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Mps trova il quorum, riflettori su Generali

La slitta di Donald Trump, travestito da Babbo Natale, porta i suoi doni alla Borsa in vista del Thanksgiving day, festa pagana dei consumi. Il presidente tycoon sta prolungando la luna di miele con i mercati evocando, come ha fatto ieri, gli obiettivi da raggiungere nei primi cento giorni colmi di sorprese e di ricchi doni per gli azionisti. Andrà così? Forse no, ma Trump è un grande affabulatore, come ha confermato ieri sottoponendosi alle domande dei nemici del New York Times presso la sede del quotidiano. Il presidente ha fatto marcia indietro sull’ambiente ma ha rifiutato qualsiasi critica sul conflitto di interessi tra gli affari di famiglia e l’amministrazione.

Poco male, per ora l’America glielo consente, impegnata com’è a brindare alla pioggia di record: tutti gli indici azionari hanno raggiunto nel corso della giornata nuovi massimi storici per il secondo giorno consecutivo, con il Dow Jones oltre i 19.000 punti e l’S&P 500 oltre i 2.200 per la prima volta da sempre. Una performance stellare in vista della mini-vacanza: oggi sarà l’ultimo giorno lavorativo vero e proprio visto che domani i mercati saranno chiusi per la festa del Ringraziamento, e venerdì si lavora mezza giornata (saranno tutti a fare compere).

L’effetto Trump, una volta tanto, ha investito anche Piazza Affari, che ha approfittato della performance “londinese” di Enel e Generali per accorciare le distanze che la separano dalle altre Borse europee, sfruttando la pausa del dollaro e dei T-Bond. Anche i listini dei Paesi Emergenti rialzano la testa: +1,3% , comunque sotto del 4% dall’elezione di Trump.

DOW JONES OLTRE QUOTA 19 MILA, SALE L’ASIA

Meteo Borsa segnala così tempo sereno su tutti i mercati. Avanzano compatti i listini asiatici, Chiusa per festività la Borsa di Tokyo, il rialzo più marcato è quello di Sidney (+1,3%) seguito dai mercati cinesi: Hong Kong +0,3%, Shanghai +0,1%. Seul guadagna lo 0,3% e Mumbai lo 0,2%.

Continua la corsa dei rendimenti dei T-bond: il titolo a due anni è trattato stamane a 1,107% ai massimi dall’aprile 2010. Si amplia così la forbice rispetto al Bund tedesco di analoga durata (-0,73% il rendimento) ai massimi da 11 anni. Sempre forte il dollaro a 1,o626 sull’euro, a quota 111,05 sullo yen.

PAUSA PER IL PETROLIO. FRENA TENARIS

Segna il passo il petrolio, ma l’aria di ripresa sul fronte elle grandi opere ha fatto schizzar all’insù le quotazioni del rame ai massimi da 16 mesi e del minerale di ferro, salito dell’8%. Tornando al greggio, il Brent è scambiato a 48,8 dollari al barile, Wti a 48,03. In attesa del vertice del 30 novembre a Vienna alza la voce l’Iraq, seconda potenza dell’Opec: Baghdad, ha detto il ministro dell’Energia, non può permettersi un freno alla produzione nel pieno dello sforzo militare su Mosul. Il petrolio rappresenta il 90% del bilancio iracheno.

A Piazza Affari, tra gli energetici, Eni +1%, Saipem -0,3%. Tenaris cade in ribasso del 2,8%: Macquarie ha tagliato il giudizio a Underperform da Outperform. Il motore del rialzo però risiede nel love affair con Wall Street, mai così eccitata dai tempi dell’euforia di fine millennio: il Dow jones dopo essere salito fin quasi a 19.040, ha chiuso in rialzo dello 0,35% a 19.024, l’S&P 500 circa dello 0,25% e il Nasdaq dello 0,33%. Da segnalare l’ennesimo record anche dell’indice Russell 2000 delle small e mid caps, salito ieri per il tredicesimo giorno consecutivo. 

Il p/e di Wall Street è salito a 17,3 volte, un livello storicamente alto che potrebbe preludere a prese di beneficio. Ma, nell’attesa del rialzo dei tassi Usa, arrivano altri dati positivi dall’economia americana: le vendite di case esistenti (5,6 milioni ad ottobre) solo salite ai massimi da 9 anni e mezzo.

ALL’ASTA 3,5 MILIARDI DI CTZ. SALE LO SPREAD CON LA SPAGNA

Il vento del rialzo ha investito anche le Borse europee, previste anche stamane in terreno positivo.  A trarre vantaggio dal clima favorevole è stata Piazza Affari: +1,37%, la migliore d’Europa, a quota 16.520 punti. Più modesto il rialzo degli altri mercati: Parigi+0,3%, Londra a +0,6% e Madrid a +0,4%.

Venerdì il ministero dell’Economia offrirà in asta da 3 a 3,5 miliardi del nuovo Ctz 28/12/2018; da 0,750 a 1,250 miliardi complessivi del Btpei 15/5/2022 e 15/9/2041. Finale in frenata per il mercato del debito, dopo i guadagni della mattinata. Il rendimento del decennale dicembre 2026 si riporta sopra il 2% dopo aver chiuso la seduta precedente a 2,065%. Sopra quota 180 lo spread Btp/Bund.

Con un balzo di circa 10 punti base, torna sopra 50 punti base la forbice dei tassi tra decennali spagnoli e italiani dopo la chiusura di ieri a 40 punti base. A fine seduta ieri il differenziale Italia-Spagna valeva 52 punti base,massimo da febbraio 2012.

ENEL DÀ LA SCOSSA AL MERCATO. OGGI TOCCA AL LEONE

A favorire il rally della Borsa italiana è stata la trasferta di due Big del listino a Londra per presentare risultati e piani di crescita agli operatori della City. Enel (+3,1%) ha raccolto grandi consensi tra gli analisti: il nuovo piano industriale che il management ha illustrato agli investitori prevede l’incremento del dividendo: a partire dal 2017 Enel alzerà il pay-out dall’attuale 60% al 65%. La società prevede di distribuire 0,21 euro per azione sull’utile netto del 2017, stimato a 3,6 miliardi di euro.

Cresce intanto l’attesa per l’Investor Day di oggi delle Generali (+3,7%). Il piano industriale, secondo le indiscrezioni,dovrebbe prevedere 8mila licenziamenti, pari al 10% dei dipendenti del gruppo. L’Italia sarà esclusa dai tagli di posti di lavoro. La compagnia ha poco più di 76 mila dipendenti ed è presente in oltre 60 Paesi con 430 società. Positive Unipol (+3,3%) e UnipolSai (+3,3%).

IL RETAIL DÀ UNA MANO A MPS

In ripresa il comparto bancario alla vigilia degli appuntamenti cruciali di giovedì. Si terrà regolarmente l’assemblea di Monte Paschi (-2,7%). È stato raggiunto il quorum del 20% necessario perché l’assemblea possa deliberare la proposta di aumento di capitale fino a 5 miliardi chiesto dalla Vigilanza europea. All’11% dei soci principali (Tesoro, Alessandro Falciai, Axa e Fintech) si è aggiunto un 5% nelle mani dei fondi internazionali e le deleghe degli azionisti minori, piovute a Siena nell’ordine delle decine di migliaia. Il piano della banca prevede un’offerta di conversione volontaria di bond subordinati in azioni, il supporto di uno o più anchor investor e per completare l’opera un’offerta di nuove azioni per arrivare complessivamente a coprire il fabbisogno di 5 miliardi.

ATLANTE 2 AIUTA UBI PER LE GOOD BANKS

Giovedì decisivo anche per la delicata trattativa per il passaggio a Ubi Banca (-0,5%) del controllo di tre delle quattro good banks salvate a fine 2015. Si riunirà infatti il Supervisory Board della Bce che dovrà approvare il piano messo a punto dall’ad Victor Massiah.

Alessandro Penati, presidente di Quaestio Capital Management, la sgr che gestisce il fondo Atlante, si è detto pronto a fare un’offerta sui Non performing loan (Npl) che le quattro banche salvate a fine 2015 hanno accumulato dall’avvio del programma di risoluzione e dopo la cessione delle sofferenze alla bad bank. Atlante 2 potrebbe rilevare circa 2,5 dei 4 miliardi di crediti deteriorati in capo alle tre banche. A oggi la dotazione di Atlante 2 è pari a 1,715 miliardi, soldi praticamente già assorbiti dal previsto acquisto della tranche mezzanine per 1,6 miliardi della cartolarizzazione dei Npl di Mps. Il fondo ha però ricevuto impegni di sottoscrizione fino a 2,5 miliardi, impegni su cui potrebbe far leva.

Giornata positiva infine per Unicredit (+2,7%) e Intesa (+2,3%). L’istituto ha concesso un’esclusiva a Idea Fimit per cedere 500 milioni di euro di immobili. L’obiettivo è chiudere l’operazione entro fine anno. In questo modo Intesa Sanpaolo potrebbe ottenere una ulteriore plusvalenza da imputare al bilancio 2016 con l’obiettivo di distribuire un dividendo da 3 miliardi di euro. 

FERRARI AI MASSIMI, AVANZA CNH

Fiat Chrysler +0,2%: Berenberg ha avviato la copertura con raccomandazione Hold e target price a 7,7 euro. Meglio gli altri titoli della scuderia Agnelli: Cnh Industrial +2,6%, Exor +2,3% e Ferrari +0,8% (aggiorna il record storico: Berenberg ha avviato la copertura con raccomandazione Buy e target price a 65 euro).

Cade Luxottica (-3,3%) trascinata dal profit warning della concorrente francese Essilor, finita in ribasso del 6% dopo avere ridotto le previsioni sui ricavi del 2016.

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