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Raid Usa in Libia: 41 morti

Raid degli Stati Uniti nei cieli della Libia. L’aviazione americana ha bombardato un campo di addestramento dell’Isis nei pressi della città costiera di Sabratha, 70 chilometri a Ovest di Tripoli e a circa 100 chilometri dal confine con la Tunisia. Lo ha scritto il New York Times, citando un funzionario occidentale secondo cui sono rimaste uccise più di 30 persone, quasi tutte di nazionalità tunisina. Le autorità locali hanno riferito di 41 morti e sei feriti, precisando che nessuna delle vittime è di nazionalità libica.

Un funzionario americano ha detto alla France Press che i raid sono stati messi a segno la scorsa notte, affermando che è stato colpito anche un obiettivo di “alto valore”. Si tratterebbe di Noureddine Chouchane, jihadista tunisino 35enne e presunta mente dei due attentati messi a segno lo scorso anno in Tunisia: quello del marzo 2015 al museo del Bardo di Tunisi, costato la vita a 22 persone, tra cui quattro italiani, e quello del giugno 2015, compiuto nella località turistica di Sousse, in cui sono morte 38 persone.

Secondo la ricostruzione del New York Times, l’edificio è stato colpito da caccia F-15E al termine di settimane in cui le forze speciali Usa hanno tenuto sotto controllo il sito attraverso droni di ricognizione, immagini satellitari e altre apparecchiature di controllo, notando che Chouchane aveva radunato decine di reclute provenienti da Tunisia e da altri Paesi della regione in quello che è parso un programma di addestramento volto a colpire uno o più obiettivi. “Il numero di foreign fighters coinvolti in questo tipo di addestramento sotto la guida di Chouchane ci ha spinto a credere che si stessero preparando per un grosso attentato fuori dalla Libia, nella regione o forse in Europa”, ha detto una fonte occidentale al quotidiano americano.

Nei mesi scorsi era stato lanciato l’allarme per la presenza dell’Isis alle porte di Sabratha, con i media libici che avevano riferito di campi di addestramento dei miliziani, da cui sarebbero partiti i terroristi responsabili degli attentati in Tunisia. Lo scorso dicembre, l’Isis aveva quindi fatto un’incursione nella città per ottenere il rilascio di tre suoi miliziani. In quell’occasione, gli archeologi avevano lanciato un appello per salvaguardare il vicino sito archeologico, dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco per i suoi tesori di epoca romana.

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Tags: IsisLibiaUsa