Il colosso giapponese degli investimenti tecnologici SoftBank continua a muoversi sulle società ad alto potenziale. E dopo la scommessa vinta su ChatGpt, gli acquisti su Nvidia e Taiwan Semiconductor Manufacturing e l’annuncio fatto a febbraio insieme a Donald Trump, OpenAI e Oracle di un investimento fino a 500 miliardi in un progetto per lo sviluppo dell’IA noto come Stargate, adesso mette nel mirino anche un pezzo da novanta come Intel con un investimento miliardario che mira a consolidare il ruolo del gigante nipponico nel settore tecnologico americano.
Softbank investe 2 miliardi di dollari in Intel
Softbank ha infatti annunciato un investimento di 2 miliardi di dollari nel produttore di chip statunitense. In base all’accordo, SoftBank pagherà 23 dollari per azione Intel, con un piccolo sconto rispetto all’ultima chiusura di Intel, pari a 23,66 dollari. Dopo l’annuncio il titolo Softbank ha registrato a Tokyo un ribasso del 4%, mentre le azioni Intel sono salite del 5% nelle contrattazioni after-hours e nel pre-market odierno segnano +3,3%.
L’investimento aumenterà la partecipazione di Softbank nel gruppo statunitense a circa il 2 per cento.
“Questo investimento strategico riflette la nostra convinzione che la produzione e la fornitura di semiconduttori avanzati continueranno a espandersi negli Stati Uniti, con Intel che svolgerà un ruolo chiave”, ha dichiarato l’ad di SoftBank, Masayoshi Son, in una dichiarazione congiunta con l’azienda californiana. Il manager ha ricordato che “per oltre 50 anni, Intel è stata un punto di riferimento nell’innovazione”.
Anche la Casa Bianca punta su Intel
Nel frattempo, secondo Bloomberg, che cita fonti interne all’amministrazione Usa, anche la Casa Bianca avrebbe messo gli occhi su Intel e starebbe valutando un possibile investimento diretto nella società. L’intenzione sarebbe quella di convertire parte o tutta la dotazione dei sussidi previsti dall’US Chips and Science Act in partecipazioni azionarie. Ed è proprio in questo scenario, che il governo a stelle e strisce potrebbe decidere di acquisire fino al 10% di Intel, diventandone così il principale azionista.