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Serie A: sei squadre in vetta ma Milan e Napoli, frenato dalla Fiorentina, stanno meglio. Occhio però al mercato

FIRSTonline

Si ferma anche il Napoli. Al termine della terza giornata ci sono ben sei squadre in vetta alla classifica (Napoli, Milan, Lazio, Atalanta, Torino e Roma), ma nessuna di loro è a punteggio pieno: l’ultima a perdere terreno per strada, in ordine di tempo, è stata proprio quella di Spalletti, bloccata sul pareggio da una buonissima Fiorentina, per nulla sfiancata dalle fatiche europee. Questo primissimo scorcio di campionato si conferma all’insegna dell’equilibrio, almeno fra le grandi che finiscono per togliersi punti a vicenda negli scontri diretti, mentre in basso sono in tanti a faticare, come si evince dal 15esimo posto in giù, dove troviamo quattro squadre con un solo punto (Lecce, Bologna, Verona e Sampdoria) e due con zero (Cremonese e Monza). A rendere la spaccatura meno evidente ci sono poi le iscritte alla cosiddetta “terra di mezzo”, della quale fanno sorprendentemente parte Inter, Juventus e Fiorentina, ma anche Salernitana, Udinese, Spezia e Sassuolo: tolte le prime tre, destinate a lottare per le posizioni di vertice, le altre potrebbero rivelarsi avversarie piuttosto fastidiose e indecifrabili, capaci di alternare prestazioni sorprendenti a clamorosi flop.

Napoli e Milan più convincenti, ma occhio al mercato

Le più convincenti sono state Napoli e Milan, anche se gli azzurri hanno steccato al primo vero ostacolo dopo le più morbide Verona e Monza. In questo senso dunque meglio i rossoneri, che hanno sì pareggiato a Bergamo, mettendo però in mostra la solita bella prestazione offensiva, ma la squadra di Spalletti ha forse mostrato gli sprazzi di miglior calcio nelle goleade di cui sopra. La corsa Scudetto potrebbe vederle protagoniste fino alla fine, anche se per i giudizi finali è meglio aspettare giovedì sera, quando il mercato chiuderà i battenti. Solo allora sapremo con certezza se il Diavolo sarà stato in grado di trattenere Leao, per cui il Chelsea potrebbe fare follie (in Inghilterra si parla di un’offerta da 120 milioni) e se il Napoli avrà ancora Osimhen, oppure lo avrà ceduto al Manchester United in cambio di 100 milioni e un certo Cristiano Ronaldo. Trattative vere e proprie non ce ne sono, ma con queste big inglesi è meglio non dare mai nulla per scontato, specialmente negli ultimi giorni di mercato. 

Inter e Juve da rivedere: Inzaghi perde Lukaku, Allegri è ancora senza di Maria e Pogba

Inter e Juventus invece sono quantomeno rimandate, seppur con voti diversi. La squadra di Inzaghi, fino a venerdì scorso, era sembrata la più solida, anche se già a Lecce si erano visti alcuni scricchiolii, poi però è arrivata la sconfitta di Roma e i giudizi, come sempre nel calcio, sono cambiati. A peggiorare le cose ci si è messo Lukaku, fermatosi in allenamento per un problema muscolare: gli esami diranno l’entità esatta e la conseguente durata dello stop, intanto però è già sicuro che Big Rom non giocherà il derby di sabato e, molto probabilmente, nemmeno il match di Champions contro il Bayern. Un bel problema per Inzaghi, alle prese con un vero e proprio tsunami di critiche dovuto alle scelte di formazione (Gagliardini al posto di Calhanoglu non è andato giù ai tifosi) e ai successivi cambi.

Situazione simile a quella di Allegri, riabilitatosi solo parzialmente dopo il pari con la Roma: la squadra ha giocato meglio, d’accordo, però non è riuscita a vincere, un po’ per oggettiva sfortuna (lo ha ammesso perfino Mourinho), un po’ per la solita incapacità di creare occasioni da rete (Rui Patricio, nonostante il dominio bianconero, non è stato chiamato molto in causa). La verità è che, oltre all’ultimo sforzo sul mercato (Paredes dovrebbe arrivare, prima però bisogna vendere qualcuno), servirebbero come il pane i recuperi di Di Maria e Pogba, ma se per l’argentino ci siamo quasi (rientro previsto sabato a Firenze), sul francese regna l’incertezza di una terapia conservativa scelta soprattutto per il Mondiale.

Roma, Lazio e Atalanta: una conferma e due belle sorprese

In molti indicavano la Roma come una delle squadre più attrezzate e questo, almeno a livello di classifica, si sta rivelando esatto. Il problema però è che tale giudizio era legato alla presenza di Dybala, Wijnaldum, Zaniolo e Abraham, ma al momento sono rimasti solo l’argentino e l’inglese e già a Torino si è visto quanto pesino le assenze degli altri due. Alla lunga i giallorossi potrebbero pagare dazio, anche perché Zaniolo ne avrà per altre tre settimane e Wijnaldum tornerà addirittura a gennaio, intanto però è giusto dare merito a una squadra capace di fare 7 punti in tre partite, peraltro subendo un solo gol, anche se l’ultima allo Stadium, Mourinho docet, è stata piuttosto fortunata.

Lazio e Atalanta invece non erano molto accreditate, anzi diciamo pure che hanno vissuto un’estate difficile, eppure hanno iniziato davvero alla grande, meritandosi il posto che occupano. I biancocelesti sono stati capaci di battere l’Inter con merito, i bergamaschi di fermare il Milan campione in carica, il tutto all’interno di situazioni complicate, vuoi per la presenza di cugini “rumorosi”, vuoi per differenti visioni tra allenatore (Gasperini) e proprietà. Ma il campo, si sa, è l’unico vero giudice e per ora sta dando ragione a Lazio e Atalanta, sempre più candidate a un campionato da protagoniste.

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