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Per la Borsa comincia settimana di fuoco tra Fed, Telecom Italia, Bpm e Mps. Milano cauta stamani

FIRSTonline

L’OMBRA DEL TAPERING SPAVENTA LE BORSE ASIATICHE
TELECOM, GIALLO A MILANO. MA MONCLER FA FESTA

Listini asiatici deboli in avvio di una settimana di fuoco, su molti fronti. Perde colpi Tokyo -1,6% nonostante l’indice Tankan, che misura la salute del settore manifatturiero giapponese è ai massimi dal 2007. Scende anche Shanghai -1,1%, dopo un dato dell’indice Pmi inferiore alle previsioni.

Due gli eventi chiave sulla scena internazionale: mercoledì sera, in occasione della conferenza stampa d’addio di Ben Bernanke, si saprà se la Fed avrà dato il via libera alla riduzione degli acquisti sui mercati. Nello stesso giorno, a Bruxelles, i ministri finanziari cercheranno di raggiungere un accordo sul sistema di risoluzione, il nodo più delicato dell’Unione bancaria. Ma i riflettori di Piazza Affari sono puntati stamane su due eventi domestici.

BLACKROCK: AL 10% IN TELECOM SOLO COL CONVERTENDO

Blackrock detiene una quota pari al il 7,783% delle azioni con diritto di voto di Telecom Italia più uno 0,006% di Adr per un totale pari al 7,789%. Lo precisa il fondo Usa in una nota segnalando che non ha superato la soglia rilevante del 10% essendo il resto legato al convertendo. Così ha risposto ai quesiti Consob, prima dell’apertura delle contrattazioni, il colosso dell’asset management. In parallelo, Telecom ha detto di non aver ricevuto da Blackrock comunicazioni relative all’aumento della quota, comunicata dal fondo alla Sec. Dalla notifica alla Sec (ma non alla Consob) era m,erso che il fondo Usa aveva raddoppiato, il 29 novembre, la propria partecipazione in Telecom, consolidando così, con una quota superiore al 10% la propria posizione di secondo azionista dietro a Telco. In realtà, spiega la nota della società Usa, questo dato comprende anche l’investimento nel convertendo, i cui si deve tener conto nella normativa Usa (e, pare, non in quella italiana). In ogni caso l’assemblea di Telecom Italia di venerdì promette di esssere la più intrigante ed imprevedibile proxy fight nella storia della finanza italiana. Un giallo in diretta ancor più emozionante dopo che il presidente di Telefonica Cesar Alierta e Julio Linares si sono dimessi dal Cda di Telecom Italia rinunicando a proporre nuovi nomi per il consiglio.

MONCLER, DEBUTTO CON BOTTO?

Ma l’attenzione sarà concentrata stamane sul debutto dell’anno: Moncler. La società di Remo Ruffini sbarca stamane in Borsa dopo aver fissato un prezzo di collocamento a 10,2 euro per azione che corrispondono a 2,55 miliardi di capitalizzazione (Yoox e Bruello Cucinelli valgono 1,7miliardi circa) largamente sufficienti a garantire alla griffe dei piumini un posto nel paniere Ftse/Mib. Vista la folla delle prenotazioni (29 volte l’offerta) è lecito attendersi un esordio a razzo. Nel prospetto dell’Ipo Moncler annunica, sulla base dei risultati 2012, , un rapporto tra prezzo e utile netto è pari a 30,9. Il rapporto tra Enterprise value (dato dalla somma tra capitalizzazione e indebitamento al 30 settembre) e margine operativo lordo del 2012 si collocherebbe a 17,3. L’Ev/Ebit, invece, sarebbe pari a 19,2. volte. Per fare un paragone con altre società quotate del lusso, si segala nello stesso documento che, per il rapporto prezzo/utile si va da un minimo di 24,8 di Tod’s a un massimo di 68,7 di Brunello Cucinelli. Per l’Ev/Ebitda l’intervallo va dal minimo di 13,9 di Tod’s al 36,6 di Brunello Cucinelli.

MPS, SACCOMANNI CERCA UNA QUADRA

Aumento di capitale Mps subito, come vuole la coppia Profumo-Viola? O a giugno, come chiede la Fondazione, per avere il tempo necessario per vendere la propria quota senza la polverizzazione del patrimonio? E’ il nodo quasi insolubile che andrà sciolto entro il 27 dicembre (massimo il 29, se si andrà in terza convocazione). Allo stato attuale, dati i rapporti di forza tra i soci, la proposta del vertice dovrebbe esser bocciata, con la conseguenza delle immediate dimissioni di Profumo e Viola e, di riflesso, il molto probabile naufragio del piano concordato in sede Ue. Ma in caso di tracollo borsistico le quotazioni di Mps potrebbero finire in zona rischio, ovvero otto il covanant che potrebbe far scattare l’escussione da parte delle banche creditrici. Al ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni, cui fa capo il controlo della Fondazione di Siena ma che è anche garante dell’intesa tra Banca Mps e il commissario europeo Joaquìm Almunia, l’arduo compito di trovare, presto, la quadratura del cerchio.

EFFETTO INDICI: L’INGRESSO NELL’S&P SPINGE FACEBOOK

L’incognita del tapering ha condizionato i mercati. In Usa arretra l’S&P 500 -1,7% al pari del Dow Jones -1,7% e del Nasdaq -1,4%. Si è trattato del peggior ribasso da agosto. Da segnalare il balzo di Facebook +11%, promossa nello S&P 500, ma anche il tonfo di Cisco -4,9% che ha abbassato le stime per l’esercizio 2013. In calo anche Mc Donald’s -2,4%, dopo i dati deludenti di novembre. Meno accentuate le variazioni in Europa. Prigi è secsa dello 0,2%, Francoforte e Londra -0,1%. Fa sensazione il tracollo di Peugeot -12,1% dopo la decisione di Gm di vendere il 7% della casa francese.

EFFETTO INDICI: YOOX PRONTA PER L’FTSE/MIB

L’indice FtseMib chiude l’ottava con una flessione dell’1,7%, che allunga la caduta della prima settimana di dicembre (-4,7%). Solo 10 le azioni che hanno registrato un guadagno, 31 quelle con segno negativo. A partire da lunedì 23 dicembre le blue chip torneranno ad essere 40 per l’uscita di due titoli. Diasorin e Parmalat, e per il contemporaneo ingresso di Yoox. Tra i titoli migliori brilla Fondiaria Sai , che consolida il primato di miglior blue chip da inizio 2013 (+120%), in attesa della fusione con Unipol. Guadagni significativi anche per A2A , Enel Green Power, Buzzi Unicem. Montepaschi +1,60% recupera dopo il forte ribasso subito nella settimana precedente: -12%. Segno positivo anche per Ansaldo STS, premiata negli ultimi giorni da SocGen/Mediobanca, e Snam Rete Gas, promossa oggi a buy da UBS. In terreno negativo Mediolanum -5,82%, penalizzata dal collocamento del 5,6% della quota in mano a Fininvest. Penalizzati anche titoli industriali come Prysmian , Eni e Fiat. Tra le banche la performance peggiore è di Bper -3,46%.

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