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Pitti Uomo al via: Brioni celebra i 75 anni

Pitti Immagine

Al via il Pitti Uomo di Firenze, con numeri da record. La fiera mondiale dell’abbigliamento maschile ospita quest’anno 24mila buyer e testimonia che l’anno appena passato, il 2019, è stato assolutamente da incorniciare per l’industria italiana della moda uomo, che è il comparto più conosciuto e più apprezzato all’estero. Uno dei marchi storici sarà più di altri al centro delle celebrazioni: compie infatti 75 anni Brioni, che in apertura del Pitti presenta la collezione Autunno/Inverno 2020/2021 attraverso un’installazione che renderà omaggio alla tradizione sartoriale del brand del lusso.

Brioni è stata fondata a Roma nel 1945 e nei decenni ha vestito capi di Stato di tutto il mondo (l’ex presidente americano Barack Obama era un fedelissimo, ma anche Vladimir Putin) e personaggi mitici del mondo del cinema come ad esempio James Bond. Dal 2011 fa parte del colosso francese del lusso Kering (all’epoca dell’acquisto Ppr). Proprio nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, nel 1952 la maison suggellò il suo successo internazionale organizzando la sua prima sfilata.

Il 2019 comunque ha sorriso a tutto il comparto della moda maschile made in Italy, che al Pitti di Firenze viene rappresentata con ben 650 brand tra sfilate ed esposizioni. A dispetto delle previsioni e dei disordini su alcuni mercati mondiali (primo fra tutti Hong Kong), l’anno passato ha segnato una crescita del fatturato vicina al 4%, secondo le elaborazioni di Confindustria Moda, il miglior risultato dell’ultimo lustro che proietta il comparto a quota 10 miliardi di euro (9.900 milioni).

Rispetto al 2014, l’industria italiana della moda maschile ha recuperato più di 1 miliardo di ricavi. Il traino anche nel 2019 è arrivato dalle esportazioni, salite del 7,8% a sfiorare i 7 miliardi (6.896 milioni) e il peso del 70% (69,7) sul fatturato: è il decimo anno consecutivo di crescita dell’export. Cresce anche l’import (+7,3% a 4,6 miliardi) ma il surplus commerciale del settore migliora passando da 2 a 2,2 miliardi. Il rovescio della medaglia è il declino inarrestabile del mercato interno, che l’anno scorso ha perso ancora terreno (-3,5% i consumi finali di moda maschile), come accade ormai da anni.

E infatti non a caso al Pitti Uomo l’attenzione è puntata sui buyer esteri, che contribuiscono a rendere internazionale un salone che da tempo ha scelto anche l’offerta senza confini: il 45% dei 1.200 marchi che espongono è straniero. In questa 97esima edizione sono attesi più di 35mila visitatori: tra gli stand il focus non poteva che essere sulla moda sostenibile, declinata in mini-collezioni e capi fatti con materiali riciclati e con ridotto consumo di acqua e energia.

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Categories: Economia e Imprese
Tags: Moda