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Napoli fa poker e conquista la vetta, Dybala regala la vittoria alla Roma ma si fa male: Mondiale a rischio

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Il Napoli non si ferma più. Gli azzurri vincono l’ottava partita consecutiva tra campionato e Champions, segnano altri 4 gol e, cosa ancor più importante, si prendono la vetta della classifica in solitaria. Già, perché l’Atalanta, fino a ieri appaiata a pari punti, è stata fermata dall’Udinese sul pareggio, lasciando così campo libero per la mini-fuga azzurra. È ancora presto per parlare di Scudetto, tanto più che là dietro c’è un certo affollamento e un passo falso, per quanto minimo, può cambiare le cose in un amen, è chiaro però che le quotazioni del Napoli salgono settimana dopo settimana, anche in virtù della qualità del gioco, ad oggi il migliore del campionato. I tesserati mantengono il cosiddetto low-profile, ma i tifosi sono scatenati e ne hanno tutte le ragioni: una squadra così ha ottimi argomenti per sognare in grande.

Cremonese-Napoli 1-4, la panchina azzurra entra e fa la differenza 

Luciano Spalletti può essere orgoglioso, perché la vittoria è arrivata al termine di una gara molto più complessa di quanto dica il risultato finale. La Cremonese infatti, dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio per un rigore di Politano (26’, fallo di Bianchetti su Kvaratskhelia), era riuscita a pareggiare con Dessers (47’) e sembrava averne di più dal punto di vista fisico. A quel punto però, come già successo in altre occasioni, è entrata in gioco la panchina: dentro Simeone, Lozano e Olivera e la partita è completamente svoltata. Il Cholito ha trovato il preziosissimo 2-1 con un colpo di testa ravvicinato (76’), il Chuky ha segnato il 3-1 con un tap-in facile facile su assist del solito Kvaratskhelia (90+3’), l’uruguaiano ha chiuso il punteggio proprio un attimo prima che l’arbitro mandasse tutti negli spogliatoi (90+5’).

Spalletti esulta: “Gara difficile, siamo stati bravi a rimanere lucidi”

“Non è stata una gara facileperché, dopo essere passati in vantaggio, abbiamo subito il pareggio da un rimpallo sfortunato e il match si è spostato su caratteristiche che non sono nelle nostre corde – ha spiegato Spalletti -. La squadra però è rimasta lucidae ha continuato a cercare di rendersi pericolosa, inoltre devo fare i complimenti a coloro che sono subentrati. I calciatori sono disposti a far bene nei minuti che gli vengono concessi,senza pensare che avrebbero fatto bene in quelli che non hanno giocato, sono giovani e voglionosfruttare le tutte le occasioni che gli vengono date”.

Roma-Lecce 2-1: Dybala porta Mou a meno 4 dalla vetta, poi si fa male (Mondiale a rischio)

Vittoria importante anche per la Roma, che batte il Lecce e si porta al quinto posto in classifica (ma questa sera la Lazio, in caso di successo a Firenze, la scavalcherebbe), a un solo punto dalla zona Champions e a 4 dal Napoli capolista. Le buone notizie sono sostanzialmente queste, perché la partita, rimasta in bilico a livello di punteggio nonostante 70’ in superiorità numerica (espulso Hjulmand per un brutto fallo su Belotti), rischia di passare in secondo piano dopo l’infortunio di Dybala, uscito dolorante per un guaio muscolare rimediato al momento di calciare il rigore decisivo. La Joya, brava e fredda nello spiazzare Falcone, ha sentito subito un forte dolore alla coscia sinistra e ha immediatamente abbandonato il campo: oggi ci saranno gli esami strumentali e se ne saprà di più, ma il rischio che l’infortunio sia serio è piuttosto concreto (e tra poco più di un mese inizia il Mondiale in Qatar…). Ad ogni modo la Roma, dopo essere tornata in vantaggio, non ha più rischiato nulla di particolare, anzi avrebbe potuto segnare il terzo gol se Falcone non si fosse superato su Abraham. Poco importa, perché ciò che contava di più erano i 3 punti e quelli sono arrivati, seppur con molta più fatica del previsto.

Mourinho preoccupato per Dybala: “Sta molto male”

Non ricordo di tante partite giocate in 11 contro 10 in cui non vedevo l’ora che la partita finisse – ha confermato Mourinho -. C’era stanchezza fisica e anche mentale, giocare giovedì e domenica è dura… Questa però non è una giustificazione: siamo entrati bene in campo, con intensità e pressione, poi è diventata difficile in superiorità numerica perché noi l’abbiamo gestita male. Invece di giocare semplice abbiamo complicato le cose, non mi è piaciuta questa gestione. Dybala? Dico che sta male per non dire molto male, non sono un dottore ma per la mia esperienza, per come l’ho visto e per quello che mi ha detto posso dire che è difficile rivederlo in campo prima di gennaio”. Una brutta tegola, non c’è che dire, anche se la speranza, a dire il vero sempre meno concreta, è che gli esami odierni rivelino un quadro meno grave del previsto.

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