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Olimpiadi Roma: Raggi dice no, Malagò furioso

“Non abbiamo nulla contro lo sport ma non deve diventare pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città”. Virginia Raggi chiude definitivamente la porta alle Olimpiadi di Roma 2024, dopo aver disertato (o comunque essersi presentata con un ritardo tale da far saltare l’incontro) l’appuntamento con il presidente del Coni Giovanni Malagò per discutere proprio della candidatura della città eterna ai Giochi estivi in programma tra 8 anni.

“No alle Olimpiadi del mattone e delle lobby”, ha detto il primo cittadino romano in conferenza stampa, ricordando che “quasi il 70% dei romani non vuole i Giochi” in allusione al fatto che con quella percentuale i cittadini hanno votato per lei nel ballottaggio con il candidato del Pd Roberto Giachetti. Il Movimento 5 Stelle aveva fatto del No alle Olimpiadi uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale: “Le Olimpiadi sono un sogno che poi diventa un incubo”, ha aggiunto Virginia Raggi portando ad esempio l’ultima edizione di Rio 2016, che “non è stata un successo per la popolazione”.

“Non ipotechiamo il futuro di Roma e dell’Italia: con le Olimpiadi si chiede di assumere altri debiti e i romani e gli italiani stanno ancora pagando i debiti di Roma ’60. È da irresponsabili dire sì a questa candidatura”, ha anche detto l’esponente del Movimento 5 Stelle che ha così motivato il ritardo che ha provocato l’ira di Malagò: “Ho avuto un contrattempo ma proprio nel momento in cui stavo arrivando il presidente ha preferito andare via”. Secondo i giornalisti presenti, il ritardo sarebbe stato di 35-40 minuti rispetto all’appuntamento, inizialmente fissato per le 14,30. Lo scontro però non è chiuso: il Coni aveva già fatto sapere di chiedere al Comune di Roma un risarcimento di 20 milioni in caso di No.

Pochi minuti dopo a parlare è stato Malagò: “Mi dispiace che il sindaco Raggi non ricordi, e non voglio pensare che l’abbia fatto in malafede, che Roma si è candidata solo dopo che il Cio ha cambiato le regole delle candidature, con la riduzione dei costi”.

Duro il commento del Presidente del Coni sulla mozione con cui la Giunta propone il “no” al Consiglio: “E’ imbarazzante, consiglio alla sindaca Raggi di non presentarla. La mozione parla di città che non sono mai state candidate. Bisogna sapere prima di cosa si parla, sennò si fanno brutte figure. Come si fa a non saperlo? Amburgo non è stata mai candidata, Boston neanche, è imbarazzante“.

Sui debiti relativi a Roma ’60, Malagò ha risposto: “Ho chiamato Silvia Scozzese, il commissario per il debito di Roma e le ho chiesto se vero che Roma ha debiti per 2 miliardi da addebitare ai giochi di Roma 1960. Lei mi ha mandato una mail, che consegno agli atti, e scoprirete che quella è una falsità assoluta. Si tratta di debiti commerciali, espropri per alcune case del villaggio olimpico per poche centinaia di migliaia di euro. Questa è demagogia, populismo. Così si manca di rispetto a tutto il mondo dello sport“.

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