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Sulle Borse pesa l’ombra del fiscal cliff, prima prova di Obama 2. Stamani Milano è positiva

“I trader sono usciti stasera dal lavoro con un forte mal di testa”. Il commento di un operatore milanese vale per tutte le sale operative del mondo. Ieri, infatti, la seduta è stata caratterizzata un po’ ovunque da balzi improvvisi, tesi ad approfittare dei prezzi emersi dal mercoledì nero, e repentine cadute. Grava sui mercati l’ombra del fiscal cliff, la prima prova del fuoco dell’Obama bis.

Wall Street ha fallito il tentativo di correggere i risultati del mercoledì nero, la peggior seduta degli ultimi quattro mesi. Partiti in stentato rialzo grazie ai dati positivi sul mercato del lavoro, tre indici principali chiudono così: Dow Jones -0,94%, S&P500 -1,22%, Nasdaq -1,42%.

Piazza Affari ha chiuso con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,6%. Il tentativo di recupero, dopo il tracollo di mercoledì si è esaurito quasi subito senza motivi evidenti. Da allora a guidare le danze sono state le oscillazioni, spesso incomprensibili, delle banche e dei titoli petroliferi, Eni in testa. 

Il copione si è ripetuto, seppur in forme meno esasperate nelle altre Borse europee: Londra e Francoforte hanno chiuso in calo rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%. Positiva Parigi +0,1%. Non migliora la situazione in Asia: Tokyo -0,82%, Hong Kong -0,56%. L’euro ha continuato a indebolirsi e in serata è sceso a 1,274 contro il dollaro, da 1,277 della chiusura precedente. 

ASIA

La discesa del dollaro sullo yen non fa bene all’export giapponese. Il nervosismo della Borsa si spiega così con le previsioni pessimistiche sullo stato di salute dell’industria: la maggior parte degli analisti è assai pessimista sui dati del Pil che verranno annunciati la prossima settimana. Cresce così l’attesa per una nuova iniezione di liquidità della banca centrale.

Due buone notizie, invece, per l’economia cinese. Ad ottobre l’inflazione è calata all’1,7%, ai minimi da 33 mesi, grazie alla minor pressione sugli alimentari. La produzione industriale, invece, ha registrato una crescita del 9,6% in forte accelerazione.

Raddoppiare il reddito procapite di città e campagne ed il Pil entro il 2020. E’ questa, secondo il segretario uscente Hu Jintao, la missione del nuovo vertice del Partito Comunista che uscirà dal Congresso che si è aperto ieri alla presenza di 2.268 delegati. Saranno inevitabili riforme profonde e nuove aperture all’economia di mercati. Ma il partito unico non si tocca.

AMERICA

Mercati Usa in ribasso nonostante notizie macro favorevoli. Uno spiraglio di ottimismo per Wall Street si era aperto con le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione risultate in calo a quota 355mila, contro attese di crescita a 365mila unità, dalle 363mila della settimana precedente. 

Inoltre, il dipartimento del Commercio ha reso noto che il deficit commerciale è sceso a settembre a 41,5 miliardi di dollari dai 43,8 miliardi (rivisto) di agosto. Le stime erano per un deficit di 45 miliardi.

Apple -1,5% s 549 dollari, cade sui minimi da metà maggio e si allontana dal record storico di settembre poco sopra i 700 dollari. Il produttore cinese Hon Hai Precision Industry (azionista di Controllo di Foxconn) ha comunicato che ci sono problemi di standard qualitativi nella produzione di alcuni componenti destinati all’iPhone 5. 

EUROPA

Bce e Bank of England lasciano i tassi invariati. Mario Draghi, però, sottolinea dopo il direttorio della Bce, che la banca “considera sempre con attenzione gli strumenti a sua disposizione” e che non sono ancora stato decisi i livelli per il 2013. La metà degli analisti pensa che la banca di Francoforte abbasserà i tassi di un quarto di punto nella riunione del 6 dicembre.

In mattinata gli ottimisti avevano puntato sulla notizia positiva proveniente da Atene, dove ieri sera il Parlamento aveva approvato il nuovo pacchetto austerità concordato con Ue, Bce e Fmi, indispensabile per ottenere la prossima tranche di aiuti senza la quale fra una settimana la Grecia sarebbe al fallimento. Ma La Borsa di Atene ha “festeggiato”, alla fine, con un sonoro ribasso del 5%.

Grande successo, invece, dell’asta di titoli di Stato spagnoli: Madrid ha collocato bond a diversa scadenza per un ammontare di 4,76 miliardi, superiore ai 4,5 miliardi previsti come target massimo dall’emittente. I sono risultati tutti in calo: il bond a 3 anni è stato collocato al 3,66%, che si confronta con il 3,96% dell’ultima emissione. Il nuovo bond a 5 anni è stato piazzato al 4,68%. Il bond a 20 anni è stato collocato al 6,328%, l’ultimo confronto risale all’ottobre 2010 (prima dello scoppio della crisi del debito sovrano) ed era al 4,78%. 

ITALIA

Lo spread Btp/Bund è tornato a salire (oggi +11 punti base a quota 363) per un rendimento del Btp 10 anni del 4,99%. Tra le blue chip italiane spicca il rialzo di A2A, in crescita del 5,3% dopo la presentazione di risultati del terzo trimestre migliori delle attese e di un nuovo piano industriale che punta a ridurre drasticamente il debito entro il 2015.

Balzo in avanti anche di Lottomatica + 3,5%. Caduta con giallo per Pirelli – 2,7%: alcuni analisti prevedono che lunedì prossimo la società annuncerà una revisione dei target. In calo anche Prysmian-2,1%, che nella trimestrale diffusa oggi ha annunciato un aumento del debito sopra le stime degli analisti. Forti perdite legate alla trimestrale anche perAutogrill -3,9%.

Contrastati gli altri titoli industriali da Fiat +0,6% a FiatIndustrial +0,2%. In attesa dei risultati annunciati in serata,Finmeccanica è arretrata del 2,6% prima dei risultati del cda che non ha preso decisioni in materia di nomine. Giuseppe Orsi resta presidente e amministratore. 

La holding ha confermato le guidance per l’intero esercizio con un ebitda a 1,1 miliardi di euro e free operating cash flow positivo. Nel trimestre in esame il gruppo aerospaziale realizza un utile netto di 75 milioni di euro rispetto alla perdita di 780 milioni nell’analogo periodo del 2011. i ricavi salgono dell’8% a oltre 4,12 miliardi mentre il risultato operativo migliora a 247 milioni rispetto ai 923 milioni negativi dello stesso periodo 2011.

Saipem arretra del 3,2%. Contrastati i bancari: Unicredit è salita dello 0,3%, Banco Popolare ha perso l’1,9%, è caduta MontePaschi -2,52%. Positive Intesa +0,5% e Mediobanca +0,7%. Riflettori puntati stamane sulle Generali, che annuncerà i risultati del terzo trimestre: alla vigilia il titolo ha guadagnato lo 0,4%. Pesanti cadute, infine, per Saras-5,9% e Italcementi-5,5%.

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