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Pagellone del calciomercato: Napoli leader, bene Juve e Lazio, Milan benino, bocciate Roma e Inter

IL PAGELLONE DEL CALCIOMERCATO

Ancora un mese, poi tutto (almeno fino a gennaio) sarà finito. Il calciomercato è entrato nella fase calda dell’estate, quella in cui, ça va sans dire, esplodono i “botti” maggiori. Il grosso, dunque, deve ancora avvenire, nel bene e nel male. Già, perché i colpi potranno essere in entrata (per la gioia dei tifosi) come in uscita (e questa volta, gli stessi, riderebbero un po’meno). Con queste doverose premesse, proviamo a dare dei voti al mercato attuale delle “sei sorelle” d’Italia, quelle che, almeno sulla carta, si giocheranno il prossimo scudetto. Nella speranza che nessuno si offenda (ma sappiamo già che non sarà così), giudichiamo, in rigoroso ordine decrescente, le squadre in questione.

NAPOLI 7,5

La palma del mercato, al momento, la vince senza dubbio il Napoli di Aurelio De Laurentiis. Acquisti mirati e di qualità, oltre (se non soprattutto) a conferme pesantissime. A cominciare da Walter Mazzarri, che sembrava destinato a lasciare il Vesuvio, e che invece ha deciso di continuare a lavorare sul progetto Napoli. Senza l’allenatore dei miracoli, gli azzurri avrebbero perso moltissimo; certo, resta da vedere cosa succederà nel primo momento di difficoltà (le crepe tra presidente e tecnico ci sono state, e potrebbero riaprirsi), ma al momento il tecnico livornese sembra avere pieno controllo sulla situazione. A far sognare i tifosi però, sono e saranno sempre i campioni, ecco perché aver resistito agli assalti di Milan e Manchester City per Hamsik e Lavezzi, è segno di forza e ambizione. Ma Bigon (il vero artefice del mercato azzurro) ha aggiunto anche qualità alla squadra, andando così a colmare quella che, l’anno scorso, era la più grande lacuna del Napoli: la rosa corta. Con Inler (16 milioni all’Udinese), Dzemaili (9 milioni più Blasi e Santacroce al Parma), Britos (7 milioni più Aronica), Santana e Donadel (parametri zero dalla Fiorentina), senza dimenticare Federico Fernandez (3 milioni all’Estudiantes), giovane difensore argentino prelevato a gennaio, la media qualitativa del Napoli si è visibilmente alzata. Ora, manca solamente un vice – Cavani (Lucarelli non garantisce abbastanza dal punto di vista fisico), poi, il mercato del Napoli potrà definirsi davvero da Champions League.

JUVENTUS 7

Mentre scriviamo, l’acquisto di Mirko Vucinic non è ancora ufficiale, ma tutto lascia pensare che il montenegrino giocherà nella Juventus (alla Roma andranno 18 milioni). E allora, il voto si alza sensibilmente, perché il giocatore potrebbe davvero alzare la qualità dei bianconeri. Vucinic inoltre, può ricoprire più ruoli (seconda punta, attaccante esterno, al limite uomo di fascia), l’ideale per la Juve “camaleontica” promessa da Antonio Conte. Ma il mercato bianconero è tutt’altro che concluso. Marotta sta cercando un difensore centrale d’esperienza: si parla di Diego Lugano, 30enne uruguayano del Fenerbahce, anche se, a nostro avviso, la Juventus avrebbe bisogno di un top player nel ruolo (Rolando del Porto?). Ma è soprattutto l’esterno sinistro il vero cruccio di Conte. Marchisio sarebbe un adattato, Vucinic difficilmente potrebbe garantire il lavoro a tutto campo necessario per quel ruolo. I nomi più caldi sono quelli di Vargas (Fiorentina) e Bastos (Lione), con il peruviano decisamente favorito, per tutta una serie di motivi. Dovesse completare la rosa con questi acquisti, la Juve potrebbe davvero candidarsi per il titolo. Non vanno dimenticati infatti, i giocatori già presi da Marotta, alcuni con operazioni davvero ammirevoli. Pirlo a parametro zero, significa qualità a basso prezzo (l’ingaggio, per calciatori del genere, va messo comunque in conto). Casomai i dubbi, sono sulla tenuta fisica dell’ex milanista, ma al momento, tutto sta andando a meraviglia. Arturo Vidal poi, sembra proprio essere l’uomo giusto per ridare slancio al reparto centrale. Inseguito anche dal Bayern Monaco (rimasto piuttosto scottato dal ratto bianconero), il cileno si presenta come uno dei giocatori più attesi della nostra Serie A. Qualche dubbio in più invece, riguarda i terzini. Passi per Licthsteiner (buon giocatore, ma forse i 10 milioni pagati alla Lazio sono troppi), ma Ziegler, seppur a parametro zero, non sembra dare abbastanza garanzie sulla fascia sinistra. Lo sa anche Conte, ecco perché l’acquisto di un difensore centrale di qualità (che permetterebbe lo spostamento di Chiellini a sinistra), sarebbe il tocco di classe per la Juventus. Poi bisogna vendere, ma quella è tutta un’altra storia. Rimediare agli errori (anche altrui) non è facile: Martinez, Motta, Amauri, Iaquinta…fermiamoci qui, altrimenti servirebbe almeno un’altra pagina. Intanto però, registriamo le cessioni di Melo (in realtà “regalato” per un anno) e Sissoko (8 milioni al PSG). Un buon inizio, che sa tanto di nuovo corso.

LAZIO 7

Dopo la Juve solo per questioni di ordine alfabetico, i biancocelesti sono indubbiamente sul podio del mercato. Claudio Lotito infatti, non solo ha acquistato giocatori di qualità, ma, dettaglio tutt’altro che secondario, lo ha fatto prima del raduno. Dunque Reja, sta lavorando con tutti gli uomini fin dal primo giorno, particolare importante per chi deve assemblare una squadra. Klose e Cissè a parte (i nomi che infiammano di più i laziali), Lotito e Tare sono stati bravissimi a sostituire tutti i partenti, riuscendo nella difficile impresa di mantenere lo stesso livello, guadagnando pure qualcosa. Ceduto Muslera (tremendamente discontinuo), è arrivato Marchetti (fino all’anno scorso in orbita nazionale), via Lichtsteiner, ecco Konko, senza dimenticare l’albanese Cana, gentile omaggio del Galatasaray. Da non sottovalutare anche gli arrivi di Stankevicius (Sampdoria) e Lulic (Young Boys). L’ultimo mese di mercato, sarà dedicato soprattutto allo sfoltimento della rosa, con Floccari numero uno nella lista partenti. Ma Lotito, con ogni probabilità, regalerà alla piazza ancora qualcosa. Reja chiede ancora un centrocampista di qualità (Pjanic? Parolo? Konè?), e magari, un’alternativa in difesa per Biava e Dias (Gabi Milito?). E allora sì, che la gente laziale, potrà mettersi a sognare.

MILAN 6

Mercato strano quello dei campioni d’Italia. Subito tre colpi (Mexes, Taiwo e El Shaarawy), poi, un silenzio snervante, per i tifosi e per gli addetti ai lavori. Ma entrambe le categorie possono stare tranquille, perché il Milan ha promesso un grande acquisto, spettacolarizzando l’attesa come solo in via Turati sanno fare (la creazione del famoso “Mister X”). Ma al momento, goliardia a parte (vedi identikit strampalati), dagli uffici rossoneri non escono spifferi. Qualcosa di grosso bolle in pentola, ma il Lodo Mondadori ha decisamente raffreddato gli entusiasmi. Non ci fosse stata la sentenza della Corte d’Appello di Milano, molto probabilmente Pastore non sarebbe andato a Parigi, e la cosa ci porta a fare due riflessioni: la prima, è che forse il Milan non ha più tutti questi fondi (ma all’orizzonte si profila lo scorporo del club dalla Fininvest), la seconda, decisamente più tecnica, è che i rossoneri non cercano solo una mezzala sinistra. Quella, potrebbe essere Montolivo, sempre più in rotta con la Fiorentina, mentre per il grande colpo, potremmo guardare qualche metro più avanti, per la precisione sulla trequarti. Il ritorno di Kakà, al momento, sembra soprattutto una storia strappalacrime buona per i nostalgici (ma Berlusconi è uno di quelli, vedi Shevchenko), anche se, con il passare dei giorni sta prendendo sempre più piede. Resta vivo il nome di Fabregas, uno in grado di giocare dappertutto, mentre sembra sfumata la candidatura di Schweinsteiger. Mister X a parte (che alzerà sicuramente il voto finale), i rossoneri meritano comunque la piena sufficienza. Le operazioni Mexes e Taiwo (presi a parametro zero dalla Roma e dal Marsiglia), alzano la qualità difensiva del Milan senza intaccare il bilancio, inoltre, non va sottovalutato l’arrivo di El Shaarawy, uno dei migliori giovani italiani in circolazione. I rossoneri hanno un solo cruccio: aver perso Pirlo a parametro zero. Ma, se davvero arriverà “Mister X”, siamo pronti a scommettere che non se lo ricorderà più nessuno.

ROMA 5,5

Difficile dare un giudizio sul mercato della Roma. Considerando solo le difficoltà societarie (ad oggi il closing tra Unicredit e DiBenedetto non è ancora arrivato!), Walter Sabatini meriterebbe la piena sufficienza, ma, analizzando bene le operazioni concluse finora (in entrata e soprattutto in uscita), il 5 non glielo toglie nessuno. E allora, ecco il compromesso, un 5,5 che non boccia del tutto la Roma, ma che fa capire che così, si rischia davvero una stagione complicata. Sono arrivati Bojan e Lamela, vero, ma il primo a Barcellona (e nella Spagna) ha fatto soprattutto panchina, il secondo è un ragazzo molto promettente, ma con pochissima esperienza da professionista. Per due giovani promesse/incognite, sono partite due certezze. Jeremy Menez in questi anni, non ha certo brillato per continuità, ma di sicuro ha fatto vedere cose importantissime. La sua cessione ci sta (il francese aveva un pessimo rapporto con la tifoseria), ma la cifra incassata non convince (8 milioni al PSG, come il desaparecido Sissoko!) Mirko Vucinic invece, non è ancora stato ceduto ufficialmente, ma tutto lascia pensare che andrà via. I 18 milioni che la Roma incasserà sono una bella cifra, ma andranno reinvestiti in una punta di pari livello. Nilmar andrebbe bene, ma liberarlo dal Villarreal non sarà facile (ne sa qualcosa la Juventus). Continua poi il rebus portiere. Sembra incredibile, ma i giallorossi non hanno ancora sostituito Doni e Julio Sergio (uno ceduto al Liverpool, l’altro prestato al Lecce). Con Stekelenburg sembrava tutto a posto, poi sono sopraggiunti problemi di pagamento (ma l’affare dovrebbe chiudersi lo stesso). In stand by ci sono Romero dell’Az Alkmaar (un’alternativa molto inferiore) e Storari (che però ha un ingaggio alto). In difese, il norvegese Riise (Fulham) è stato sostituito dal misterioso Josè Angel Valdes, fortemente voluto da Luis Enrique. Già, anche il tecnico è un’incognita, seppur affascinante. L’ex Barça B, non ha mai allenato in prima squadra, anche se la scuola catalana offre parecchie garanzie. Anche in difesa il cantiere è sempre aperto: via Mexes, ecco Heinze. Troppo poco, serve decisamente qualcosa in più. Sabatini inoltre, ha sempre tra le mani il caso De Rossi, uno dei più spinosi in assoluto. Insomma, non ci sarebbe molto da sorridere, se non fosse che, alla fine del mercato, manca ancora un mese.

INTER 5

Il cucchiaio di legno, al momento, se lo prende l’Inter. Immobilismo totale quello nerazzurro, senza apparenti giustificazioni (al contrario della Roma). Passi per non aver ceduto (per il momento) nessuno, ma questa situazione di stallo (vedi Sneijder ed Eto’o) non fa certo bene all’ambiente nerazzurro. Intendiamoci, l’Inter è squadra di grande livello, dunque necessita meno interventi delle altre. Ma l’anno scorso, ha dimostrato che il tempo sta passando anche per gli eroi nerazzurri, capaci di regalare ai tifosi quella Champions League attesa per 45 anni. Gli infortuni muscolari sono stati tantissimi, ecco perché, in molti pensano che la rosa andrebbe rinfrescata parecchio, soprattutto a centrocampo. Al momento invece, i rinforzi sono soltanto due, e per giunta in altri reparti. Alvarez e Jonathan sono giovani promesse, il popolo interista chiede di più. Gli esperimenti di Gasperini (Sneijder a centrocampo) dimostrano che il tecnico di Grugliasco vuole più qualità là in mezzo. L’ideale, tanto per capirci, sarebbe Cesc Fabregas, ma al momento non si registrano mosse in tal senso. E’ vero che alla dead line manca ancora un mese, ma le trattative vanno imbastite prima. Dovesse partire un big, sicuramente qualcosa si farebbe, altrimenti la sensazione è che i nerazzurri non faranno mosse clamorose. Palacio potrebbe arrivare, così come il giovane Casemiro (che magari verrà parcheggiato a Genova). Mariga e Muntari partiranno, e l’Inter potrà sostituirli. Merita un discorso a parte, il caso Tevez. L’argentino è un grande attaccante, su questo non c’è dubbio, ma un conto sarebbe averlo in aggiunta agli attaccanti attuali, un altro se dovesse sostituire Samuel Eto’o. Il camerunese è il vero top player interista, lasciarlo partire indebolirebbe i nerazzurri a prescindere. E’ vero che la storia (caso Ibrahimovic) insegna che ci si può rinforzare anche cedendo, ma è altrettanto vero che la stessa, difficilmente, si ripete due volte. 

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