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Taglio dei prezzi ADSL, il Berec appoggia la proposta di Agcom

“Agcom ha sufficientemente motivato la sua decisione in merito al costo medio ponderato del capitale per il 2013; la decisione dell’Agcom di applicare un 3% di mark-up è stata sufficientemente giustificata e non si discosta dalla metodologia utilizzata dal 2003; il rapporto tra il canone mensile ULL e SLU, utilizzato dal 2009, è sufficientemente giustificato”. Con queste parole il BEREC prende posizione a favore di Agcom in relazione alla proposta di riduzione dei prezzi ADSL all’ingrosso chiesti da Telecom agli altri operatori del settore per l’utilizzo della rete in rame.

Interpellato dalla Commissione Europea in merito alla richiesta – avanzata a metà luglio da Agcom – di un taglio del 6,5% sull’ULL, l’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche difende dunque l’operato dell’Autorità Garante delle Comunicazioni e non ritiene giustificati i dubbi sull’arbitrarietà dei nuovi prezzi proposti, né sulla metodologia applicata nello stabilirli. Il metodo utilizzato per ridimensionare i prezzi di accesso alla banda larga era stato contestato dal Commissario dell’agenda digitale, Neelie Kroes, che aveva in particolare insistito sull’utilizzo da parte di Agcom di dati e analisi di mercato non aggiornati e dunque non sufficientemente attendibili al fine di promuovere la concorrenza in una condizione di parità tra tutti gli operatori economici interessati. Restando convinta della legittimità dei dubbi sollevati, la Commissione Europea ha ora allo studio l’analisi del BEREC, e conferma l’impegno nel trovare una soluzione comune alla questione.

Nel mentre si è assistito all’importante accordo di Telefonica con Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo, accordo che vede il gruppo iberico salire al 65% di Telco – holding che controlla quasi il 23% di Telecome si è tornati a parlare dello scorporo della rete. Punto sul quale Agcom insiste, fino a considerare, secondo quanto affermato dal Commissario dell’Autorità Garante Antonio Preto, la possibilità di verificare l’esistenza di condizioni per uno scorporo coatto, imposto “come rimedio a garanzia della parità di accesso”, se Telecom decidesse di non dar seguito spontaneamente a quanto precedentemente annunciato. In merito alla questione, il Presidente di Telecom Italia Franco Bernabé conferma l’impegno al confronto con Agcom e la Cdp, sostenendo comunque che “l’esito finale dell’operazione non è scontato e, in ogni caso, richiede tempi molto lunghi”.

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