Nomine pubbliche: ecco gli Enti pubblici in attesa

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Nel bel mezzo dell’emergenza Covid c’è anche tempo per sistemare alcune nomine per così dire minori. Tuttavia non poche, a dire il vero. All’appello infatti ci sono quasi una quarantina di enti pubblici nazionali, chiamati a rinnovare o a integrare i propri membri direttivi. Un “mare magnum”, quello degli enti pubblici: 200 istituti per la maggior parte fuori dall’ottica e attenzione generale, oltre agli ordini professionali e agli enti d i ricerca. Tutti dotati, ovviamente, di presidente e consiglieri d’amministrazione.

Partiamo dall’istituto di ricerca metrologica nazionale INRiM, il cui presidente è decaduto dall’incarico da maggio. Istituito nel 2004, promuove la ricerca nell’ambito della metrologia e sviluppa i campioni e i metodi più avanzati di misura e le relative tecnologie. Poi l’Unione italiana tiro a segno UITS dove è scaduto il commissario straordinario. Finalità dell’Uits sono l’istruzione e l’esercizio del tiro con arma ad aria compressa e la diffusione e la pratica sportiva del tiro a segno in quanto federazione sportiva vigilata dal Coni. L’istituto di alta matematica “Francesco Severi” INDAM deve  integrare il proprio cda: l’istituto promuove a livello nazionale e internazionale la formazione e il perfezionamento dei ricercatori di matematica, favorisce la  ricerca e cura il trasferimento delle conoscenze alle applicazioni tecnologiche.

Il Comitato per la sicurezza delle operazioni in mare deve rinnovare il proprio presidente. Il comitato svolge funzioni di vigilanza e controllo per prevenire incidenti nelle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi. A dicembre scadono i mandati dei componenti del Cda dell’istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche INAPP. Ente pubblico di ricerca, ha preso le veci dell’ex Isfol. A ottobre è scaduto l’incarico di un componente dell’ente nazionale risi ENR, che si occupa della tutela del settore risicolo e svolge azioni per il miglioramento della produzione. La stazione zoologica “Anton Dohm” di Napoli (che riconosce le proprie origini nell’istituto fondato nel 1872 e studia l’evoluzione attraverso ricerche sugli organismi marini) deve completare il proprio cda.

Poi la Lega navale italiana LNI che deve rinnovare vicepresidenza e consiglio direttivo. La Lega ha lo scopo di diffondere nella popolazione, quella giovanile in particolare, lo spirito marinaro, l’amore per il mare e la tutela dell’ambiente marino. Il consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste che ha il compito di promuovere l’innovazione e lo sviluppo delle ricerche trasferendone i risultati al mercato deve aggiornare il proprio cda. E poi, ancora, l’ENEA, l’ANVUR (agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario), l’ACI, l’AGIA (Autorità per l’infanzia e l’adolescenza), AGCOM, l’Autorità per la regolazione dei trasporti, il CSC (centro sperimentale di cinematografia, dove a dicembre scade il mandato del presidente Felice Laudadio e a gennaio i componenti del cda Giancarlo Giannini, Carlo Verdone, Roberto Andò), Grande progetto Pompei approvato dalla commissione europea nel quadro del programma straordinario per per interventi urgenti conservativi e di manutenzione, INFN (istituto di fisica nucleare), INGV (istituto geofisica e vulcanologia), ISTAT, l’istituto di Genova “Giannina Gaslini”, l’ONFA (opera nazionale per i figli orfani del personale militare dell’Aeronautica militare). 

Il carnet non è completo, perchè nel labirinto dei rinnovi anche quelli che riguardano le Autorità portuali. In prospettiva 9 rinnovi: 4 per il Mare Adriatico, 2 per quello ligure, altrettante per il Tirreno, 1 per il mare Ionio. E per finire, gli enti Parchi. In Italia sono 24 i parchi nazionali. Ora all’appello sono chiamati per rinnovare la presidenza quelli dell’Asinara, Appennino lucano e Val Grande.

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