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Prezzi auto alle stelle: +52% in 10 anni. Ecco le 10 più economiche del 2025: una sola sotto 15 mila euro

Imagoeconomica

C’era una volta l’auto nuova: accessibile, ambita, simbolo di riscatto sociale. Oggi, per molti italiani, resta solo un miraggio su quattro ruote. Dal 2013 a oggi, il prezzo medio di una vettura è passato da 19.000 a 30.000 euro. Un aumento del 52% in poco più di un decennio, mentre i redditi familiari si sono fermati al +29%. Il risultato? Un disallineamento drammatico che ha trasformato l’automobile da bene di massa a lusso a rate.

Il nodo è tutto nei numeri. Oggi esiste solo una vettura, la Dacia Sandero, sotto la soglia psicologica dei 15.000 euro. Nel 2019 erano ben 49. A fronte di un’auto base da quasi 14.000 euro, servono mediamente undici stipendi netti per comprarla, mentre nel mitico boom degli anni Sessanta ne bastavano otto per una Fiat 600. Ma non è solo nostalgia, è un dato strutturale. L’auto costa troppo rispetto a quanto guadagniamo.

Prezzi auto: una tempesta perfetta di rincari

I listini non si sono impennati per caso. La pandemia ha inceppato la produzione, la crisi dei chip ha ridotto l’offerta, la guerra in Ucraina ha fatto esplodere i costi energetici e le materie prime. E a tutto questo si è aggiunto il carico normativo: transizione elettrica, Adas obbligatori, regolamentazioni anti-smog sempre più severe. L’elettrificazione, più che un’opportunità, è diventata un moltiplicatore di costi. Lo ha detto chiaramente Luca De Meo, ex ceo (da pochi giorni) di Renault: “il 90% dell’aumento dei listini entro il 2030 sarà colpa delle nuove regolamentazioni”.

L’Italia frena, l’auto invecchia

Se i prezzi salgono e i redditi no, il conto è presto fatto: due italiani su tre rinunciano o rimandano l’acquisto. Il 32% spera in un ribasso, il 33% ammette di non poterselo permettere. E il parco auto nazionale invecchia. L’età media delle auto in circolazione supera i 13 anni, e oltre la metà delle auto usate acquistate ha più di dieci primavere. Il 62% degli italiani nel 2024 non ha nemmeno preso in considerazione l’acquisto di un’auto nuova: era il 57% appena un anno fa. Il segnale è chiaro, esiste ormai una nuova fase della mobilità.

Il noleggio, la nuova via degli italiani

In questo scenario, cresce una formula fino a poco tempo fa considerata solo “aziendale”: il noleggio a lungo termine. Secondo Aniasa, l’associazione di Confindustria che segue noleggio e mobilità, nei primi cinque mesi del 2024 si è registrato un aumento del 7,5%, mentre il noleggio a breve termine è salito del 3,4%. In totale, 275mila auto noleggiate da gennaio a maggio, pari a oltre un terzo delle immatricolazioni italiane. “È uno strumento di democratizzazione dell’auto”, spiega Alberto Viano, presidente di Aniasa. Con un canone fisso mensile, anche chi non può più permettersi l’acquisto può comunque guidare un modello recente, spesso elettrificato e ben equipaggiato.

Le auto cinesi aumentano: prezzo come arma

Ma se, intanto, i costruttori europei cercano ancora un equilibrio tra sostenibilità e accessibilità, ecco che entrano a gamba tesa sul mercato i brand cinesi. E i numeri sono a loro favore. Il 23% degli italiani è pronto a considerarli per l’acquisto di un’auto nuova. Il motivo? Semplicemente costano meno. Ma non solo. Secondo uno studio Bain & Company, il 30% dei consumatori cita la qualità come motivazione d’acquisto. I pregiudizi si stanno erodendo. E con modelli ben equipaggiati, a prezzi competitivi e garantiti da una rete sempre più solida, Byd, Mg, Omoda, Jaecoo, Geely, e in futuro Xiaomi, sono pronte a riscrivere le gerarchie del mercato.

Le 10 auto più economiche del 2025

In un mercato sempre più sbilanciato, il segmento entry-level è ormai ridotto al minimo. Anche le “economiche” si avvicinano ai 18mila euro. Ecco i dieci modelli che, con prezzi base tra 13.950 e 17.900 euro, restano (relativamente) accessibili per chi ancora punta all’acquisto:

  • Dacia Sandero – 13.950 € | 1.0 SCe, 67 CV
  • Citroen C3 – 15.240 € | 1.2 PureTech, 100 CV
  • Mahindra KUV100 – 15.645 € | 1.2 benzina, 87 CV
  • FIAT Panda – 15.900 € | 1.0 Hybrid, 70 CV
  • Mitsubishi Space Star – 15.900 € | 1.2 benzina, 71 CV
  • EVO 3 – 16.400 € | 1.5 benzina, 113 CV
  • Kia Picanto – 16.800 € | 1.0 benzina, 63 CV
  • MG 3 – 16.990 € | 1.5 benzina, 116 CV
  • EMC Quattro – 17.700 € | 1.5 benzina, 103 CV
  • Dacia Spring (elettrica) – 17.900 € | 45 CV, 225 km di autonomia

Come si nota, fatta eccezione per la Sandero, la soglia dei 15mila euro è ormai solo un ricordo. Il concetto stesso di “auto economica” va ormai ridiscusso: oggi significa accettare compromessi su dotazioni, prestazioni e dimensioni. Oppure, sempre più spesso, rinunciare del tutto alla proprietà.

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