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Sotheby’s/Londra presenta un’eccezionale vendita di arte italiana

Le opere sono state scelte con un focus sulla rarità delle stesse mantenendo il numero delle proposte entro le poche decine di lotti (circa cinquanta) – commenta Claudia Dwek Vice Presidente di Sotheby’s Europa e Senior Specialist – e sempre con un’attenzione aggiornata alle richieste del collezionismo italiano ed internazionale, quello più attento ed appassionato.

Tra i lotti del primo Novecento della selezione, è da segnalare Enfant Juif un gesso, opera unica, del 1893 di Medardo Rosso donato dall’artista alla nonna dell’attuale collezionista (stima GBP 130.000-180.000; € 178.000-246.000), Balla Idealfiamma del 1929 (GBP 150.000-250.000; € 205.000-342.000) e Senza Titolo del 1929 di Alberto Savinio già nella collezione di Jeanne Castel segretaria e partner del leggendario mercante parigino Paul Guillaume (stima GBP 250.000-350.000; € 342.000-479.000).

A 125 anni dalla nascita del grande pittore bolognese, di Giorgio Morandi – ricordando l’esposizione al CIMA (Center for Italian Modern Art) di New York – viene presentata una piccola ma accuratissima scelta di tele, tra le quali, la quasi quadrata Natura Morta, dipinta nel 1949 (una delle quattro tele dipinte nel 1949 utilizzando lo stesso gruppo di oggetti); la stima è: GBP 400.000 – 600.000; € 550.000-820.000.

Pregevole pedigree per il Cavaliere di Marino Marini un bronzo del 1951 (1/8; GBP 300.000-500.000;
€ 410.000-685.000) che proviene dalla collezione privata del famoso attore comico californiano “Sid” Caesar. Due bronzi di questo modello sono custoditi presso il Museo Marino Marini e la Galleria d’arte Moderna di Milano.

Due suggestive tele del periodo americano di Afro: la prima, La Persiana 2, del 1954, oggi in collezione privata statunitense. La seconda è Silver Dollar Club 2 del 1967 che ha un’opera “sorella” con lo stesso titolo e le stesse dimensioni Dollar Club conservata nella collezione permanente della Pinacoteca di Brera e proveniente dalla Collezione Jesi. Entrambe le opere in asta sono stimate GBP 300.000 – 400.000 (€ 410.000-550.000).

Anteprima per l’Italia:

Torino, Ersel, Piazza Solferino 11
29 settembre ore 10-17

Milano, Sotheby’s, Palazzo Serbelloni, Corso Venezia 16
Dal 2 – 3 ottobre ore 10-18

Nel nucleo di Burri dell’asta vanno evidenziate le opere degli anni Cinquanta e Sessanta in una ricercata panoramica: Bianco del 1951 (GBP 600.000 – 800.000; € 820.000-1.100.000), Combustione M.2 del 1956 (GBP 600.000 – 800.000; € 820.000-1.100.000) e due Plastiche degli anni Sessanta: Rosso Plastica datato 1960 (GBP 700.000 – 1.000.000; € 960.000-1.370.000) e Bianco Plastica 1 del 1961 – i cui proventi andranno in favore della Fondazione Passarè di Milano – (GBP 1.500.000 – 2.000.000; € 2.050.000-2.740.000).

Di Lucio Fontana, (Concetto Spaziale, La Fine di Dio, 1963, vedi Separate Press Release) il nume tutelare dell’Arte Italiana del Dopoguerra, presentiamo una selezione di opere di gran pregio: dalla magnifica ceramica Due Pagliacci del 1951, alti 60 cm ca, e già esposti a Milano alla IX Triennale di quell’anno (GBP 600.000-800.000; € 820.000-1.100.000), sino ai “tagli” degli anni Sessanta, quale Concetto Spaziale, Attesa Il 22 vado a Parigi del 1966, un sei tagli rosso, stimato GBP 2.000.000 – 3.000.000 (€2.740.000-4.100.000), e una vera icona della produzione di Fontana, il “classico” Concetto Spaziale, Attese, Michelangelo è un film… quattro perfetti tagli bianchi eseguiti nel 1965 (stima GBP 1.200.000 – 1.500.000; € 1.640.000-2.050.000).

Opera di grande rarità, un vero “gioiello”, datato 1961 è il prezioso Concetto Spaziale, pietre, buchi e vetri di Murano su tela argento (stima GBP 700.000 –1.000.000; € 960.000-1.370.000).

Tra i capolavori della produzione barocca dell’artista milanese è il Concetto Spaziale del 1957, già incluso nella mostra El espacio como exploraciòn a lui dedicata a Madrid al Palacio de Velàzquez nel 1982 (GBP 800.000 – 1.200.000; € 1.100.000-1.640.000).

Bonalumi, Castellani e Scheggi, protagonisti delle recenti aste, non possono certo mancare data la loro grande popolarità presso il collezionismo italiano e internazionale.

Di Paolo Scheggi oltre al grande capolavoro d’arte ambientale Parete della Intercamera Plastica, 1966-1967 stima GBP 1.000.000-1.500.000; €1.370.000-2.050.000 (vedi Separate Press Release), presenti in catalogo diversi notevoli esemplari degli anni Sessanta, tra i quali spiccano Intersuperficie Rossa un’opera anticipatrice datata 1963, (GBP 300.000 – 400.000; € 410.000-550.000) e Intersuperficie Curva Bianca datata 1966, con una stima di GBP 400.000 – 600.000 (€ 550.000-820.000).

Di Bonalumi nell’asta londinese saranno due Pitture Oggetto rispettivamente del 1964 e 1969: Bianco (stima GBP 190.000-290.000; € 260.000-397.000) e Nero (GBP 450.000-650.000; € 615.000-890.000)
Tra i Castellani si evidenzia, (Superficie Circolare Bianca 1968 vedi Separate Press Release) proveniente da una Corporate Collection e già nel catalogo della mostra del 2001 a cura di Germano Celant alla Fondazione Prada a Milano, il grande tondo di due metri di diametro Superficie Circolare Bianca del 1968, GBP 800.000-1.200.000; €1.100.000-1.640.000).

Il 1968 è l’anno di Daniela Gialla, mirror painting di Michelangelo Pistoletto realizzato negli anni cruciali del percorso creativo del maestro dell’Arte Povera. una velina su grande acciaio lucidato a specchio, 150 x 120 cm, stimato GBP 600.000 – 800.000 (€ 820.000-1.100.000).

Dello stesso artista un quadro specchiante degli anni Ottanta dedicato al noto designer e collezionista napoletano Ernesto Esposito.(GBP 400.000-600.000; € 550.000-820.000)

Al centro del catalogo fa bella mostra di sé una scultura di vera poeticità: Venezia di Fausto Melotti del 1962, già pubblicata in Domus, la celebre rivista fondata da Gio Ponti, in un articolo a firma dell’artista intitolato L’incertezza (GBP 150.000 – 200.000; € 205.000-274.000).

Ricordiamo per Melotti il recente record milanese di oltre 600.000€ e la retrospettiva in corso al Nouveau Musée National di Monaco dedicata allo scultore italiano dove è indagato il rapporto con Lucio Fontana e Gio Ponti.
Due Kounellis – l’artista è presente attualmente al Padiglione Italia della Biennale di Venezia di quest’anno- degli anni Sessanta, il primo del 1963 intitolato Marzo, già proveniente della Galleria di Lucio Amelio di Napoli (GBP 300.000 – 400.000; € 410.000-550.000), il secondo, Untitled del 1959/60 (GBP 500.000 – 700.000; € 685.000-960.000).

La produzione milanese degli anni Sessanta-Settanta emerge con tutta la sua forza creativa e propulsiva in due opere innovative.
Si tratta rispettivamente di Vincenzo Agnetti Ritratto d’artista, un feltro del 1971 e Dinamica Circolare 6 S+S (recente copertina di Artforum) datata 1966, di Marina Apollonio, una delle figure più rappresentative dell’Arte Cinetica italiana, con opere presenti nelle collezioni permanenti di importanti sedi museali, quali il Guggenheim di Venezia e il New Museum di New York.
Entrambi i lavori sono stimati GBP 40.000-60.000 (€ 55.000-82.000).

Diversi gli arazzi di Alighiero Boetti in catalogo, tra i quali, due arazzi del 1988 stimati GBP 150.000 – 200.000 ciascuno (€ 205.000-274.000), e Senza Titolo del 1989, un arazzo di 129×278 cm creato in collaborazione con Mimmo Paladino, stimato GBP 180.000 – 250.000; € 246.000-342.000.

Unghie è la scultura eseguita nel 1989 da Giuseppe Penone, al quale il Nasher Sculpture Center di Dallas,Texas, dedicherà in autunno una retrospettiva: si tratta di un esemplare con base in marmo nero e gesso, stimato GBP 100.000 – 150.000 (€ 137.000-205.000)
Infine, per citare un’opera degli anni 2000, che molti hanno avuto occasione di ammirare alla Fondazione Prada nel 2004, Embroidering Orpheus: Jean Cocteau through the eyes of Bianca Jagger di Francesco Vezzoli, uno degli artisti italiani contemporanei più affermati a livello internazionale. (GBP 60.000 – 80.000; € 82.000-110.000).

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