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Ryanair: l’utile crolla del 29%, su ricavi e passeggeri

Pixabay

Un anno in chiaroscuro per Ryanair. La compagnia aerea low cost ha chiuso l’anno fiscale 2018-2019 con un utile pari a 1,02 miliardi di euro. Una cifra considerevole, ma che rappresenta un calo del 29% rispetto al 2017-2018. Il ribasso, spiega la società guidata da Michael O’Leary, si deve principalmente all’aumento della concorrenza che ha costretto Ryanair a vendere i propri biglietti a un prezzo ancora più basso. Il risultato ha deluso il consensus: Ryanair si aspettava infatti un utile compreso tra 1 e 1,1 miliardi di euro.

La maggiore concorrenza rischia di creare non poche difficoltà anche per l’anno fiscale in corso (2019-2020). Non a caso Ryanair preferisce adottare un approccio cauto sulla guidance, stimando un ulteriore – ma leggero – calo dell’utile netto, che dovrebbe attestarsi tra i 750 e i 950 milioni di euro. L’amministratore delegato, Michael O’Leary ha spiegato che il calo dei profitti “è dovuto alla forte concorrenza nel settore del trasporto aereo a corto raggio in Europa, che tira verso il basso il prezzo dei biglietti aerei per tutti gli attori”. Il gruppo irlandese ha abbassato del 6% le sue tariffe a una media di 37 euro a biglietto.

Passando ai ricavi, il fatturato è salito del 6% a 7,56 miliardi di euro, mentre proprio grazie al calo dei prezzi, il traffico è cresciuto del 7% a 142 milioni di passeggeri, inclusa Lauda. Le vendite ancillari – quelle “collaterali” che escludono il costo dei biglietti – hanno mostrato una forte performance con una crescita del 19% a 2,4 miliardi di euro, che ha portato una crescita dei ricavi del 6% a 7,6 miliardi”, ha dichiarato il ceo O’Leary.

Ricordiamo che nel 2018 Ryanair ha modificato per ben due volte la sua policy sui bagagli. Dal 1° gennaio non ha più permesso di portare i trolley a bordo (in aggiunta alla borsa piccola), ma ha stabilito l’obbligo di imbarcarli gratuitamente. Dal 1° novembre, i bagagli fino a 10 chili, vale a dire i piccoli trolley che molti passeggeri utilizzano proprio come “bagagli a mano”, vengono imbarcati in stiva al prezzo di 8 euro. Per portarli in volo, occorre pagare la tariffa Priority che permette di far salire sull’aero una piccola borsa (le dimensioni massime sono passate da 35cm x 20cm x 20cm a 40 x 20 x 25cm) da infilare sotto il sedile e il trolley da riporre nelle cappelliere.

Tornando ai conti, il gruppo ha anche annunciato l‘avvio di un piano di buy back pari a 700 milioni di euro.

Dopo la diffusione dei conti, sulla Borsa di Londra il titolo Ryanair viaggia in netto calo, cedendo il 2,3% a 10,56 euro.

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Categories: Finanza e Mercati