X

Spread sotto 170, banche a due velocità, Borsa in rialzo

Pixabay

Orfani di Wall Street, i listini europei chiudono cautamente positivi e si concentrano sulla politica, dopo il voto tedesco, il travaglio italiano e il rischio elezioni a Londra. Piazza Affari si ferma in rialzo dello 0,61%, portandosi a 21.451 punti, trascinata da Atlantia, +2,39%, su cui tornano gli acquisti nella prospettiva che a decidere sulle concessioni autostradali sarà Giuseppe Conte. 

Il mercato resta fiducioso nella trattativa 5 Stelle-Pd per la formazione del nuovo governo, benché sul futuro dell’intesa giallorossa pesi ancora l’incognita del voto della piattaforma Rousseau atteso per domani. Il clima di fiducia riscalda l’obbligazionario e lo spread con il Bund tedesco scende a 167 punti, -4,53%; il rendimento del decennale è in retromarcia allo 0,97%. La carta italiana resta in rally, benché Confindustria parli di un paese bloccato e il pil del terzo trimestre sia ancora piatto.

L’attività manifatturiera inoltre ha continuato a contrarsi in agosto per l’undicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo leggermente più lento rispetto a luglio. Reuters scrive almeno che qualcosa migliora sul fronte dei conti pubblici e l’Italia dovrebbe chiudere il 2019 con un indebitamento netto all’1,9% del pil anziché al 2,04% indicato lo scorso luglio, mentre il deficit 2020 è visto all’1,6% a legislazione vigente.

La chiusura è timidamente positiva anche per gli altri listini europei: Francoforte +0,15%; Parigi +0,23%;  Madrid +0,07%. La piazza più brillante è Londra, +1,08%, che invece di prostrarsi sembra prendere linfa dallo scontro politico interno sulla Brexit, per nulla preoccupata dall’eventualità di nuove elezioni, vista la radicalizzazione dello sconto fra il primo ministro Boris Johnson che vuole un’uscita dalla Ue anche senza accordo entro la data prevista del 31 ottobre e gli oppositori a questa deriva. Le aziende esportatrici della City apprezzano soprattutto la debolezza della sterlina e il cambio con l’euro al momento si muove in area 0,909.

La moneta unica e ancora in discesa contro il dollaro con il cross attorno 1,0966. Recupera terreno il peso argentino sul biglietto verde, a seguito dell’introduzione di misure urgenti di controllo sui cambi.

Wall Street non porta oggi ventate di novità, perché è chiusa per il Labor Day. Si resta in stand by anche sul fronte dazi, dopo l’entrata in vigore ieri delle nuove tariffe Usa su ulteriori 110 miliardi di merci cinesi. Da Pechino giunge intanto notizia di un ricorso presentato al Wto contro le azioni di Washington.

I venti soffiano invece pesantemente sulla Florida con l’uragano Dorian, dopo la devastazione alle Bahamas.  Ne risente il petrolio, con il Brent che cede l’1,4% e scende a 58,4 dollari al barile e il Wti in calo dello 0,93% a 54,59 dollari al barile. L’oro resta con il motore sempre acceso e sale a 1534,90 dollari l’oncia +0,35%.

In Piazza Affari le blue chip che registrano in maggiori rialzi, dopo Atlantia, sono Diasorin +1,86%; Recordati +1,86%; Azimut +1,62%; Leonardo +1,35%; Enel +1,3%.

I titoli peggiori sono banche: Ubi -1,68%; Banco Bpm -0,74%. Il settore però è contrastato e Mps sale del 6,55%. Debolezza per Stm -0,43%; Tenaris -0,54%; Pirelli -0,32%.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati