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Scambi eccellenti: l’Inter vuol cedere Sneijder al City per Tevez e la Juve offre Amauri per Vargas

LA JUVENTUS PUNTA VARGAS IN CAMBIO DI AMAURI. IN DIFESA SPUNTA BRUNO ALVES

Il mercato della Juventus non è ancora finito, anzi, per Marotta si prospettano giorni di grande lavoro. Perchè, oltre a puntellare la squadra in base alle esigenze di Conte, c’è da sfoltire una rosa ancora troppo numerosa. Il più facile da piazzare, al momento, sembra essere Amauri: ai sondaggi di Palermo, Genoa e Parma, infatti, si è aggiunto il forte interesse mostrato dalla Fiorentina, che attraverso il suo DS Pantaleo Corvino sta portando avanti a fari spenti la trattativa. Il centravanti sarebbe un giocatore molto gradito, soprattutto se alla fine del mercato dovesse partire Alberto Gilardino (per lui in lizza ci sono il Marsiglia ma soprattutto il Genoa). Ecco allora che la trattativa per portare Vargas in bianconero potrebbe prendere corpo, dopo che la Viola aveva rifiutato come contropartite prima Martinez e poi Iaquinta. La contro-richiesta di Corvino era Quagliarella, ma la Juventus ha detto no. Marotta vorrebbe 7-8 milioni per Amauri, che ha anche un contratto molto oneroso, la Fiorentina Vargas lo valuta circa 15 milioni, ma i margini per trovare un accordo ci sono.
L’altro nome da tenere in grande considerazione come esterno è quello del 24enne olandese Eljero Elia dell’Amburgo: nei prossimi giorni, infatti, un emissario bianconero sarà in Germania per intavolare la trattativa. Per il giovane olandese Marotta è pronto a mettere sul piatto 8 milioni di euro più eventuali bonus. Lui ha fatto sapere di gradire molto l’Italia e la Juventus, soprattutto dopo l’ultimo screzio con l’allenatore Oenning, che lo ha sostituito dopo soli 45′ nella prima gara di Bundesliga persa contro il Borussia Dortmund.
Oltre all’esterno alto, la Juventus continua nella ricerca di almeno un difensore centrale (ma non è da escludere che ne possano arrivare anche due, in modo da dirottare Chiellini sulla fascia sinistra), con il nome di Lugano (ma la Juve segue anche Alex del Chelsea) sempre in pole position. In Turchia si stanno vivendo giornate di grande fermento a causa di quella che è già stata ribattezzata come la “Calciopoli turca”, uno scandalo che sta coinvolgendo molti club, tra cui proprio il Fenerbahce proprietario del cartellino dell’uruguayano. Lugano ha una clausola rescissoria da 3,5 milioni, ma nel caso in cui il Fenerbahce fosse retrocesso per illecito, potrebbe svincolarsi e finire sul mercato a parametro zero. Marotta è pronto ad approfittarne. 
Intanto si fa strada un’altra ipotesi per la difesa: si tratta del 29enne Bruno Alves. Il portoghese vuole lasciare la Russia (il cartellino è dello Zenit), e i bianconeri potrebbero aiutarlo. Resta da risolvere il problema legato al cartellino, che solo l’anno scorso la società russa aveva pagato per 22 milioni di euro al Porto. La concorrenza non manca (su tutte il Chelsea di Villas Boas, che conosce bene il connazionale e lo sta chiedendo con insistenza ad Abramovich), ma la Juve potrebbe giocarsi la carta Bonucci, richiesto nelle scorse settimane proprio dallo Zenit. Titolare della Nazionale portoghese, potente fisicamente ed esperto anche in ambito internazionale, Bruno Alves ha dalla suo un palmares piuttosto ricco (quattro campionati portoghesi, una Coppa e una Supercoppa di Portogallo conquistate con il Porto; una Russian Premier League e una Supercoppa di Russia vinte con lo Zenit), tanto da essere finito sul taccuino di Marotta che sta seguendo da vicino la trattativa.
Ma la Juventus, come detto, deve anche sfoltire, e nei prossimi giorni potrebbe essere il turno del giovane svedese Ekdal, rientrato in bianconero dopo l’esperienza al Bologna, che è a un passo dal lasciare di nuovo Torino. E’ stato lo stesso giocatore a confermarlo al quotidiano Fotbollskanalen: “Penso che cambierò squadra a breve. Andrò dove c’è maggiore possibilità di giocare. Il Cagliari? Ho letto sui giornali, ma non so quale sia la destinazione più calda. Comunque non c’è fretta, manca ancora tempo prima della chiusura del mercato”.

SNEIJDER, LA SETTIMANA DELL’ADDIO. POI L’ASSALTO A TEVEZ

Lo scoglio della Supercoppa italiana è stato superato, da adesso ogni giorno è buono per l’addio di Wesley Sneijder. Prima della trasferta di Pechino non si poteva dire niente, anche per non minare un ambiente già caldo, adesso invece la trattativa entrerà nel vivo. A dire la verità, se ascoltassimo ciò che arriva dall’Inghilterra, dovremmo parlare di una cessione già conclusa sulla base di 36 milioni di euro. Tutto fatto quindi? No, impossibile chiudere una trattativa di questa portata a poche ore da un impegno ufficiale. Ci può stare, invece, che nel corso della recente trasferta a Dublino dove l’Inter ha giocato proprio contro il City, Moratti (presente per l’occasione) abbia parlato con i dirigenti dei Citizens, ponendo così le basi per un accordo da formalizzare al rientro da Pechino. Non a caso, dopo la gara contro il Milan, di Sneijder ha parlato anche Marco Branca: “Trattandosi di uno dei giocatori più forti del mondo, è chiaro che ci sono stati dei sondaggi – ha spiegato il direttore dell’area tecnica -, ma non c’è stato nessun contatto così avanzato come lo intendono i media, e non è stato fissato un prezzo. Posso anche ripetere che è incedibile, ma se poi arriva una super offerta che si fa?”. Semplice, la si accetta, come sembra ormai nelle intenzioni di Moratti, che ha ben compreso come per far cassa sia molto meglio privarsi di Sneijder piuttosto che di Eto’o, alla luce anche delle scelte tattiche di Gasperini, che vede l’olandese come un centrocampista piuttosto che come un trequartista, sebbene a Pechino lo abbia impiegato alle spalle del camerunense.
In serata sono anche arrivate le dichiarazioni, per certi versi clamorose, del diretto interessato, che alla rivista olandese Voetbal International ha dichiarato: “Io via? Ho letto, ma posso onestamente dire che non so nulla, ciò che so è che il denaro è necessario per l’Inter e, a quanto pare, il mio prezzo è quello migliore per la vendita. Ho cinque giorni liberi dopo l’amichevole con l’Inghilterra di mercoledì. Mi aspetto che il mio futuro sia chiarito per allora. City o United? Posso dire molto poco sull’interesse di United e City: non ho parlato nè con l’uno né con l’altro, perciò non posso dire molto sul mio futuro adesso”
I soldi incassati dalla cessione di Sneijder consentiranno all’Inter di gettarsi sul mercato a caccia di quei giocatori che chiede Gasperini: gli obiettivi sono Casemiro per il centrocampo e Tevez per l’attacco. Per il brasiliano, però, ci sono delle complicazioni, perché la dirigenza del San Paolo ha fatto sapere di voler interrompere il dialogo con il procuratore del centrocampista, Julio Fressato: “Sta offrendo il giocatore a tutti i club – ha detto Adalberto Baptista, dirigente del club -, fin quando ci sarò io qui, non tratterò più con lui. Il contratto di Casemiro è valido fino al febbraio 2015. La clausola del calciatore è di 65 milioni di dollari. Il San Paulo venderà solamente se verrà pagata la clausola rescissoria”.
Ma l’Inter ha anche l’esigenza di vendere. In partenza ci sono sicuramente Mariga, Muntari, Rivas e un giovane (uno tra Santon e Caldirola), anche se Branca ha ammesso come la cosa non sia così semplice: “Qualcuno dei partenti ha rifiutato le destinazioni” ha infatti ammesso Branca. Tra questi non c’è Mariga, vicinissimo alla Real Sociedad, dove andrà in prestito con diritto di riscatto per gli spagnoli, fissato a 9 milioni di euro.

MILAN, GATTUSO CHIEDE UN CENTROCAMPISTA

A Pechino, nel dopo partita di Milan-Inter, c’è stato anche tempo di parlare di calciomercato. Lo ha fatto Gattuso, uno che le cose non le manda mai a dire: “A centrocampo vedo gente più o meno con le stesse caratteristiche, serve un giocatore capace di far girare la squadra”. La partenza di Pirlo ha lasciato il segno, e Gattuso ha ben chiaro l’identikit dei possibili sostituti: “Aquilani e Montolivo sono due giocatori di qualità. Aquilani si inserisce di più, Montolivo lo conosciamo tutti, è in Nazionale da anni”. Un’investitura importante per due giocatori che comunque erano già nel mirino di via Turati. Aquilani resta al momento “prigioniero” a Liverpool, per quanto i Reds non puntino più su di lui. Se la richiesta del Liverpool si abbassasse attorno agli 8-10 milioni il Milan potrebbe pensarci. Stesso discorso per Montolivo: in scadenza nel giugno 2012 (ma già a gennaio potrebbe accordarsi con un’altra società), la Fiorentina al momento chiede 10-12 milioni. Troppo per un giocatore che tra meno di un anno potrà essere preso a zero. Ecco quindi che il Milan sarebbe disposto a mettere sul piatto non più di 5-6 milioni.

ROMA, FALLITO IL PRIMO ASSALTO A NILMAR

Sono tornati dalla Spagna con un pugno di mosche in mano. Gli emissari della Roma, andati a Villarreal convinti di poter strappare l’attaccante Nilmar al “Sottomarino giallo”, hanno dovuto fare i conti con l’improvviso innalzamento della richiesta da parte del presidente Roig. La richiesta iniziale di 24 milinoi di euro non ha spaventato Sabatini, che ha messo sul piatto 11 milioni di euro più bonus. Niente da fare, Roig (lo stesso che ha rifiutato tutte le offerte per Giuseppe Rossi) ha detto no. Ecco perché la Roma sta pensando alle alternative, ovvero Abel Hernandez del Palermo e Palacio del Genoa, magari proponendo a Preziosi Borriello come contropartita.
Dal Portogallo, intanto, rimbalza la notizia che Fernando sarebbe vicino alla Roma. Secondo il quotidiano ‘A Bola’ la mancata convocazione da parte del Porto del 24enne centrocampista brasiliano (soprannominato “O Polvo”, il polipo, per la gran quantità di palloni recuperati in ogni partita) per la finale di Supercoppa contro il Vitoria Guimaraes sarebbe un segnale della decisione dei Dragoes di cedere il giocatore nonostante un contratto fino al 2014. Il costo attuale di Fernando, 15 milioni di euro, è però considerato troppo elevato dal club giallorosso.
   

LAVEZZI, IL TOTTENHAM CI PROVA. MA SUL “POCHO” PIOMBA L’ATLETICO MADRID

Che tra Lavezzi e il Napoli il rapporto si sia un pò deteriorato lo si ea capito, specialmente alla luce di quanto capitato negli ultimi giorni. Prima le dichiarazioni di De Laurentiis, che lo invitava ad assumersi maggiori responsabilità evitndo atteggiamenti “da divo”, poi la decisione di lascialo andare una settimana a Porto Cervo (una scelta che, al di là delle dichiarazioni di facciata, il presidente non ha affatto condiviso). In ultimo, le continue voci di mercato che vedono l’aregentino sempre più lontano da Napoli. De Laurentiis è riuscito, per il momento, a non farsi tentare dalle big che vorrebbero Hamsik e Cavani, ma per il “Pocho” il discorso è diverso. Colpa di una clausura rescissoria bassa, troppo bassa (31 milioni di euro) e quindi alla portata di chi può permettersi un investimento nemmeno troppo oneroso. Dall’Inghilterra rimbalzano voci di un interessamento del Tottenham, ma nelle ultime ore è spuntato prepotentemente il nome dell’Atletico Madrid. Manzano, neo tecnico dei Colchoneros, vede in Lavezzi il sostituto ideale di Aguero, appena passato al City. Proprio grazie all’affare da 45 milioni concluso dai biancorossi, i contanti in cassa non mancano, e la clausola rescissoria di 31 milioni diventa così più che alla portata dell’Atletico, che vorrebbe regalare ai propri tifosi un uovo numero 10 che sostituisca degnamente l’amato “Kun” Aguero.

BALOTELLI, L’ULTIMA DELUSIONE. LEONARDO KO AL DEBUTTO

L’ultima delusione si chiama Community Shield, con il suo City in vantaggio per 2-0 all’intervallo e poi rimontato fino al 2-3 finale dai rivali dello United: non è stata una domenica piacevole per Mario Balotelli, che sperava di alzare il primo trofeo stagionale in Inghilterra, e che invece ha visto materializzarsi la clamorosa rimonta prima dal campo e poi dalla panchina, sostituito a metà secondo tempo da Mancini. E’ sparito negli spogliatoi, e tutti hanno pensato subito alla rottura, salvo poi ripresentarsi in panchina rabbuiato qualche minuto dopo. A Manchester non sta bene, lo ha detto e ripetuto, quest’ultima delusione potrebbe invogliarlo ancora di più a fare le valigie. Fosse per lui sarebbe già a Milano, ma il City non lo vuole svendere e il Milan non può permettersi di spendere certe cifre.
In Francia, invece, è iniziata male l’avventura di Leonardo sulla panchina del PSG, sconfitto al “Parco dei Principi” nella prima giornata del campionato francese dal Lorent. Pastore, appena presentato, non era in campo, e chissà che i fischi che hanno accompagnato i giocatori del Paris Saint Germain a fine partita non inducano Leonardo a spendere ancora. In fondo gli sceicchi vogliono vincere, e i 45 milioni di euro spesi per Pastore fanno intendere che per farlo sono disposti a tutto.

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