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Premafin: finisce l’era dei Ligresti, via libera a Unipol, alta tensione in Borsa

PREMAFIN, CALA IL SIPARIO SUI LIGRESTI. MICROSOFT +2,5% FESTEGGIA I CONTI IN ROSSO

Le tensioni sulla zona euro tornano in primo piano. I listini asiatici hanno interrotto la serie dei rialzi nell’attesa dell’esito del vertice dell’Eurogruppo. A Tokyo il ribasso è di poco superiore all’uno per cento. Risale nel finale Hong Kong +0,22%.

A Wall Street, invece, chiusura positiva per tutti i listini: Dow Jones e S&P +0,27%, il Nasdaq segna +0,79%. A tirare la corsa sono state le trimestrali, in particolare quelle del settore tecnologico, meno peggio delle stime degli analisti.

Intel è salita del 3,5% nonostante abbia rivisto al ribasso le stime dei ricavi per il 2012, secondo alcuni analisti, il taglio è stato tutto sommato di poco conto, c’era il timore che potesse essere molto più pesante.

Microsoft, intanto, celebra il suo primo trimestre in rosso della “storia” con un robusto rialzo del 2,5%. Il colosso di Redmond ha deciso di abbassare il valore di carico delle sue attività online facendo risultare una perdita netta del trimestre di 492 milioni. Senza la posta straordinaria  i profitti avrebbero registrato una crescita del 7 per cento. La mossa è piaciuta al mercato perché legata al prossimo lancio di Windows 8 (26 ottobre) da cui la società si aspetta una forte impennata di vendite e risultati.

I riflettori oggi sono però concentrati di nuovo sull’Eurogruppo, ovvero sul caso spagnolo. Intanto Fitch ha confermato il rating a lungo termine dell’Italia in valuta estera e nazionale (Idrs) ad ‘A-‘ con un outlook negativo. Il rating a breve termine in valuta estera è confermato a F2. Nel confermare il rating, si legge nella nota, ha guardato “oltre le attuali condizioni economiche e finanziarie e ha tenuto in considerazione le recenti e prossime riforme strutturali che miglioreranno il potenziale di crescita dell’economia cosi’ come la stima che la stabilizzazione del debito e la sua riduzione siano a portata di mano”.

I deputati tedeschi hanno approvato con una larga maggioranza il piano europei di aiuti alla Spagna, che ha un ammontare massimo di 100 milioni di euro. Lo ha annunciato il presidente del Bundestag, Norbert Lammert. Su 583 votanti, 473 hanno votato a favore degli aiuti, 97 contro e 13 si sono astenuti.

In mattinata Madrid era stata costretta ad accettare un serio rialzo dei rendimenti pur di riuscire a collocare, a fatica, 3 miliardi di euro di bono ad un rendimento del 6,93% (+6 punti base), il differenziale Spagna Germania è salito a livelli record a 572 punti base. In recupero invece lo spread Italia Germania a 475 punti base (-10 punti base).

L’unica notizia positiva della giornata, per quanto riguarda la crisi del debito, è il grande successo dell’asta dei titoli francesi: Parigi ha collocato 4,5 miliardi di euro di Oat con rendimento ai minimi dal 1999.

Nonostante le tensioni sul fronte del debito i mercati hanno vissuto una giornata positiva: l’indice Ftse Mib della Borsa di Milano ha guadagnato lo 0,5%, Madrid lo 0,7%. In linea con Parigi +0,87% ma meno di Francoforte +1,11%.

Si è chiusa ieri l’era Ligresti in Premafin: il cda, nonostante l’opposizione di Giulia Ligresti, ha dato il via libera all’aumento di capitale riservato ad Unipol che è così salita all’81% di Premafin, acquisendo anche il controllo del gruppo Fonsai. Con la somma rinveniente dall’aumento, Premafin e la controllata Finadin hanno contestualmente eseguito l’aumento di capitale FonSai per la quota di propria competenza, sottoscrivendo e liberando 339.541.776 azioni ordinarie a un prezzo di 1 euro per complessivi 339,54 milioni.

Intanto in Piazza Affari continua la forte volatilità per Fondiaria Sai passata da -12% al +22% di fine seduta. Fortissimi i volumi scambiati pari a 5,47 milioni di pezzi, contro 2,5 milioni della seduta precedente.

Come già successo in passato con le ricapitalizzazioni di Seat. Tiscali ed altri, questo genere di operazioni sottopone i titoli a stress fortissimi. Lunedi il titolo si è più che raddoppiato di prezzo rispetto al prezzo teorico di parità, martedì ha guadagnato l’89% a 4,90 euro e ieri è crollato. Ai prezzi attuali, acquistando il diritto (3,90 euro) ed esercitandolo pagando 252 euro (con un diritto si ottengono 252 nuove azioni al prezzo di un euro ciascuna) si spendono 255,9 euro per avere 252 azioni: ogni azione è stata pagata 1,01 euro, molto meno del prezzo di Borsa.

In Europa l’indice Stoxx dei tecnologici è salito del 2,5% grazie al traino di Nokia +12%, il titolo è rimbalzato dai minimi storici nel giorno della diffusione dei dati del trimestre. La perdita è superiore alle aspettative ma sono arrivate parziali buone notizie dalla posizione di cassa. Ne ha approfittato Stm  che ha guadagnato il 2,7%. I conti del produttore saranno annunciati il 24 mattina. Migliore blue chip Buzzi  +6,3%.

Peggior titolo del paniere principale Telecom Italia -7%: ieri il regolatore brasiliano della telefonia l’ha sanzionata in Brasile vietandole la vendita dei servizi di telefonia mobile in 19 stati del Paese.

Autogrill è in ribasso del 4% a 6,84 euro. Secondo quanto circola in Borsa, dietro la debolezza di oggi potrebbero esserci timori legati al peggioramento dello scenario macroeconomico in Italia e Spagna. Ma forse la vera spiegazione sta nel successo dei prezzi scontati nel week end della rete di carburanti Eni: l’impatto sulla ristorzione in autostrada è stato più forte del previsto. 

In rialzo le banche, seppur con variazioni molto diverse. Unicredit +2,7%, Intesa Sanpaolo +0,6%, Banco Popolare +3,6%. Generali  ha annullato le perdite della mattina ed ha chiuso in  rialzo dello 0,4%.

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