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Rete unica slitta: Cdp, Macquarie e Open Fiber chiedono più tempo a Tim per valutare il progetto

Imagoeconomica

Si allungano i tempi per la realizzazione del progetto della rete unica. Cdp Equity, Macquarie e Open Fiber hanno comunicato che il processo di valutazione attualmente in corso, “data l’ampiezza della transazione e il tempo necessario ad analizzare tutta l’informazione ricevuta da Tim, richiede un’estensione della timeline indicativa originariamente discussa, e si sono detti pronti a ridiscuterla”.

Dal canto suo Kkr ha confermato di voler restare allineata con Tim nella discussione sul Memorandum of Understanding e la sua rete secondaria di Fibercop (di cui possiede il 37,5%) nella discussione per dare vita alla rete unica.

Le parti s’incontreranno in settimana. Sicuramente i tempi dell’operazione andranno oltre la data di scadenza fissata al 31 ottobre. È probabile che Cdp aspetterà che si insedi il nuovo governo di centrodestra per condividere la strategia e il progetto della rete unica con il nuovo ministro del Tesoro (socio di Cdp con una quota dell’88%).

Cosa è successo?

Tim invece, dopo il Cda del 29 settembre, ha scritto una lettera in cui sollecitava la Cassa a palesare le sue intenzioni, dal momento che la data per le offerte non vincolanti è scaduta il 4 agosto, e quella per le offerte vincolanti scadrà a breve (il 31 ottobre), facendo di fatto decadere l’esclusiva a trattare. Secondo indiscrezioni l’Ad del Gruppo, Pietro Labriola avrebbe chiesto a Cdp di precisare quali sono le prossime scadenze e definire i tempi. Cdp ha risposto che al momento non può confermare una data per le offerte non vincolanti. Da qui la richiesta della proroga del MoU sottoscritto a fine maggio.

A questo punto molto dipenderà dalle intenzioni del nuovo governo, anche se la premier in pectore ha dichiarato più volte di essere favorevole alla realizzazione del progetto della rete unica.

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