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Poste: più bancomat e postini a domicilio nei piccoli Comuni

Poste Italiane

Nuovi bancomat, nessuna chiusura degli sportelli e servizi a domicilio dove lo sportello non c’è. Queste tre delle 10 promesse fatte da Poste Italiane ai piccoli Comuni d’Italia. “In controtendenza rispetto a molte aziende private, noi garantiamo che non chiuderemo uffici nei centri con meno di 5mila abitanti non chiuderemo”, ha detto lunedì mattina Matteo Del Fante, numero uno del gruppo, nel corso di un incontro a Roma con oltre 3mila sindaci provenienti da tutto il Paese. All’appuntamento erano presenti anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e la ministra della Funzione pubblica Giulia Bongiorno.

Nei 254 Comuni dove l’Ufficio Postale non esiste, “ci impegniamo a installare subito un Atm – ha continuato Del Fante – e a fornire il servizio a domicilio dei portalettere senza costi aggiuntivi rispetto a quelli praticati agli sportelli. Naturalmente, su prenotazione”.

Inoltre, grazie all’accordo già annunciato con la Federazione italiana tabaccai, in tutto il Paese “55mila tabaccherie diventeranno nel tempo un Punto Poste, iniziando a fornire alcuni servizi di base”, a cominciare dalla consegna dei pacchi, che con l’impennata dell’e-commerce sta diventando un’attività sempre più importante.

Fra le altre iniziative in favore dei piccoli Comuni c’è anche l’erogazione di servizi di Tesoreria in partnership con la Cassa Depositi e Prestiti: Poste garantirà la gestione di tutte le attività di incasso/pagamento e le verifiche di bilancio, mentre Cdp gestirà le anticipazioni di cassa nelle situazioni di temporanea carenza di liquidità.

Del Fante ha annunciato poi nuovi investimenti per ampliare la videosorveglianza negli uffici postali, abbattere entro il 2020 l’80% delle barriere architettoniche in 1.379 sportelli dei piccoli Comuni e installare il wi-fi gratuito in tutti i 5.007 uffici ancora non coperti da questo servizio.

Infine, Poste rafforzerà i servizi nei Comuni turistici e offrirà ad alcuni dei centri meno popolati una serie di immobili da utilizzare gratuitamente a fini di solidarietà sociale e pubblica utilità.

Tutti questi impegni rientrano “nell’ambito del nostro piano industriale quinquennale – ha sottolineato ancora Del Fante – Le promesse fatte oggi sono parte del piano d’investimento da 500 milioni l’anno” e, pur “non essendo molto redditizie”, puntano ad aprire una nuova fase nei rapporti fra l’azienda e il territorio.

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Categories: Economia e Imprese