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Stm sale con Apple, su Generali e Mediobanca

FIRSTonline

Partenza debole per le Borse europee, ancora impegnate a digerire il flusso delle trimestrali. A Milano l’indice Ftse Mib lascia sul terreno un terzo di punto percentuale, attorno a quota 21.500 punti. Ribassi analoghi a Parigi, Londra e Madrid. Francoforte cede lo,1%.

Ancora vendite sul dollaro: cross euro/dollaro a 1,1840, vicino ai nuovi minimi degli ultimi due anni e mezzo. Il petrolio è in calo di circa un punto, Brent 51,50 dollari. La società di consulenza American Petroleum Institute ha comunicato che si aspetta un incremento delle scorte di petrolio degli Stati Uniti di due milioni di barili. Il dato ufficiale viene diffuso oggi pomeriggio: il consensus degli economisti si aspetta un calo contenuto.

Eni arretra dello 0,3%. Più sensibile la discesa di Saipem (-1,3%) e Tenaris (-1,1%).

Avanza Generali (+1,1%) dopo la comunicazione dei dati del primo semestre chiuso con un utile netto in crescita del 3,7% a 1,221 miliardi di euro. Il dato è superiore alle attese di Equita Sim per 1,161 miliardi di euro. In aumento anche il risultato operativo, a 2,6 miliardi (+4,1%, anche qui oltre le attese di Equita per 2,564 miliardi), nonostante il contesto di bassi tassi di interesse, grazie alla migliore redditività dei segmenti finanza e danni.

Unicredit -0,1% alla vigilia del Cda sui conti. Potrebbe vendere la sua quota in Mediobanca, pari all’8,7%. È un’ipotesi rilanciata stamattina da La Repubblica. Il titolo è invariato a 16,80 euro. Un accordo per l’eliminazione degli incroci azionari sarebbe stato raggiunto dai Ceo Alberto Nagel (Mediobanca), Jean Pierre Mustier (Unicredit) e Philippe Donnet (Generali). Intesa scende dello 0,5%, Banco Bpm -0,3%, Ubi -0,2%.

Sulle banche dell’eurozona pesano i risultati deludenti di Société Générale, in ribasso del 4,7%. In particolare, gli investitori si preoccupano per un nuovo accantonamento di 300 milioni di euro per contenziosi legali non meglio specificati. Giù anche Commerzbank (-1,8%).
 
Accelera Stm (+1,7%) sotto la spinta dei conti di Infineon (+1,3%) e per effetto del balzo di Apple, buona cliente delle memorie del gruppo italo-francese. Dialog Semiconductor e Ams balzano rispettivamente del 3,9% e del 4,8%, grazie al’ottimismo per la domanda futura di iPhone ha fatto salire il titolo Apple a un livello record nella notte.

Sbanda Ferrari (-2,35% a 90,50 euro) dopo il massimo toccato ieri. Il secondo trimestre si è chiuso con un utile netto adjusted in crescita del 30%, a 136 milioni, un Ebitda adjusted di 270 milioni (da 217 milioni) e ricavi per 920 milioni (+13,5%). La casa automobilistica ha confermato le stime per il 2017 di un Ebitda adjusted superiore ai 950 milioni di euro, ricavi netti per oltre 3,3 miliardi e un indebitamento netto per circa 500 milioni. Molti analisti si aspettavano una revisione al rialzo degli obiettivi, giustificata dall’andamento positivo delle vendite. 

Fra i titoli industriali scendono Leonardo (-1,4%), Fiat Chrysler (-1,2%) e Buzzi (-0,8%). Va ancora giù Ferragamo (-1,5%). Il peggior titolo di giornata è De’ Longhi (-3,6%). Banca Imi ha tagliato la raccomandazione a Reduce (alleggerire la posizione) da Hold. Target in crescita però a 23,3 euro da 21,70 euro. 

In rialzo Falck Renewables (+4%). Stamattina Kepler Cheuvreux ha rafforzato il giudizio Buy, portando il target price a 1,50 euro da 1,30 euro.

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