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Roma-Inter, spareggio Champions

La finale per il terzo posto è arrivata. La sfida dell’Olimpico (ore 20.45) metterà Roma e Inter di fronte a un bivio: o i giochi si chiudono subito (Fiorentina permettendo, s’intende), oppure si riaprono clamorosamente. I 5 punti di distanza in classifica infatti obbligano i nerazzurri a vincere, o quantomeno a non perdere, per rientrare davvero in corsa, viceversa i giallorossi, in caso di successo, possono ipotecare il piazzamento Champions. Il match insomma è di quelli che pesano, anche perché sia Roma che Inter sembrano non poter fare a meno della “coppa dalle grandi orecchie”: questione di bilanci ma anche di ambizioni sportive. Sulla carta la squadra di Spalletti sembra favorita e non solo perché si gioca all’Olimpico: le 8 vittorie consecutive danno la sensazione di un gruppo ritrovato, quasi sprecato per un obiettivo che, a inizio stagione, veniva dato addirittura per scontato. “Loro sono partiti per vincere lo scudetto, sono sempre stati considerati tra i più forti – ha confermato Mancini. – Spalletti ha dei meriti ma io credo che anche Garcia abbia fatto un ottimo lavoro e questo non va dimenticato. Ad ogni modo non sarà una gara decisiva, chiaro che se perdessimo tutto diventerebbe più difficile ma resterebbero comunque 24 punti a disposizione”.

Parole che non sono piaciute affatto al tecnico giallorosso, subito pronto a rispondere per le rime. “C’è qualcuno che crede di essere in linea con i suoi obiettivi al quinto posto in classifica, mi sembra che Thohir abbia una faccia contenta – ha replicato dalla sala stampa di Trigoria. – Per me invece questa partita sarà fondamentale, dobbiamo raggiungere il terzo posto a tutti i costi e sono contento che sia pressione: a me piace averne, anzi me la vado proprio a cercare”. Schermaglie da vigilia, d’altronde il match, com’è ovvio che sia, vale davvero tanto. La Roma, come detto in precedenza, sembra arrivarci meglio: le 8 vittorie consecutive, per usare un’espressione tanto cara a Garcia, hanno rimesso la chiesa al centro del villaggio, ora però bisogna stare attenti a non rovinare tutto. Dopo l’Inter infatti ci sarà il derby con la Lazio: due ostacoli duri che, se superati, potrebbero chiudere ogni discorso relativo al terzo posto. L’Inter invece arriva all’Olimpico con una classifica da accorciare, per giunta senza due uomini importanti come Icardi e Palacio. Dura fermare la Roma così ma le ultime 3 prestazioni (altrettante vittorie con Juve in Coppa Italia, Palermo e Bologna in campionato) inducono all’ottimismo: i nerazzurri non sono ancora quelli della gara d’andata (vinta 1-0 con gol di Medel) ma nemmeno quelli del periodo nero che ha rischiato di rovinare tutto. “Il grande rammarico è di aver perso tanti punti nel girone di ritorno – il commento di Mancini. – Ora però possiamo ritornare in buona posizione, questo vuol dire che qualcosa di buono lo avevamo fatto. Proveremo a vincere, poi vedremo cosa succederà”. Infortuni e squalifiche riducono quasi del tutto le scelte di formazione, tanto che, per una volta, non sembrano esserci dubbi sull’11 nerazzurro. Il tecnico di Jesi confermerà il 4-2-3-1 di sabato scorso con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda, Murillo e Nagatomo in difesa, Kondogbia e Medel a centrocampo, Brozovic (favorito su Biabiany), Ljajic e Perisic sulla trequarti, Eder in attacco. Molte certezze anche per Spalletti, ormai stabilizzato su quel 4-2-3-1 che sta dando tante soddisfazioni: Szczesny tra i pali, Florenzi, Manolas, Rudiger e Digne nel reparto arretrato, Pjanic e Nainggolan in mediana, Salah, Perotti ed El Shaarawy sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Dzeko. Niente da fare invece per Totti, sempre più ai margini del mondo giallorosso. “Diamo il tempo a Francesco e al presidente di chiarirsi, più ne parliamo e più finiamo per banalizzare la questione” ha glissato Spalletti, a conferma che il matrimonio tra il Capitano e la Roma, mai come questa volta, sembra davvero arrivato al capolinea.

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