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Rc-auto, Isvap: tariffe troppo alte

Per Giancarlo Giannini, presidente dell’Isvap, la nascita dell’Antifrode assicurativa al vaglio del Senato è sicuramente un importante passo avanti, tuttavia “da sola non basta” per invertire la tendenza all’aumento dei premi Rc-auto, fenomeno “che ha assunto le dimensioni di un dramma sociale”. Giannini ha ricordato i dati raccolti tra ottobre 2009 e ottobre 2011: +26,9% per un quarantenne in massimo bonus, +20,2% per un diciottenne in auto, +27,9% e +45,4% per un diciottenne alla guida rispettivamente di un ciclomotore e di un motociclo. “Noi stigmatizziamo continuamente l’aumento dei prezzi rc-auto – ha rimarcato Giannini – tuttavia negli ultimi mesi dell’anno vediamo un incremento che si sta calmando poco al di sopra del tasso di inflazione”.

Dal gennaio scorso per i quattro profili tariffari monitorati dall’Isvap (auto e moto) gli aumenti sono oscillati tra un minimo dello 0,9% e un massimo del 3,3%. L’Istituto propone quindi una riforma del settore, a partire dal sistema bonus-malus. L’Isvap pensa ad una riforma sistematica che, combinata ad uno sforzo di efficienza della gestione da parte delle imprese, “può condurre nel tempo ad un contenimento del costo della rc auto nella misura del 15-18%, grazie alla considerevole diminuzione dell’impatto dei sinistri sui bilanci delle imprese”. Nello specifico del disegno di legge antifrode, Giannini propone di introdurre un obbligo di consultazione della banca dati sinistri dell’Isvap nella fase di accertamento e liquidazione dei sinistri di maggiore complessità. Un obbligo che dovrebbe essere assistito “da correlati meccanismi sanzionatori”.

Al contenimento delle tariffe contribuirà anche la riforma del bonus/malus, avviata dall’Isvap “che è in fase avanzata” e sarà sul modello francese con l’eliminazione di classi di merito parallele da parte delle singole compagnie. Giannini ha colto l’occasione per lanciare l’allarme sulle compagnie “fantasma”, un fenomeno “in preoccupante e vertiginoso aumento”.L’Autorità del settore ne ha rilevate ben 35 nel corso del 2011 contro le 52 censite nel periodo 2002-2010. Le compagnie fantasma sono quelle non autorizzate o abilitate ad operare “che incassano premi di importo modesto senza fornire ovviamente alcuna copertura assicurativa”.

Dall’inizio dell’anno l’Isvap ha irrogato sanzioni alle compagnie assicurative per 41,6 milioni (importo destinato a crescere entro la fine di dicembre) in confronto ai 43,3 milioni di sanzioni comminate in tutto il 2010. La gran parte delle sanzioni, ha detto Giannini, riguardano il ramo Rc auto (30,9 milioni di cui oltre 20 milioni per violazione delle norme in materia di liquidazione sinistri). Davanti ai senatori della commissione Industria, infine, Giannini ha voluta dare segnali rassicuranti sulla liquidità di cassa delle imprese assicurative: “siamo in uno stato di tranquillità, diciamo ‘tranquillità ansiosa e soprattutto vigile. La situazione – ha chiarito- non è paragonabile a quella del 2008 quando il rapporto tra uscite e premi era prossimo al 120%. Non siamo in questa fase, vedremo l’evoluzione”.

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