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Stadio Milano, il Meazza agibile per altri 10 anni

FIRSTonline - Lorenzo Gennari

Che bisogno c’è di costruire un nuovo stadio a Milano, rivoluzionando l’assetto di un intero quartiere, se il “vecchio” Giuseppe Meazza è ancora agibile e anzi gode di ottima salute? Se lo chiede da tempo il Coordinamento San Siro, comitato di quartiere che da anni conduce – sostenuto dal parere di autorevoli esperti – una battaglia contro il progetto di riqualificazione dell’area voluto da Inter e Milan e avallato dal Comune di Milano. Nelle intenzioni dei club c’è quella di costruire un nuovo impianto, con tanto di uffici, centro commerciale e grattacieli nella zona circostante. Ma l’attuale stadio ha ottenuto il certificato di idoneità statica e sarà dunque agibile almeno per altri 10 anni: “Lo stato di salute dello stadio Meazza – sostiene il Coordinamento in un comunicato – non può quindi più essere utilizzato dalle società immobiliari come scusa per costruire un nuovo stadio e soprattutto per costruire 3 grattacieli, un multisala, un centro commerciale, un hotel sull’area verde di San Siro”.

“Come ogni manufatto – insiste il comitato – anche lo stadio Meazza è soggetto a collaudo. Il suo certificato di idoneità precedente, valido per il decennio 2010/2020, era scaduto. Lo Stadio Meazza è stato dunque sottoposto nelle scorse settimane a nuovo collaudo. La prova è stata superata brillantemente e lo stadio Meazza è stato dichiarato idoneo per i prossimi 10 anni. Fino al 2030″. Non solo: secondo l’ingegnere civile Riccardo Aceti, l’attuale stadio è in condizioni persino migliori rispetto i a quelle di partenza del 2010, anche grazie a interventi manutentivi e di adeguamento che sono stati eseguiti nel decennio 2011-2020: “Sottolineo questo aspetto – commenta – perché ciò avvalora ulteriormente e sempre di più la non necessità di rinunciare all’impianto, riqualificandolo dove strettamente necessario in chiave moderna, oltre alla realizzazione della galleria panoramica polifunzionale, come previsto nel nostro progetto alternativo”.

“Progetto che vede anche un notevole incremento delle superfici che generano redditi commerciali per una ottimale redditività dell’investimento” aggiunge l’ingegner Nicola Magistretti. Il progetto di cui parlano gli ingegneri prevede di non demolire il Meazza, come invece vorrebbero fare Inter e Milan, suscitando però più di una perplessità da parte dei cittadini del quartiere. Intanto perché l’area, di quasi 300.000 metri quadrati, è di proprietà del Comune e dunque dei cittadini stessi: la sua “svendita” per un progetto privato provocherebbe un ammanco nelle casse pubbliche stimato in 720 milioni in 90 anni. Inoltre il Coordinamento nutre più di qualche dubbio sulla trasparenza dell’operazione: “La situazione della proprietà dei proponenti rimane nebulosa, tanto che c’è un’inchiesta dell’antimafia in corso”. Infine, fa notare il comitato che è la stessa legge sugli stadi a chiudere il discorso: “Si può fare un nuovo stadio se non è ristrutturabile l’esistente”. E invece l’esistente è agibile e ristrutturabile.

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