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Riforme: Fisco e Concorrenza a settembre, sulla Giustizia si tratta

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La riforma fiscale e la legge sulla concorrenza arriveranno in Consiglio dei ministri soltanto a settembre. La conferma è arrivata giovedì da Palazzo Chigi.

Si tratta di un rinvio: inizialmente il governo aveva ipotizzato di varare i due provvedimenti entro luglio, poi però lo slittamento è stato necessario – spiegano fonti dell’Esecutivo citate dall’agenzia Ansa – per coerenza con la tabella di marcia delle riforme inserita nel recovery plan italiano.

Tradotto, significa che il governo preferisce rimandare le riforme di fisco e concorrenza per concentrarsi sulle due questioni al momento più urgenti: l’organizzazione del prossimo anno scolastico e la riforma della giustizia.

Il secondo dossier è quello politicamente più sensibile, anche perché la maggioranza non è ancora riuscita a raggiungere un accordo definitivo. Durante l’ultima riunione del Consiglio dei ministri si è discusso del maxiemendamento da presentare alle Camere, ma il compromesso proposto – frutto di una mediazione in corso da settimane – non è bastato a convincere il Movimento 5 Stelle.

L’ultima versione del testo prevede una corsia speciale con tempi più lunghi per i reati di mafia, terrorismo, violenza sessuale e traffico di droga gestito dalle mafie. La lista però non comprende i “reati commessi al fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose” e per questo è stata giudicata insoddisfacente dai pentastellati. Il Movimento sostiene che – con l’emendamento arrivato in Consiglio dei ministri – per diversi reati legati alla mafia, come estorsioni e tentati omicidi, i processi sarebbero troppo brevi e rischierebbero di non concludersi.

Quanto alle altre posizioni nella maggioranza, Forza Italia era contraria ad ampliare i tempi per qualsiasi reato, mentre Lega e Pd hanno accettato la proroga selettiva, rifiutando solo l’ipotesi di cancellare la prescrizione come per i reati punibili con l’ergastolo (soluzione invece gradita a M5S).

A questo punto il tempo per trovare la quadra stringe. La commissione Giustizia si riunisce nel pomeriggio e deve chiudere al più presto il testo per mandarlo in Aula domani per la discussione generale, dopo la quale sarà posta la fiducia da votare la prossima settimana.

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Categories: Politica