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Rcs-Blackstone, la sentenza: in appello stravince il private Usa. La partita su via Solferino si sposta a New York

FIRSTonline

Due a zero. Urbano Cairo, editore in Rcs e L 7, incassa una secca sconfitta contro Blackstone: la sentenza della Corte d’Appello di Milano sul caso Rcs-Blackstone è netta e inequivocabile. Ora il presidente del Torino dovrà giocare in trasferta al tribunale di New York che il 25 luglio dovrà stabilire la competenza territoriale sulla causa risarcitoria intentata da Blackstone contro Rcs che, oltre al Corriere della Sera, edita anche la Gazzetta dello Sport per la somma di 600 milioni di dollari: 300 per la mancata vendita del 2018 degli edifici di via Solferino ad Allianz Real Estate più altri 300 per danni chiesti allo stesso Cairo, che comunque non risponderà personalmente perché ha agito non come azionista ma come legale rappresentante della società.

Se la causa dovesse restare sul suolo Usa aumenterebbero le possibilità che le richieste giudiziali di Blackstone vengano accolte.  Assieme ai malumori di Banca Intesa, primo creditore del gruppo, e di altri azionisti che, a suo tempo, non hanno gradito la decisione di non effettuare alcun accantonamento di bilancio a fronte delle richieste di Blackstone, ritenute infondate.

Rcs-Blackstone: la sentenza della Corte d’Appello è netta

Al contrario, la Corte di appello di Milano ha rigettato «integralmente» l’impugnazione proposta da Rcs nella causa contro la pronuncia della Camera arbitrale di Milano. A maggio del 2021, il lodo arbitrale non aveva accolto le domande risarcitorie di Rcs, che chiedeva l’annullamento della cessione, avvenuta nel 2013, a Blackstone a 120 milioni di euro, un prezzo inferiore a quello congruo a causa delle difficoltà finanziarie della società. Ma il lodo definitivo, invece, aveva stabilito che Rcs avesse deciso di cedere gli immobili per motivi “gestionali” e non perché si trovasse nelle condizioni di dover vendere “a ogni costo”, non ravvisando così il reato di usura e facendo così decadere tutte le richieste di risarcimento. 

Rcs-Blackstone, la sentenza rigetta otto motivi di impugnazione

I tre legali di Rcs hanno presentato otto motivi di impugnazione contro il lodo della Camera arbitrale di Milano per dimostrare come le difficoltà economiche abbiano influito sulle scelte del cda favorendo il compratore Blackstone. Ma sia gli arbitri che la Corte d’appello hanno respinto la tesi ribadendo al contrario la legittimità dell’operazione: difficile, del resto, dimostrare che il cda dell’epoca, forte di azionisti del calibro di Exor e della stessa Banca Intesa, fosse in condizioni di subire il rischio usura. 

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La sfida coinvolge il top degli avvocati

Difficile immaginare un verdetto più netto: perfino le spese processuali “sono poste a carico di Rcs” anche “tenuto conto del valore della lite, della indubbia complessità della controversia e dell’impegno difensivo profuso”.  E non saranno costi di poco conto visto che la contesa ha coinvolto due squadre di principi del foro: Blackstone è stato assistito dagli avvocati Giuseppe Iannaccone, Carlo Pavesi, Francesco Gatti e Anna Melgrati, mentre per Rcs c’erano i legali Sergio Erede, Francesco Mucciarelli, Laura Salvaneschi e Riccardo Bordi.

Piccola soddisfazione: la sentenza della Corte su Rcs-Blackstone ha rigettato la cosiddetta “impugnazione incidentale” proposta in questo caso dal fondo Blackstone, che chiedeva la condanna di Rcs per lite temeraria in questo giudizio. Il giudice, infatti, “pur nella convinzione che si sia trattato di un’iniziativa giudiziaria particolarmente aggressiva” da parte del gruppo editoriale, “non ritiene di ravvisare gli estremi del dolo e della colpa grave, necessari ad integrare i presupposti della norma di riferimento” anche se questo “non preclude che gli eventuali ‘danni riflessi’ patiti possano essere fatti valere in altra sede”.

Non è comunque detta l’ultima parola, cosa che spiega la prudenza con cui Piazza Affari ha accolto la sentenza: Rcs cede l’1,14% a 0,692 euro in un mercato debole -0,45% alle 13 nell’attesa delle decisioni della Bce. Fa peggio Cairo Communication -2,39% nonostante lo scudo garantito all’editore.

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