal carismatico ex campione 84enne e alla quale partecipa Francesco Molinari, il fuoriclasse torinese, vincitore di tre gare sull’European Tour, attualmente numero 53 del mondo.

Purtroppo però anche le cattive notizie sono più di una. La prima è che non c’è Tiger Woods, difensore del titolo 2013 e vincitore di questo torneo per otto volte. Tiger lo ha annunciato sul suo sito, con un laconico comunicato: “Oggi ho chiamato personalmente Arnold – scrive – per dirgli che non sarò in grado di giocare nel torneo di quest’anno. Vorrei esprimere il mio rammarico per i tifosi, i volontari, lo staff, gli sponsor. Malauguratamente i miei spasmi alla schiena non si sono placati”. Resta il giallo di questo problema fisico che affligge il numero uno del mondo da molti mesi e che sta compromettendo seriamente la sua stagione. Woods non fornisce dettagli sulle cause di questi “spasmi”. Il pensiero intanto corre al Masters, in calendario fra poche settimane (10-13 aprile). “È ancora troppo presto per dire cosa farò – aggiunge – di certo continuerò a tenere sotto controllo la situazione e a valutarla con i miei medici”.  Nessuno dubita che il numero uno del mondo farà di tutto per partecipare al major che ama di più, ma il tempo è poco e la situazione, a quanto pare, molto incerta.

La seconda, brutta, notizia, è che in Italia nessuna tv trasmetterà le prime due giornate (giovedì e venerdì) dell’Arnold Palmer Invitational. Sky ha deciso di mandare in onda solo le ultime 36 buche (sabato e domenica, su SKY Sport 3, a partire dalle 20). Una scelta dettata da esigenze di spazio, ma che dimostra quanto il golf sia ancora uno sport di serie B nel nostro paese, soprattutto quando si tratta di fare scelte di palinsesto. È un atteggiamento avvilente per gli appassionati, che già accedono a un servizio a pagamento, sopportano interruzioni pubblicitarie e ora devono seguire una bella gara dimezzata. Perché è vero che il golf è più avvincente nelle buche finali, ma è anche vero che le terne più competitive e interessanti vengono create a tavolino nelle prime due giornate. Insomma speriamo sia un caso eccezionale e non un precedente che faccia scuola. La settimana scorsa non è stato trasmesso nemmeno il Valspar Championship, che ha un peso specifico inferiore rispetto al torneo di questa settimana, ma che ha visto fra i suoi protagonisti Matteo Manassero, numero 48 del ranking, un ventenne che tutto il mondo del golf ci invidia, e che è arrivato ottavo, giocando benissimo per quattro giorni e restando competitivo e in gara per ben 72 buche. Questa settimana Matteo riposa, ma il suo soggiorno a stelle e strisce non dovrebbe finire qui, tanto più che, come dicevamo, il Masters si avvicina.

Field di primo livello intanto per l’Arnold Palmer Invitational: dal numero due del mondo Adam Scott, a Justin Rose, a Henrik Stenson, per un totale di 120 giocatori in campo. Il montepremi è di 6,2 milioni di dollari, di cui 1,116 vanno al primo. Il percorso è il Bay Hill Club and Lodge, un par 72 di 6700 metri, datato 1961 e disegnato da Dick Wilson and Joe Lee. Fra i favoriti, oltre ai giocatori già citati, figurano Bubba Watson, Graeme McDowell, Keegan Bradley, Ian Poulter. 

Torna in campo anche Patrick Reed, dopo lo straordinario successo al WGC Cadillac. È un’ottima occasione per il 23enne texano di scalare ulteriormente la classifica del ranking e di dimostrare di essere davvero “uno dei primi cinque giocatori al mondo”. Il confronto nelle prime due giornate è coerentemente al top, visto che i suoi tee time sono con Adam Scott e Justine Rose. 

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