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Mps, il Tesoro conferma Falciai e Morelli

Il Tesoro, che deterrà il 70% del Monte dei Paschi, non cambia i vertici della Banca senese e conferma Alessandro Falciai alla presidenza e Marco Morelli nel ruolo di ad. È questo il risultato della presentazione della lista del Tesoro per le nomine che dovranno essere deliberate dall’assemblea della Banca del prossimo 18 dicembre.

Fino alla vigilia sembrava che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, volesse designare nel ruolo di presidente di Mps il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, ma alla fine non se n’è fatto niente, forse anche per l’indisponibilità del diretto interessato.

Nel nuovo Cda del Monte ci saranno 15 posti: 12 saranno designati dal Tesoro e tre dalle Generali, che detengono il 4% dopo aver rafforzato la loro posizione con la conversione forzosa del bond subordinato. Generali potrà così tenere d’occhio i rapporti tra Mps e Axa, da tempo partner della banca senese.

Le liste depositate sono le seguenti:

Lista n. 1 presentata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze:

  • candidati a Sindaco effettivo: Raffaella Fantini e Paolo Salvadori
  • candidato per la carica di Sindaco supplente: Carmen Regina Silvestri
  • candidati per il Consiglio: Alessandro Falciai, Marco Morelli, Antonino Turicchi, Maria Elena Cappello, Stefania Bariatti, Salvatore Fernando Piazzolla, Nicola Maione, Roberto Lancellotti, Giuseppina Capaldo, Angelo Riccaboni, Michele Santoro e Fiorella Kostoris

Lista n. 2 presentata da Generali Investments Europe S.p.A. – Società di gestione del risparmio, per conto degli azionisti Genertellife S.p.A., Alleanza Assicurazioni S.p.A. e Generali Italia S.p.A.

  • candidati per il Consiglio: Marco Giorgino, Stefania Petruccioli e Giorgio Valerio
  • candidato a Sindaco effettivo: Elena Cenderelli
  • candidato per la carica di Sindaco supplente: Daniele Federico Monarca

Oggi Falciai e Morelli vengono anche ascoltati dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche in relazione alla crisi che negli anni scorsi travolse il Monte dopo l’acquisizione di Antonveneta. “Il progressivo deterioramento del quadro ambientale” seguito al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 ha fatto saltare l’aumento di capitale Mps. Lo ha sostenuto l’ad Morelli in audizione alla Commissione banche, ricordando come un peso rilevante lo ebbe anche il rifiuto della Bce di prolungare l’operazione a gennaio per meglio consentire agli investitori una valutazione più completa sul quadro politico. “La richiesta della proroga al 20 gennaio – ha aggiunto l’ad – avrebbe consentito agli investitori di valutare l’assenza di mutamenti del quadro politico e un periodo più favorevole rispetto agli ultimi giorni di Natale”. Questa richiesta non fu accolta dalla Bce e spianò la strada alla ricapitalizzazione precauzionale a carico dello Stato.

“Al 30 settembre scorso sono stati recuperati 11 miliardi in termini di raccolta in modo diffuso su base geografica. La ripresa e’ legata alle pmi e al settore corporate piu’ che ai risparmiatori. Il trend che stiamo osservando e’ questo”, ha aggiunto Morelli in audizione alla Commissione banche. Interpellato sul piano di riduzione del personale, l’amministratore delegato di Mps ha anche sottolineato che il piano prevede un “taglio di 4.800 risorse attraverso il fondo esuberi. Nel 2017 sono state completate 1.800 uscite mentre il resto e’ spalmato tra il 2018 e il 2021”. Sempre sul piano di ristrutturazione Morelli ha segnalato che il piano del 5 luglio prevede la chiusura 600 sportelli. Dopo le chiusure del 2017, ha detto, sono previste ulteriori “115 chiusure nel primo trimestre del 2018, di cui 20 in Toscana”.

Per quanto riguarda infine, il ricambio del management l’ad della banca senese ha sottolineato come oggi in banca non ci sia “più nessuno nella prima linea del management” che ebbe un ruolo nelle controverse operazione Alexandria, Fresh ecc. “Neanche nella seconda linea di management c’è più nessuno che ha avuto ruolo decisivo in quelle operazioni”, ha concluso Morelli.

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Categories: Finanza e Mercati