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Pensioni giornalisti: Inpgi alza età per anzianità e vecchiaia

FIRSTonline

Il Cda dell’Inpgi, l’istituto pensionistico dei giornalisti, ha approvato all’unanimità un pacchetto di misure in materia previdenziale e contributiva. Le misure sono tese a garantire la sostenibilità nel medio-lungo periodo dell’Inpgi di fronte alla crisi del settore dell’editoria.

In una nota l’Inpgi spiega che la modifica dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia vede salire progressivamente l’età anagrafica richiesta, nel triennio 2017-2019, fino ad elevarla a regime a 66 e 7 mesi.

Per i requisiti di accesso alla pensione d’anzianità si introduce un progressivo innalzamento dell’anzianità contributiva fino ad arrivare nel 2019 a 40 di contribuzione con 62 anni di età.

L’istituto spiega che “l’intervento si è reso necessario a fronte del perdurare dello stato di crisi del settore editoriale che ha comportato una contrazione del 15% dei rapporti di lavoro denunciati all’Inpgi, un contestuale incremento del 30% della spesa pensionistica nonché un continuo ricorso agli ammortizzatori sociali a carico dell’istituto”.

Secondo la presidente Marina Macelloni, “questa riforma rappresenta un passo importante per la messa in sicurezza dei conti dell’Istituto a fronte di una crisi del settore editoriale che non accenna ad attenuarsi”.

In attuazione dei consolidati principi giuridici vigenti nell’ordinamento, tali misure non avranno alcun effetto nei confronti di coloro che, entro la data del 31 dicembre 2016, abbiano già maturato i requisiti previsti dalla normativa previgente per l’accesso ad un qualunque trattamento di pensione, che – pertanto – potranno continuare ad accedere ai trattamenti pensionistici già maturati in qualsiasi momento anche successivo all’entrata in vigore dei nuovi requisiti.

Prevista inoltre l’introduzione del sistema di calcolo contributivo di cui alla legge n. 335/1995 per le contribuzioni successive al 1/01/2017.

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