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Petrolio e gas sostengono la Basilicata: Rapporto Bankitalia

FIRSTonline

E il petrolio va. La Basilicata regge i colpi della crisi e torna ai livelli economici del 2007. Le estrazioni di idrocarburi danno il loro sostanzioso contributo per non cadere definitivamente nella depressione. Il Rapporto della Banca d’Italia sull’economia regionale in qualche modo congela le polemiche sulle trivellazioni e mette in serie difficoltà tutti quelli che nella Regione più estrattiva d’Italia vorrebbero una moratoria. Soprattutto nella Val d’Agri dove le aziende oil sono impegnate in ulteriori programmi di ricerche. I buoni dati regionali riguardano anche il manifatturiero, l’automotive. L’altro grande polo industriale nell’area di Melfi.

Nel 2018 la Basilicata ha avuto una crescita degli investimenti. La Giunta di centrosinistra -va detto – perdente alle ultime elezioni a vantaggio del centrodestra, aveva sostenuto le imprese con varie misure. Sono stati anni in cui la Regione, nel confronto con il resto d’Italia, ha avuto una “caduta più accentuata del valore aggiunto nella fase recessiva e una ripresa più marcata nel periodo successivo”. L’occupazione è aumentata del 3 % rispetto al 2017, anche se non si è fermata l’ondata migratoria verso il Nord e l’estero. A livello macroeconomico regionale il tasso di occupazione è rimasto sostanzialmente stabile anche in rapporto ai valori medi del Mezzogiorno. Stabili i livelli di povertà diffusi nelle due province di Potenza e Matera. Anche se questi dati vanno letti in rapporto alla popolazione attiva e ai percettori di redditi minimi e pensioni.

Resta che le estrazioni di petrolio e gas contribuiscono a tenere su l’economia della seconda più piccola Regione del Mezzogiorno. Il nuovo governo regionale, secondo l’ex Assessore alle Attività produttive Roberto Cifarelli, non ha però fatto ancora proposte concrete alle parti sociali per alzare o mantenere occupazione e investimenti. La situazione socio-economica della Regione Basilicata, riferita al 2018, invece, è particolarmente complicata per il Presidente della Regione ex generale della Finanza, Vito Bardi. Una situazione ereditata dai precedenti governi regionali e per alcuni aspetti incancrenita negli anni.

La sua coalizione, ha lanciato una fase di ascolto sulle principali questioni economiche e di sviluppo, ma gli effetti devono ancora arrivare. Sulla ricerca petrolifera, Bardi ha le idee chiare. È frenato al pari dei comitati NO TRIV. “Non ho intenzione di lasciare nuovi permessi per altre trivellazioni”, ha detto in campagna elettorale e ripetuto in Consiglio regionale. Vuole, invece, una diversa contrattazione delle royalties delle compagnie petrolifere da impiegare in nuove infrastrutture. Nuove ricerche, nel rispetto di prescrizioni e tutele ambientali, s’intende, potrebbero far lievitare quel valore economico che Bankitalia ha riconosciuto nel suo report. Ma si sa, le scelte politiche valutano i dati in maniera contrapposta.

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Categories: Economia e Imprese