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Statali: dalle assunzioni ai buoni pasto, le novità del Ddl concretezza

Sbloccare il turnover nella Pubblica Amministrazione e consentire finalmente di assumere, inasprire la lotta agli assenteisti attraverso le impronte digitali, istituire una task force che indichi la retta via verso l’efficienza e sanare i disservizi sui buoni pasto.

Per gli statali è arrivato il “ddl concretezza”, provvedimento che il 13 settembre ha ricevuto il via libera preliminare del Consiglio dei Ministri. Il testo sarà ora trasmesso al Garante della privacy e alla Conferenza unificata. Il suo scopo, secondo quanto annunciato dal ministro della Pa, Giulia Bongiorno, è quello di consentire alle amministrazioni di “cominciare a correre” e attuare quella “trasformazione digitale” attesa da anni. Ci riuscirà davvero?

Sono in tutto 5 le misure contenute nel disegno di legge approvato ieri dal Governo, sei considerando anche l’articolo che stabilisce l’applicazione delle nuove regole alle Regioni Autonome. L’intenzione sembra essere quella di affiancarlo alla manovra di Bilancio per velocizzarne l’iter di conversione definitiva in legge. Al suo interno non ci sarà alcuna rivoluzione, come precisato da Bongiorno nel corso della conferenza stampa successiva al cdm, ma misure mirate e precise. Le novità per gli statali però non sono di poco conto. Vediamole una per una.

ASSENTEISMO: COME FUNZIONERANNO LE IMPRONTE

Tecnicamente si parla di “sistema di identificazione biometrica e di videosorveglianza per rilevare presenze e il rispetto dell’orario di lavoro”. A livello pratico, le impronte digitali dovrebbero sostituire i cartellini. Nessuno avrà dunque più la possibilità di chiedere al collega il “favore” di timbrare al suo posto.

La novità, per essere attuata però, avrà bisogno di un apposto Dpcm che dovrà essere redatto insieme al Garante della privacy allo scopo di prevenire qualsiasi tipo di polemica sulla questione (già sollevata, tra l’altro, dai sindacati).

ASSUNZIONI: COME FUNZIONA LO SBLOCCO DEL TURNOVER

Uno dei “capitoli” più interessanti del disegno di legge riguarda lo sblocco del turnover generalizzato al 100 per cento. “Non c’è un’informata – ha spiegato Bongiorno – ma un bel ricambio generazionale di qualità con giovani che abbiano le professionalità mancanti. Da quelle a sostegno della digitalizzazione, al personale della giustizia. Dagli specialisti nell’utilizzo dei fondi europei agli ingegneri esperti in controllo di gestione, al personale tecnico”. Si prevede dunque la possibilità di assumere dipendenti a tempo indeterminato in misura pari al 100% del personale che ha lasciato il servizio nell’anno precedente, dando però una corsia preferenziale alle professionalità elencate dal ministro.

Per quanto riguarda il meccanismo di funzionamento, si prevede di sbloccare sin da subito l’80% delle assunzioni previste. Tradotto, l’amministrazione dovrebbe assumere tramite concorsi “indetti in deroga alla normativa vigente in materia di mobilità e senza la necessità della preventiva autorizzazione”.

LE NOVITÀ PER I PRECARI DELLA PA

Accanto allo sblocco del turnover troverà spazio anche la stabilizzazione di 50mila precari in tre anni già avviata dal precedente Governo con la riforma Madia. Come spiega Il Sole 24 Ore, il “Ddl, con una norma di interpretazione autentica, prevede l’adeguamento dei fondi destinati al trattamento economico accessorio del personale in base al numero delle nuove assunzioni”.

NUCLEO CONCRETEZZA: COS’É E COSA FA

Il provvedimento prevede la creazione di una task force composta da 53 esperti e denominata “nucleo concretezza”. Il suo scopo sarà quello di effettuare sopralluoghi nelle varie amministrazioni e aiutarle ad implementare l’efficienza proponendo misure correttive e dando tempistiche ben definite.

Attenzione però. La mancata attuazione delle “correzioni” proposte dal nucleo entro i tempi previsti e con le dovute modalità “determina responsabilità dirigenziale e disciplinare dei dirigenti e l’iscrizione dell’amministrazione in un’apposita black list”, si legge nel testo che però non precisa quali saranno le conseguenze.

LE NOVITÀ SUI BUONI PASTO

Per quanto riguarda i buoni pasto, il disegno di legge intende a risolvere i problemi nati nei mesi passati con il fallimento del gruppo Qui!. Si prevede dunque di sanare disservizi e arretrati. Le Pa potranno chiedere la restituzione dei buoni al personale e la loro sostituzione.

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