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Mps, obbligazioni subordinate e rimborsi: la carica dei 40mila

L’accordo tra la Commissione europea e il Governo italiano sulla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi salverà la banca senese evitando rischi sistemici a tutti il sistema bancario italiano ed europeo, ma non salverà gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati di Mps. Nel salvataggio della banca scatterà il cosiddetto Burden sharing, una forma più dolce del bail-in, che chiamerà gli azionisti e i bondisti subordinati a partecipare agli oneri della ristrutturazione del’istituto.
 
I 40 mila detentori di obbligazioni subordinate, uno strumento finanziario a metà tra bond e azioni, potranno così sperare di essere  risarciti solo nei casi in cui si dimostrerà la scorrettezza della banca stessa per averli indotti a suo tempo ad acquistare bond non privi di forti rischi. Ma è facile capire che non sarà una pratica agevole e che fin da ora sono da mettere in conto infinite cause legali.

Dopo l’accordo con Roma sulla ricapitalizzazione della banca senese, la Commissione europea ha spiegato che “Mps compenserà i titolari retail di obbligazioni subordinate che sono stati oggetti di mis-selling convertendo quei titoli in azioni e comprando quelle azioni da questi investitori. Mps pagherà queste obbligazioni con dei più sicuri titoli senior”.

Insomma, qualche speranza di rimborso c’è, ma non per tutti i bondisti.

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