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Spagna, un tasso di disoccupazione al 26% spinge le start-up

La domanda da un milione di euro è sempre quella: l’austerità danneggia o migliora l’economia? Macroeconomicamente, la danneggia, ma vi sono segni che il tessuto sociale reagisce alle perdite di posti di lavoro spingendo l’imprenditorialità. In Spagna nei primi sette mesi del 2012 il numero degli autonomi registrati si ridusse di quasi 7mila, mentre nei primi sette mesi di quest’anno è aumentato di 22mila. La percentuale di gente che ha perso il posto di lavoro dipendente e si è avventurata nella creazione di micro-imprese è del 15%, tre volte la media storica.

Sempre in Spagna il numero netto di imprese è rimasto stabile nei primi cinque mesi dell’anno rispetto al 2012, ma la stabilità nasconde una creazione vivace di nuove imprese: +9,6%. Un tasso di disoccupazione del 26% spinge, se non altro per istinto di sopravvivenza, a cercare nuove iniziative. Nel vicino Portogallo il tasso di disoccupazione è del 16,4%, e la creazione di nuove imprese segna un +20% rispetto all’anno scorso.  


Allegati: Bloomberg – Start-Ups Fill Void Left by Spain�s 26% Unemployment Rate

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