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Scuola: stop ai cellulari, voto in condotta decisivo e novità sulla maturità. Ecco cosa cambia quest’anno

Imagoeconomica

Con l’inizio del nuovo anno scolastico ormai alle porte, arrivano diverse novità che cambieranno la vita degli studenti a scuola: stop ai cellulari a scuola, ruolo centrale del voto in condotta 2025, cambiamenti all’esame di Maturità 2026 e aggiornamenti dei programmi scolastici 2026.

Stop cellulari a scuola: il divieto arriva anche nelle classi superiori

Una delle novità più attese riguarda il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari durante l’orario scolastico, esteso anche alle scuole superiori da una circolare firmata dal ministro Giuseppe Valditara. La misura uniforma la disciplina già in vigore nelle scuole elementari e medie e non riguarda i dispositivi indispensabili alle attività didattiche. Sono previste eccezioni solo per studenti con Pei o Pdp, ad esempio con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento e per chi frequenta indirizzi tecnologici. Rimangono invece consentiti computer, tablet e lavagne digitali.

L’obiettivo è chiaro: aumentare concentrazione e rendimento scolastico e tutelare salute e benessere degli adolescenti. I dati scientifici confermano la necessità dell’intervento: secondo l’Ocse, nel 2024 l’uso eccessivo della tecnologia ha effetti negativi sulle performance scolastiche, mentre l’Iss segnala un uso problematico dello smartphone nel 25% degli adolescenti italiani.

Per applicare la norma, gli studenti dovranno spegnere o consegnare i cellulari all’ingresso, seguendo le regole stabilite dai singoli istituti. Alcune scuole vietano anche gli smartwatch o hanno introdotto sanzioni crescenti in caso di violazioni.

Voto in condotta: il comportamento decide la promozione

Dal 2025/2026, il voto in condotta subisce una vera rivoluzione: da semplice strumento disciplinare diventa un elemento educativo e formativo.

Le principali novità sono:

  • Valutazione annuale: il comportamento sarà valutato su tutto l’anno, non più per quadrimestre. Il voto torna anche alle medie, espresso in decimi.
  • Ammissione all’anno successivo: solo chi ottiene un voto superiore a 6/10 sarà promosso. Chi riceve un 5 dovrà ripetere l’anno, mentre chi riceve un 6 sarà “rimandato a settembre” e dovrà affrontare una prova sui valori di cittadinanza per essere ammesso.
  • Approccio educativo alle sanzioni: in caso di breve sospensione, lo studente parteciperà a momenti di approfondimento; se la sospensione supera due giorni, svolgerà attività di cittadinanza solidale presso enti convenzionati.

Per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, l’elaborato di cittadinanza attiva sarà parte integrante del colloquio di Maturità, e il voto di comportamento influenzerà il credito scolastico. Il punteggio massimo è possibile solo con un voto di comportamento pari a 9.

Esame di Maturità 2026: novità sull’orale

L’esame di Stato 2026 si arricchisce di importanti novità. Il colloquio orale diventerà multidisciplinare, con l’obiettivo di valutare il livello di maturazione complessivo dello studente. La prima prova scritta di italiano resta invariata, mentre la seconda prova, specifica per indirizzo, potrebbe subire modifiche.

L’esame comincerà giovedì 18 giugno 2026, segnando un cambiamento rispetto alla tradizione del mercoledì. Chi rifiuterà di sostenere il colloquio, come accaduto quest’anno in alcuni casi di protesta, verrà bocciato.

Altre novità

Dal 2026/2027 è prevista una revisione completa dei programmi della scuola primaria e della secondaria di primo grado, con aggiornamenti su contenuti e metodi didattici.

Inoltre, nei nuovi progetti di edilizia residenziale sociale, saranno riservati alloggi a prezzi calmierati per insegnanti e personale scolastico fuorisede che si trasferiscono per motivi professionali, per favorire la mobilità e contrastare il caro-affitti.

Infine, il Parlamento ha rafforzato le tutele per docenti e dirigenti: la Legge n. 25 del 2024 aumenta le pene per chi aggredisce il personale scolastico, con arresto obbligatorio in flagranza e aggravanti specifiche quando l’aggressore è un genitore o tutore. Le modifiche al codice penale riconoscono il personale scolastico come categoria protetta, garantendo maggiore sicurezza in aula e nel territorio scolastico.

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